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"SOS CONTRATTO – IL CONTRATTO DEI BANCARI" – A Roma, il 120° Consiglio Nazionale FABI

di Redazione
120° Consiglio Nazionale FABI
 
“S.O.S. CONTRATTO –
IL CONTRATTO DEI BANCARI”
 
18/ 20 novembre 2014
Marriott Park Hotel
Via Colonnello Tommaso Masala 54
Roma
 
 
 
Vigilanza bancaria unica, stress test e rinnovo del Contratto Nazionale di categoria, La FABI a confronto con i protagonisti del sistema bancario italiano. Partecipano, tra gli altri, Profumo (MPS), Lodesani (Intesa Sanpaolo) e Azzi (Federcasse)
 
 
La FABI, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, si confronta con il gotha finanziario nell’ambito del suo 120° Consiglio Nazionale “S.O.S. Contratto- Il contratto dei bancari”, che si svolgerà a Roma dal 18 al 20 novembre.

L’evento vedrà a raccolta oltre 1700 delegati sindacali e sarà trasmesso in diretta streaming sul sito www.fabi.it.

Durante i lavori, presso il Marriott Park Hotel, a Roma, nelle giornate del 18 e 19 novembre,  saranno previsti ben quattro question time con i protagonisti del sistema bancario italiano, per fare una riflessione a tutto campo sul settore, all’indomani dell’esito degli stress test, dell’entrata in vigore della vigilanza bancaria unica e dell’avvio della trattativa sul rinnovo del Contratto dei bancari, che riguarda oltre 309mila lavoratori delle banche ABI e 37mila del Credito Cooperativo.

 
Martedì 18 novembre:
Ore 14 30:

“CCNL, modello di banca e grandi Gruppi bancari: tre opportunità per uscire dalla crisi”

Partecipano:

Alessandro Profumo (Presidente Comitato Affari sindacali e lavoro di ABI e di MPS);

Omar Lodesani (Chief Operating officer Gruppo Intesa Sanpaolo);

Paolo Cornetta, Responsabile Human Resources Gruppo Unicredit;

Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI;

i giornalisti Andrea Greco (La Repubblica) e Francesco Spini (La Stampa).

Modera:

Federico De Rosa (Corriere della Sera)

 
 Ore 15: 30:

CCNL, contrattazione di II livello e Gruppi bancari: tre opportunità per uscire dalla crisi”

Partecipano:

I capi del personale dei gruppi: Intesa Sanpaolo, Unicredit, UBI, Banco di Brescia, MPS, Banco Popolare, BPER, CARIGE, Creval, Banca Popolare di Vicenza, Banca Popolare di Bari, Banca Popolare di Milano, BNL, Veneto Banca, Cariparma, Unipol;

Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI;

i giornalisti Cristina Casadei (Sole 24 Ore) e Antonio Satta (Mf).

Modera:

Federico De Rosa (Corriere della Sera)

 
Mercoledì 19 novembre
 
Ore 14 30:

BCC: un Contratto per la difesa della categoria e del movimento cooperativo

Partecipano:

Alessandro Azzi, Presidente Federcasse;

Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI;

Modera:

Federico De Rosa (Corriere della Sera)

 
Ore 15:30

“BCC: Contratto Nazionale, contratto integrativo regionale e territorio: tre opportunità per uscire dalla crisi”

Partecipano:

Luca Bertinotti, Segretario Nazionale della FABI;

Werner Pedoth, Coordinatore Nazionale FABI BCC;

Augusto Dell’Erba, Presidente della delegazione negoziale di Federcasse;

Marco Vernieri, Responsabile relazioni sindacali di Federcasse;

i giornalisti Nicola Borzi, (Plus 24- Il Sole 24 Ore), Luca Gualtieri (Mf) e Massimo Restelli (Il Giornale)

Modera:

Federico De Rosa (Corriere della Sera)

 

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1 commento

Gianni Di Gennaro 14 Novembre 2014 - 9:34

Non vorrei apparire campanilista o di parte, giuro che non lo sono, pur rappresentando la FABI in provincia di Ragusa, in qualità di Segretario Provinciale. Solo alcune considerazioni: l’attuale management delle banche e la dirigenza Abi, a mio modesto parere, seppur consapevoli delle “invenzioni” che tirano fuori dal cappello, per fare passare per buone proposte inaccettabili, si rendono conto che la controparte non cederà facilmente su alcune argomentazioni fondamentali. Inoltre, sono assolutamente certi delle capacità del nostro Segretario Generale Sileoni, su cui punta tutta la delegazione sindacale. Pertanto, non penso che il prosieguo delle trattative possa essere considerato privo di ostacoli e di controversie. Di una cosa, sono e siamo certi, l’arroganza di chi ha il compito di aggredire i deboli e non indebolire i forti, sarà oggetto di forte contrapposizione da parte di un Sindacato di categoria, che oggi rappresenta l’unica ancora di salvataggio di 310.000 lavoratori.

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