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LA LETTERA DI SILEONI E GALLO AL PRESIDENTE NAPOLITANO: TUTTI I QUOTIDIANI E LE AGENZIE DI STAMPA

di Redazione

IL SOLE 24 ORE, martedì 5 febbraio 2013

La crisi del Monte – IL FUTURO DELLA BANCA SENESE – Via al lancio dei Monti-bond – La settimana prossima l’emissione – Domani il board sul conto dei derivati

Cesare Peruzzi

Banca Mps emetterà 3,9 miliardi di Monti bond la prossima settimana. E il ministero dell’Economia li sottoscriverà, come negli accordi. Arriva così ai blocchi di partenza una delle operazioni di rafforzamento patrimoniale del sistema creditizio più dibattute e complesse (almeno per i tempi di definizione che ha richiesto), potenzialmente in grado di trasformarsi nella nazionalizzazione del terzo gruppo bancario del Paese.

È la scommessa ingaggiata dai nuovi vertici di Rocca Salimbeni: attuare il piano industriale, tornare a produrre reddito e rimborsare lo Stato (che sui Monti bond percepisce un interesse del 9% iniziale, destinato a salire fino al 15%); oppure trasformare le obbligazioni in mano allo Stato in azioni ordinarie Montepaschi, che tornerebbe alla situazione pre-Fondazione, cioè fino al 1995, quando la banca era ancora un istituto di diritto pubblico e le nomine venivano decise a Roma.

Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, rispettivamente presidente e amministratore delegato, stanno combattendo una battaglia non facile, in un clima fortemente stressato dalle notizie che circolano sulle inchieste della magistratura mirate a far luce sulla passata gestione (acquisto di Antonveneta, contratti derivati, prestito fresh del 2008, dirigenti infedeli), con la pressione tipica dei periodi elettorali e la Borsa che reagisce in modo nervoso alle vicende nazionali, oltre che a quelle senesi. Piazza Affari, ieri, ha chiuso in frenata e il titolo Mps si è deprezzato del 4,83% a 0,22 euro (in linea con il comparto bancario).

I due manager, però, continuano a esprimere fiducia. «Il deprezzamento in Borsa è sintomo del fatto che ancora il mercato non crede al miglioramento dei fondamentali, implicito nel piano industriale», ha detto Viola parlando a Radio24. «Il mercato da tempo attribuisce a Mps uno sconto molto forte e molto più elevato rispetto ai competitor sul patrimonio netto – ha aggiunto -. È indubbio che le ultime vicende hanno avuto un effetto sull’andamento del titolo: ma dal punto di vista gestionale, la banca sta continuando a operare in modo assolutamente regolare, grazie all’impegno di tutti a cominciare dai dipendenti che sono quotidianamente messi alla prova e stanno dimostrando grande attaccamento professionalità».

In una lettera inviata al presidente della Repubblica, i segretari generali di Fabi e Fiba-Cisl, Lando Maria Silleoni e Giuseppe Gallo, ringraziano Giorgio Napolitano per l’intervento dei giorni scorsi (sul Sole 24 Ore) perchè non si verifichino cortocircuiti mediatico-giudiziari e chiedono «regole più chiare per il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità e devastazione sociale».

I due sindacalisti, le cui organizzazioni hanno siglato l’accordo con Banca Mps per attuare il piano industriale, esprimono la convinzione che il rilancio sia possibile.

Di derivati si occuperà il consiglio d’amministrazione della banca in programma domani a Rocca Salimbeni. Profumo e Viola devono riferire la situazione sui vari contratti Santorini, Alexandria e Nota Italia, oltre che sul fresh da un miliardo del 2008, servito a finanziare in parte l’acquisto di Antonveneta. E finito nel mirino dei magistrati, come tutte le mosse collegate a quella disastrosa operazione.

MF-MILANO FINANZA, martedì 5 febbraio 2013

Una lettera di Fabi e Fiba al capo dello Stato: intervenga a favore dei 30 mila lavoratori Mps

I sindacati scrivono a Napolitano I sindacati bancari Fabi e Fiba hanno inviato una lettera aperta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo un intervento a sostegno dei lavoratori di Mps. «Nel vorticoso dibattito sulle vicende di Mps, giustamente promosso dalla libera stampa e dagli attori economici e politici», sottolineano Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi e Giuseppe Gallo, segretario generale Fiba Cisl, «manca una voce: quella delle 30 mila lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie, che hanno fatto di Mps il terzo gruppo bancario nazionale, che hanno sostenuto gli aumenti di capitale ricorrendo anche al proprio trattamento di fine rapporto, che hanno approvato l’accordo sindacale del 19 dicembre 2012 che contribuisce al risanamento e al rilancio della banca.

