Chi mi conosce sa bene che non parlo molto di me, del mio privato.
In parte per riservatezza, in parte perché immagino che non sia un argomento così interessante come Lando Maria Sileoni trascorre il suo tempo libero!
La scelta però di raccontarmi attraverso un blog implica necessariamente l’andare oltre la pura ‘comunicazione professionale’: la cosa mi piace e mi metterò in gioco.
L’evolversi di tecnologia e sistemi di comunicazione mi affascina da sempre, e ho tutta l’intenzione di ‘calarmi nel ruolo’ del perfetto (o quasi) blogger.
Il mare è il carburante della mia vita, con esso ho condiviso più di 20 anni di attività agonistica con il windsurf, ottenendo il privilegio di gareggiare nei mari più affascinanti e pericolosi del mondo, come quello del Sud Africa, delle Hawaii, della Nuova Zelanda, dei Caraibi.
Per anni ho giocato a calcio: arrivava febbraio e mollavo scarpini e pallone perché il richiamo del mare e del vento era così forte da non riuscire a resistere.
I presidenti e gli allenatori delle squadre in cui militavo rimanevano ogni volta sconcertati: ero disposto a rinunciare a buonissimi stipendi da calciatore pur di dedicarmi totalmente al mare e al windsurf.
Negli anni Ottanta ho ottenuto importanti successi con il windsurf, sia come atleta che come organizzatore, a Tarquinia Lido, di ben sei edizioni dei Campionati Italiani “Funboard”, che hanno sempre visto la presenza della RAI TV e che hanno guadagnato la prima e sino ad ora unica diretta televisiva dedicata al windsurf.
Il mare, insomma, è una parte importante, se non fondamentale, di me stesso.
La sfida con questo elemento naturale, simbolo di energia, di eternità, mi ha anche insegnato l’importanza del rispetto per l’ambiente che ci circonda e che, soprattutto, ci ospita.
Credo infatti che una corretta cultura ambientale che riesca a diffondere comportamenti adeguati nei confronti delle risorse naturali sia vitale per la nostra stessa sopravvivenza.
Grazie al mare, ho sviluppato intuito ed istinto, come se possedessi un terzo occhio.
Il mio più grande desiderio è che Lavinia, mia figlia, possa crescere e formarsi vivendo il mare, le sue contraddizioni, le sue intense emozioni.
Il mare non tradisce perché non nasconde la sua natura, mostrandosi così come è.
Quel poco tempo libero che ho, lo trascorro, sia in inverno che in estate, tra Capalbio e Porto Santo Stefano, in Toscana: un paradiso naturale che cura l’anima e ritempra lo spirito.