Non vorremmo si esitasse a perseguire i protagonisti di una gestione aziendale dissennata, anche attraverso possibili azioni di responsabilità, nel massimo rispetto dell’azione della magistratura. È necessario», spiegano Sileoni e Gallo, «che il nuovo management, come d’altronde sta facendo dal momento del proprio insediamento, continui ad attuare una strategia di discontinuità rispetto al passato. Siamo convinti che, perseguendo questa strada, il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola potranno, nel tempo, consolidare un incisivo rilancio dell’istituto. Per contribuire al superiore bene comune del Paese, le organizzazioni sindacali, nella specificità del loro ruolo di soggetti sociali autonomi, continueranno a operare con responsabilità, buonsenso e spirito di servizio a tutela degli stessi dipendenti del Montepaschi e della clientela», conclude la lettera. (riproduzione riservata)

IL RESTO DEL CARLINO (TUTTE LE EDIZIONI), martedì 5 febbraio 2013

Viola: il piano Mps? La Borsa capirà – E i dipendenti si appellano al Colle – Lettera a Napolitano: ci aiuti. L’ad: i mercati ancora non ci credono

Tommaso Strambi

SIENA «DAL PUNTO di vista gestionale la banca sta continuando a operare assolutamente in modo regolare, e devo dire con grande sforzo da parte di tutti, primi fra tutti i dipendenti, che sono evidentemente tutti i giorni messi alla prova e stanno dimostrando un grande attaccamento e una grande professionalità».

L’AMMINISTRATORE delegato di banca Mps, Fabrizio Viola, torna a rassicurare mercato e clienti. E lo fa dai microfoni di Radio 24, durante la trasmissione ‘Salvadanaio’.

A pesare, come un macigno, riconosce l’ad di Rocca Salimbeni sono lo scandalo sollevato dall’inchiesta sull’acquizione di Antonveneta e dalla ‘bomba’ dei derivati. «È indubbio che le vicende che hanno caratterizzato i giorni scorsi — chiosa — hanno avuto un effetto sull’andamento del titolo. Non poteva che essere così. Il contraccolpo emotivo, i riferimenti quotidiani e continui alle questioni giudiziarie ovviamente non potevano non avere effetti sulla quotazione del titolo bancario». Come, puntualmente, è avvenuto anche ieri, con una nuova seduta di passione a Piazza Affari, con il titolo Montepaschi, arrivato a fine giornata con un 4,8% in meno rispetto a venerdì scorso, quotando soli 22 centesimi. «Il mercato — prosegue Viola — da tempo attribuisce al titolo Monte Paschi uno sconto molto forte e molto più elevato rispetto ai propri competitor sul patrimonio netto, questo a mio avviso è sintomo del fatto che ancora il mercato non crede a quello che potrà essere il miglioramento dei fondamentali implicito nel piano industriale che abbiamo approvato e iniziato a realizzare nella seconda parte dell’anno scorso».

E, MENTRE domani la bufera derivati sarà affrontata nel corso del cda di Rocca Salimbeni, Viola ha anche spiegato che la banca «non si sta assolutamente muovendo per cercare nuovi soci, anche perché in questo momento nuovi soci non ce ne sono pronti a investire e questo è abbastanza comprensibile, visto il particolare momento che stiamo vivendo». Ovviamente, ha aggiunto l’amminisratore delegato di Mps, «auspichiamo che si creino in tempi brevi le condizioni per un interesse da parte di soci finanziari stabili e di qualità per la banca, perché è un passaggio importante per assicurare il pieno conseguimento del piano industriale e il pieno rimborso del supporto governativo denominato Monti bond» per 3,9 miliardi di euro (di cui 1,9 per il rimborso dei precedenti Tremonti Bond).

INTANTO, ieri, è anche arrivato un appello da parte dei sindacati dei bancari, che hanno chiesto l’intervento del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sul tema lavoro. «Confidando nella sua riconosciuta sensibilità sociale — scrivono in una lettera aperta i segretari generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e della Fiba Cisl, Giuseppe Gallo — chiediamo un Suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie».

LA STAMPA (TUTTE LE EDIZIONI), martedì 5 febbraio 2013

LETTERA APERTA DI FABI E FIBA – I sindacati scrivono a Napolitano «Intervenga in aiuto dei dipendenti»

«Confidando nella sua riconosciuta sensibilità sociale, chiediamo un Suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie». Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e il segretario generale della Fiba-Cisl, Giuseppe Gallo, scrivono una lettera aperta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul caso del Monte dei Paschi di Siena. Le due principali sigle sindacali dei bancari nella missiva ricordano «quelle lavoratrici e quei lavoratori» che «sono oggi in prima linea» a sostegno della banca. E, scrivono, «non vorremmo si esitasse a perseguire i protagonisti di una gestione aziendale dissennata, anche attraverso possibili azioni di responsabilità, nel massimo rispetto dell’azione della magistratura». Inoltre ricordano come sia «urgente l’impegno del governo e del parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità finanziaria e devastazione sociale». Nella missiva, un invito anche alla Banca d’Italia. Alla quale riconoscono «di aver contribuito, anche in forme eminenti, alla maggiore solidità del sistema bancario italiano nella comparazione internazionale». Ma che ora chiamano a non «abbassare la guardia».

IL GIORNALE.it WALL & STREET, 4/13 febbraio 2013

IL BLOG DI MASSIMO RESTELLI E GIAN MARIA FRANCESCO

Monte Paschi – Fabi e Fiba chiamano Napolitano

La Fabi di Lando Maria Sileoni (primo sindacato dei bancari per numero di iscritti), e la Fiba–Cisl di Giuseppe Gallo prendono posizione davanti al terremoto Monte Paschi, chiedendo a Giorgio Napolitano «un autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori» della banca senese e delle loro famiglie. Gli stessi – proseguono – che «hanno sostenuto gli aumenti di capitale ricorrendo anche al proprio trattamento di fine rapporto e che hanno approvato il piano di risanamento, con i relativi tagli al costo del lavoro, predisposto dall’amministratore delegato Fabrizio Viola per avviare il rilancio di Rocca Salimbeni. Il messaggio è contenuto in una lettera che i due leader sindacali hanno inviato stamane al capo dello Stato. Sileoni e Gallo ribadiscono l’intenzione di continuare «a operare con responsabilità, buonsenso e spirito di servizio a tutela degli stessi dipendenti del Montepaschi e della clientela» pur ritenendo che «non si debba abbassare la guardia: è questo – aggiungono- l’invito che rivolgiamo alla stessa Banca d’Italia. Le recenti vicende dimostrano che oggi l’authority necessita di strumenti normativi ex ante più efficaci della semplice moral suasion, per rimuovere il management inadeguato e prevenire le crisi». Wall & Street

IL CITTADINO OnLine.it, martedì 04 febbraio 2013 16:35

Fabi e Fiba scirvono al presidente Napolitano”Nelle vicende del Monte manca la voce dei 30mila lavoratori”

ROMA. Al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano Signor Presidente, nel vorticoso dibattito sulle vicende del gruppo bancario MPS, giustamente promosso dalla libera stampa e dagli attori economici e politici, manca una voce: quella delle trentamila lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie, che hanno fatto del Montepaschi il terzo gruppo bancario nazionale, che hanno sostenuto gli aumenti di capitale ricorrendo anche al proprio trattamento di fine rapporto, che hanno approvato l’Accordo sindacale del 19 dicembre 2012 che contribuisce al risanamento ed al rilancio della  banca.

Quelle lavoratrici e quei lavoratori sono oggi in prima linea, con straordinaria dedizione, in tutte le sedi dell’Istituto per  residiarne la stabilità e per garantire, con la loro competenza e con lo storico spirito di appartenenza che li ha sempre contraddistinti, il presente e il futuro del loro gruppo bancario. Oggi, nel momento più grave, gli interessi, le speranze, l’impegno, la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Mps convergono con i valori che Ella, Signor Presidente, ha richiamato, recentemente, con monito perentorio: “il riconoscimento dell’interesse nazionale, della solidità del sistema bancario italiano, della credibilità ed efficacia delle sue istituzioni di vigilanza”. Per queste semplici ragioni, siamo profondamente convinti che ogni attore debba operare con il rigore e la responsabilità che il proprio ruolo richiede.

Le nostre Organizzazioni Sindacali, le prime, nel settore, in termini di rappresentatività, continueranno ad ispirare la  ontrattazione alla ricerca costante dell’equilibrio e della sintesi tra vincoli competitivi, da un lato, e diritti, tutele, coesione sociale, dall’altro. Non vorremmo si esitasse a perseguire i protagonisti di una gestione aziendale dissennata, anche attraverso possibili azioni di responsabilità, nel massimo rispetto dell’azione della Magistratura.

È necessario che il nuovo management, come d’altronde sta facendo dal momento del proprio insediamento, continui ad attuare una strategia di discontinuità rispetto al passato. Siamo convinti che, perseguendo questa strada, il Presidente Alessandro Profumo e l’Amministratore delegato Fabrizio Viola potranno, nel tempo, consolidare un incisivo rilancio dell’istituto.

È urgente l’impegno del Governo e del Parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità finanziaria e devastazione sociale. Abbiamo riconosciuto alla Vigilanza della Banca d’Italia, anche nell’incontro col Governatore del settembre 2012, di aver contribuito, in forme eminenti, alla maggiore

solidità del sistema bancario italiano nella comparazione internazionale.

Riteniamo, però, che non si debba abbassare la guardia. È questo l’invito che rivolgiamo alla stessa Banca d’Italia.

Le recenti vicende dimostrano che oggi l’Authority necessita di strumenti normativi ex ante più efficaci della semplice “moral suasion”, per rimuovere il management inadeguato e prevenire le crisi.

“Quisque suum”: ognuno si attenga al dovere che il ruolo gli impone! Sulla scorta di questa ispirazione, Signor Presidente, accogliamo, con autentica condivisione, l’invito forte che Ella ha rivolto a tutti gli attori responsabili della vita pubblica “di manifestare la consapevolezza dell’interesse nazionale”, al riparo da ogni meschina strumentalità politica, sia essa riconducibile alle elezioni comunali di Siena o alla campagna elettorale nazionale.

Tutto questo nell’esclusivo interesse dei lavoratori e della stessa clientela del Gruppo bancario Mps. Per contribuire al superiore bene comune del Paese, le organizzazioni sindacali, nella specificità del loro ruolo di soggetti sociali autonomi, continueranno a operare con responsabilità, buonsenso e spirito di servizio a tutela degli stessi dipendenti del Montepaschi e della clientela.

Confidando nella sua riconosciuta sensibilità sociale, chiediamo, tuttavia, anche un Suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie.

Lando Maria Sileoni, Segretario generale FABI e Giuseppe Gallo, Segretario Generale FIBA Cisl

DIRE, martedì 4 febbraio 2013

MPS. FABI-FIBA: NAPOLITANO INTERVENGA A SOSTEGNO DEI LAVORATORI

(DIRE) Roma, 4 feb. – “Nel vorticoso dibattito sulle vicende del gruppo bancario Mps, giustamente promosso dalla libera stampa e dagli attori economici e politici, manca una voce: quella delle trentamila lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie, che hanno fatto del Montepaschi il terzo gruppo bancario nazionale, che hanno sostenuto gli aumenti di capitale ricorrendo anche al proprio trattamento di fine rapporto, che hanno approvato l’Accordo sindacale del 19 dicembre 2012 che contribuisce al risanamento ed al rilancio della banca”. Cosi’ il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni e il segretario generale della Fiba Cisl Giuseppe Gallo si rivolgono al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera aperta inviata al Quirinale.

“Quelle lavoratrici e quei lavoratori- proseguono- sono oggi in prima linea, con straordinaria dedizione, in tutte le sedi dell’Istituto per presidiarne la stabilita’ e per garantire, con la loro competenza e con lo storico spirito di appartenenza che li ha sempre contraddistinti, il presente e il futuro del loro gruppo bancario”. Per queste semplici ragioni, aggiungono, “siamo profondamente convinti che ogni attore debba operare con il rigore e la responsabilita’ che il proprio ruolo richiede. Le nostre Organizzazioni Sindacali, le prime, nel settore, in termini di rappresentativita’, continueranno ad ispirare la contrattazione alla ricerca costante dell’equilibrio e della sintesi tra vincoli competitivi, da un lato, e diritti, tutele, coesione sociale, dall’altro. Non vorremmo si esitasse a perseguire i protagonisti di una gestione aziendale dissennata, anche attraverso possibili azioni di responsabilita’, nel massimo rispetto dell’azione della Magistratura. È necessario che il nuovo management, come d’altronde sta facendo dal momento del proprio insediamento, continui ad attuare una strategia di discontinuita’ rispetto al passato. Siamo convinti che, perseguendo questa strada, il Presidente Alessandro Profumo e l’Amministratore delegato Fabrizio Viola potranno, nel tempo, consolidare un incisivo rilancio dell’istituto”. “È urgente l’impegno del Governo e del Parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilita’ finanziaria e devastazione sociale”. (Com/Vid/ Dire) 12:49 04-02-13

TMNews, martedì 4 febbraio 2013

Mps/ Fabi e Fiba a Napolitano: Intervenga a sostegno lavoratori

Urge impegno governo e parlamento a regolare derivati speculativi

Milano, 4 feb. (TMNews) – “Confidando nella sua riconosciuta sensibilità sociale, chiediamo anche un Suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del gruppo Mps e delle loro famiglie”. Si conclude con questo appello la lettera aperta inviata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dai segretari generali di Fabi e Fiba Cisl, Lando Sileoni e Giuseppe Gallo, in merito alla vicenda Mps.

Nel “vorticoso dibattito” sulle vicende del gruppo senese, sottolineano i due sindacalisti, “manca una voce: quella delle trentamila lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie, che hanno fatto del Montepaschi il terzo gruppo bancario nazionale, che hanno sostenuto gli aumenti di capitale ricorrendo anche al proprio trattamento di fine rapporto, che hanno approvato l’accordo sindacale del 19 dicembre 2012 che contribuisce al risanamento ed al rilancio della banca”.

“È urgente l’impegno del governo e del parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità finanziaria e devastazione sociale”, sottolineano i leader di Fabi e Fiba, che invitano anche la Banca d’Italia a non abbassare la guardia.

OIPAMAGAZINE.eu, lunedì 04 febbraio 2013

Scandalo Mps, Fabi e Fiba-Cisl scrivono al Capo dello Stato: salvaguardare i dipendenti – I due sindacati bancari chiedono la salvaguardia, non solo dei suoi clienti, ma anche dei 30mila dipendenti della banca senese e di proseguire la “strategia di discontinuità rispetto al passato”

Fabi e Fiba-Cisl scrivono al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a sostegno dei lavoratori del Monte dei Paschi di Siena.

I due sindacati bancari, nella lettera al Capo dello Stato, affermano che la Banca d’Italia, alla luce delle recenti vicende, “necessita di strumenti normativi ex ante più efficaci della semplice “moral suasion”, per rimuovere il management inadeguato e prevenire le crisi” e sottolineano l’importanza dei trentamila “lavoratori e delle loro famiglie, che hanno fatto del Montepaschi il terzo gruppo bancario nazionale”. Ribadiscono poi la necessità di continuare ad “attuare una strategia di discontinuità rispetto al passato”, come il nuovo management “sta facendo dal momento del proprio insediamento”.

A firmare la lettera, che riportiamo integralmente, i segretari della Fabi e della Fiba-Cisl, Lando Maria Sileoni e Giuseppe Gallo.

“Signor Presidente,

nel vorticoso dibattito sulle vicende del gruppo bancario MPS, giustamente promosso dalla libera stampa e dagli attori economici e politici, manca una voce: quella delle trentamila lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie, che hanno fatto del Montepaschi il terzo gruppo bancario nazionale, che hanno sostenuto gli aumenti di capitale ricorrendo anche al proprio trattamento di fine rapporto, che hanno approvato l’Accordo sindacale del 19 dicembre 2012 che contribuisce al risanamento ed al rilancio della banca.

Quelle lavoratrici e quei lavoratori sono oggi in prima linea, con straordinaria dedizione, in tutte le sedi dell’Istituto per presidiarne la stabilità e per garantire, con la loro competenza e con lo storico spirito di appartenenza che li ha sempre contraddistinti, il presente e il futuro del loro gruppo bancario.

Oggi, nel momento più grave, gli interessi, le speranze, l’impegno, la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Mps convergono con i valori che Ella, Signor Presidente, ha richiamato, recentemente, con monito perentorio: “il riconoscimento dell’interesse nazionale, della solidità del sistema bancario italiano, della credibilità ed efficacia delle sue istituzioni di vigilanza”.

Per queste semplici ragioni, siamo profondamente convinti che ogni attore debba operare con il rigore e la responsabilità che il proprio ruolo richiede.

Le nostre Organizzazioni Sindacali, le prime, nel settore, in termini di rappresentatività, continueranno ad ispirare la contrattazione alla ricerca costante dell’equilibrio e della sintesi tra vincoli competitivi, da un lato, e diritti, tutele, coesione sociale, dall’altro.

Non vorremmo si esitasse a perseguire i protagonisti di una gestione aziendale dissennata, anche attraverso possibili azioni di responsabilità, nel massimo rispetto dell’azione della Magistratura.

È necessario che il nuovo management, come d’altronde sta facendo dal momento del proprio insediamento, continui ad attuare una strategia di discontinuità rispetto al passato.

Siamo convinti che, perseguendo questa strada, il Presidente Alessandro Profumo e l’Amministratore delegato Fabrizio Viola potranno, nel tempo, consolidare un incisivo rilancio dell’istituto.

È urgente l’impegno del Governo e del Parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità finanziaria e devastazione sociale.

Abbiamo riconosciuto alla Vigilanza della Banca d’Italia, anche nell’incontro col Governatore del settembre 2012, di aver contribuito, in forme eminenti, alla maggiore solidità del sistema bancario italiano nella comparazione internazionale.

Riteniamo, però, che non si debba abbassare la guardia. È questo l’invito che rivolgiamo alla stessa Banca d’Italia.

Le recenti vicende dimostrano che oggi l’Authority necessita di strumenti normativi ex ante più efficaci della semplice “moral suasion”, per rimuovere il management inadeguato e prevenire le crisi.

“Quisque suum”: ognuno si attenga al dovere che il ruolo gli impone!

Sulla scorta di questa ispirazione, Signor Presidente, accogliamo, con autentica condivisione, l’invito forte che Ella ha rivolto a tutti gli attori responsabili della vita pubblica “di manifestare la consapevolezza dell’interesse nazionale”, al riparo da ogni meschina strumentalità politica, sia essa riconducibile alle elezioni comunali di Siena o alla campagna elettorale nazionale.

Tutto questo nell’esclusivo interesse dei lavoratori e della stessa clientela del Gruppo bancario Mps.

Per contribuire al superiore bene comune del Paese, le organizzazioni sindacali, nella specificità del loro ruolo di soggetti sociali autonomi, continueranno a operare con responsabilità, buonsenso e spirito di servizio a tutela degli stessi dipendenti del Montepaschi e della clientela.

Confidando nella sua riconosciuta sensibilità sociale, chiediamo, tuttavia, anche un Suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie”. A cura di : Martina Fusco

Reuters, lunedì 4 febbraio 2013 12:49

Mps, sindacati Fabi e Fiba scrivo a Napolitano per discontinuità

ROMA, 4 febbraio (Reuters) – Banca Mps, a salvaguardia non solo dei suoi clienti ma anche dei suoi 30.000 dipendenti, deve proseguire la “strategia di discontinuità rispetto al passato” avviata dal nuovo management.

E’ quanto si legge in una lettera sulle ultime vicende giudiziarie dei rappresentanti dei sindacati Fabi e Fiba-Cisl indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e diffusa alla stampa.

“È necessario che il nuovo management, come d’altronde sta facendo dal momento del proprio insediamento, continui ad attuare una strategia di discontinuità rispetto al passato”, si legge fra l’altro nella lettera.

I sindacati aggiungono: “Siamo convinti che, perseguendo questa strada, il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola potranno, nel tempo, consolidare un incisivo rilancio dell’istituto. È urgente l’impegno del governo e del Parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità finanziaria e devastazione sociale”.

I sindacati si rivolgono anche all’operato della Vigilanza: “Abbiamo riconosciuto alla Vigilanza della Banca d’Italia, anche nell’incontro col Governatore del settembre 2012, di aver contribuito, in forme eminenti, alla maggiore solidità del sistema bancario italiano nella comparazione internazionale. Riteniamo, però, che non si debba abbassare la guardia. È questo l’invito che rivolgiamo alla stessa Banca d’Italia”.

Mps, slitta interrogatorio Mussari. Rizzo conferma accuse contro “banda 5%”

AGI, lunedì 04 FEB 2013 17:16

(AGI) – Roma, 4 feb. – Atteso a Siena per essere interrogato dai pm, Giuseppe Mussari e’ entrato in Procura per 15 minuti, ed ha chiesto e ottenuto che il faccia a faccia con gli inquirenti slitti di qualche giorno. Ai magistrati assicura che e’ pronto a rispondere la tutte le domande, ma uno dei suoi difensori, l’avvocato Tullio Padovani, era oggi impegnato in Cassazione e non poteva assisterlo a Siena. La Procura contesta all’ex presidente di Mps una serie di operazioni ‘sospette’ compiute negli anni passati dall’istituto. In una caserma romana delle Fiamme gialle, dove e’ stato sentito come persona informata dei fatti, Antonio Rizzo, ex funzionario della banca d’affari tedesca Dresdner ha ribadito le sue accuse: era stato lui nel 2007, davanti ai magistrati milanesi, a chiamare in causa due ex dirigenti dell’area finanza del Monte dei Paschi di Siena, Gianluca Baldassarri e Matteo Pontone, sostenendo che erano conosciuti come “la banda del 5 per cento”. Il caso intanto, continua ad essere al centro delle polemiche politiche. E mentre il premier Mario Monti ha sottolineato di essere “convinto che Bersani non abbia niente a che fare con questa vicenda”, il leader del Pdl Silvio Berlusconi in un’intervista a un quotidiano ha ribadito che Mps “rappresenta la normalita’ di cio’ che succede nelle cosiddette regioni rosse” e che dietro la vicenda ci sono “scandali che in campagna elettorale la magistratura si guarda bene dal sollevare, non ne hanno messo in galera uno, se si fosse trattato di noi..”. “Qualche iniziativa che ho definito estemporanea – ha osservato il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, con un riferimento indiretto alla procura di Trani – mi sembra piu’ dettata da esigenze di inseguire notorieta’ che da un coerente e responsabile esercizio dell’azione penale”: la competenza territoriale non e’ “un optional”, ma “uno dei criteri fondamentali nell’esercizio della giurisdizione”. Il Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli ha quindi deliberato l’apertura di una pratica in Sesta Commissione inerente proprio eventuali modifiche alla disciplina della competenza territoriale. Un preoccupato richiamo e’ arrivato pure dai lavoratori del Monte dei Paschi che chiedono ai media piu’ attenzione criticando quella che giudicano “la cattiva informazione che viene diffusa continuamente ai danni dei dipendenti, dell’azienda, dei correntisti e dell’immagine della banca”. Fabi e Fiba, sindacati dei bancari, hanno inviato una lettera aperta al presidente Napolitano chiedendo un intervento a sostegno dei dipendenti.

ANSA, lunedì 4 febbraio 2013

MPS: FABI-FIBA A NAPOLITANO,INTERVENGA A SOSTEGNO LAVORATORI

(ANSA) – ROMA, 4 FEB – “Confidando nella sua riconosciuta sensibilità sociale, chiediamo un Suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie”. Così il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni e il segretario generale della Fiba Cisl Giuseppe Gallo si rivolgono al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera aperta inviata al Colle.

“E’ urgente l’impegno del Governo e del Parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità finanziaria e devastazione sociale”, osservano i due sindacati, che alla Banca d’Italia rivolgono l’invito a “non abbassare la guardia”. “Accogliamo, con autentica condivisione, l’invito forte che Ella ha rivolto a tutti gli attori responsabili della vita pubblica – aggiungono – ‘di manifestare la consapevolezza dell’interesse nazionalé, al riparo da ogni meschina strumentalità politica, sia essa riconducibile alle elezioni comunali di Siena o alla campagna elettorale nazionale”. (ANSA).

RADIOCOR, lunedì 4 febbraio 2013

12:26 – Mps: Fabi e Fiba scrivono a Napolitano, non abbassare la guardia

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 04 feb – “Un autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie”. Lo chiedono al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i segretari della Fabi e della Fiba-Cisl, Lando Maria Sileoni e Giuseppe Gallo, in una lettera inviata al Capo dello Stato. I sindacati ribadiscono l’intenzione di continuare “a operare con responsabilita’, buonsenso e spirito di servizio a tutela degli stessi dipendenti del Montepaschi e della clientela” pur ritenendo che “non si debba abbassare la guardia: e’ questo – aggiungono Sileoni e Gallo – l’invito che rivolgiamo alla stessa Banca d’Italia. Le recenti vicende dimostrano che oggi l’Authority necessita di strumenti normativi ex ante piu’ efficaci della semplice “moral suasion”, per rimuovere il management inadeguato e prevenire le crisi”, conclude la lettera. Com-Cel – (RADIOCOR) 04-02-13 12:26:42 (0176)TOSC 5 NNNN

QUOTIDIANO NAZIONALE.net, lunedì 4 febbraio 2013

Mps, Rizzo conferma accuse agli ex vertici della banca – Mussari in procura: “Parlo, ma non oggi” Il titolo crolla in Borsa. Viola, a.d. MontePaschi: “I mercati non credono al nostro piano”Video VIDEO Mps, al via gli interrogatori – Rizzo conferma: “C’era una banda del 5% che prendeva una percentuale illecita su ogni operazione e c’erano pagamenti riservati ai vertici di Mps”. Il Csm apre una pratica sulla sovrapposizione di Trani. Viola: “I mercati non credono al nostro nuovo piano”

L’arrivo di Giuseppe Mussari in Procura a Siena (Lapresse)Siena, 4 febbraio 2013  – C’era “una banda del 5%” che prendeva una percentuale illecita su ogni operazione e c’erano ‘’pagamenti riservati’’ ai vertici di Mps: l’ex funzionario della banca d’affari Dresdner, Antonio Rizzo, sentito a Roma dalla Gdf, ha confermato tutte le accuse nei confronti di Mps che aveva già messo in un verbale di polizia giudiziaria nel 2008.

Rizzo, che è stato sentito dagli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, ha dunque ribadito le sue accuse nei confronti degli ex vertici della banca e ha fatto anche i nomi dei funzionari di Dresdner che hanno partecipato alle riunioni in cui si affrontava la questione delle percentuali per i funzionari di Rocca Salimbeni. Persone che saranno adesso sentite nei prossimi giorni dalla procura di Siena che indaga sull’acquisizione di Antonveneta e sulla vicenda del derivato Alexandria. Rizzo ha anche confermato l’esistenza dei nastri – depositati a Milano già nel 2008 – sui quali avrebbe registrato le conversazioni tra lui e gli altri funzionari della Dresdner nelle occasioni in cui si parlava di Mps. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende, di 2-3 nastri relativi a riunioni interne alla banca d’affari alle quali ha partecipato lo stesso Rizzo. Registrazioni effettuate su suggerimento dei legali nel timore che, una volta denunciate l’anomalia relativa a Mps, nei suoi confronti potesse essere aperta una procedura di licenziamento. Nel verbale del marzo del 2008, in particolare, Rizzo citava una cena con il funzionario della Dresdner, Michele Cortese – che sarà sentito anche lui nei prossimi giorni – nella quale quest’ultimo affermava che ‘’Baldassarri e Pontone (capo area finanza e responsabile ufficio di Londra Mps, ndr) avevano percepito una commissione indebita dell’operazione per il tramite di Lutifin. Mi disse che i due erano conosciuti come la banda del 5% perche’ su ogni operazione prendevano una percentuale’’.

Rizzo è stato anche raggiunto telefonicamente dall’agenzia Agi: “Ho confermato quanto avevo già messo a verbale nel 2008 e cioè che mi avevano parlato della banda del cinque per cento all’interno di Mps. Non ho problemi a dirlo, questa è la verita’”. “Abbiamo fatto un discorso di contesto storico”, aggiunge il ‘superteste’ spiegando che non si è limitato a parlare dell’incontro ormai noto col funzionario di Dresdner Michele Cortese in cui questi gli parlò della ‘banca del cinque per cento’ guidata da Gianluca Baldassarre e Matteo Pontone. “Quando Cortese mi parlò della ‘banda del cinque per cento’ non si riferiva solo all’operazione con Dresdner sul derivato acquistato da Mps, ma era un discorso pi?’ generale sui manager della banca senese”, precisa. Rizzo ha confermato l’esistenza di due-tre nastri gia’ consegnati ai pm di Milano nel 2008 relative a riunioni interne alla banca d’affari Dresdner per la quale lavorava all’epoca: “quelle registrazioni – chiarisce – mi servivano per un’eventuale causa di lavoro. Avevo paura di essere licenziato”.

MUSSARI RINVIA L’INTERROGATORIO – L’ex presidente di Mps ha chiesto ai pubblici ministeri della procura di Siena il rinvio dell’interrogatorio. E’ quanto ha riferito lo stesso avvocato di Mussari, Fabio Pisillo. “Mussari – ha detto il difensore dell’ex presidente di Mps – ha riferito ai pubblici ministeri la propria intenzione di rispondere a tutte le domande che gli verranno poste ma non in data odierna in considerazione dell’impossibilità dell’altro difensore, l’avvocato Tullio Padovani, a seguito di un impedimento dichiarato già in data 2 febbraio con apposita istanza di differimento. E’ infatti impegnato in Cassazione per un procedimento gia’ fissato”. “L’avvocato Mussari – ha detto il difensore – ha chiesto che venga fissata un’altra data fin da giovedì di questa settimana per rispondere all’interrogatorio assistito da entrambi i suoi avvocati”.

TRANI TRASMETTE FASCICOLO DELL’INDAGINE  – La procura di Trani ha trasmesso ai pm di Siena il fascicolo di indagine aperto su Mps dopo la denuncia di Adusbef. Nell’inchiesta venivano ipotizzati i reati di aggiotaggio, manipolazione del mercato e omesso controllo in relazione a presunte inefficienze nei controlli di Consob e Bankitalia. I pm tranesi Antonio Savasta e Michele Ruggiero continuano invece ad indagare per truffa aggravata e usura in relazione ai derivati emessi da Mps e da Bnl, Unicredit, Intesa San Paolo e Credem.

IL FASTIDIO DEL CSM – Le ‘’perplessità da più parti sollevate in ordine alla sovrapposizione di plurimi interventi giudiziari’’ sul caso Mps, hanno spinto il Comitato di presidenza del Csm ad aprire una pratica sulle ‘’eventuali modifiche della disciplina processuale di cui all’articolo 9 del codice di procedura penale’’. L’articolo 9 del codice di procedura penale contiene le regole suppletive a quelle generali sulla competenza territoriale.

CONTINUA A FRANARE IL TITOLO MPS IN BORSA  – Continua a franare in Borsa il titolo Mps, affossato dagli sviluppi giudiziari della vicenda dei derivati. Oggi è riuscito a far prezzo solo dopo oltre mezz’ora dall’avvio delle negoziazioni in piazza Affari e alle 10.15 circa è il peggiore tra le blue chip segnando un calo del 4,91% a 0,2206 euro, dopo aver toccato un minimo a 0,2161 euro, mentre il Ftse Mib segna -0,8%. Consistenti gli scambi: sono già passati di mano oltre 124 milioni di titoli Mps, per un turn-over corrispondente a oltre l’1% del capitale. Oggi pomeriggio a Siena è atteso l’interrogatorio dell’ex presidente del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari. Pesanti in generale anche gli altri bancari, con UniCerdit in particolare che cede oltre il 3%.

VIOLA: “LE BORSE NON CI CREDONO – “Il deprezzamento di Mps in Borsa “è sintomo del fatto che ancora il mercato non crede a quello che potrà essere il miglioramento dei fondamentali implicito nel piano industriale’’. Lo ha detto l’amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, a Salvadanaio su Radio 24.

‘’Il mercato – ha aggiunto Viola – da tempo attribuisce al titolo Mps uno sconto molto forte e molto più elevato rispetto ai propri competitor sul patrimonio netto, questo a mio avviso è sintomo del fatto che ancora il mercato non crede a quello che potrà essere il miglioramento dei fondamentali implicito nel piano industriale che abbiamo approvato e iniziato a realizzare nella seconda parte dell’anno scorso’’. ‘’E’ indubbio che le vicende che hanno caratterizzato i giorni scorsi hanno avuto un effetto sull’andamento del titolo. Non poteva che essere così. Il contraccolpo emotivo, le notizie che sono apparse sui giornali, i riferimenti quotidiani e continui alle questioni giudiziarie ovviamente non potevano non avere effetti sulla quotazione del titolo bancario”. “Quello che posso dire – ha concluso – è che dal punto di vista gestionale la banca sta continuando a operare assolutamente in modo regolare, e devo dire con grande sforzo da parte di tutti, primi fra tutti i dipendenti, che sono evidentemente tutti i giorni messi alla prova e stanno dimostrando un grande attaccamento e una grande professionalità”.

I DIPENDENTI DI MPS: NON BUTTATE FANGO SULL’AZIENDA – I dipendenti del Monte dei Paschi chiedono ai media più attenzione e criticano quella che giudicano “la cattiva informazione che viene diffusa continuamente ai danni dei dipendenti, dell’azienda, dei correntisti e dell’immagine della banca”. Da giorni le segreterie di agenzie di stampa, giornali e tv, sono invase da decine di mail tutte uguali firmate dagli impiegati dell’istituto di credito toscano. “Premesso che le responsabilità, ove accertate, devono essere pagate – si legge nella missiva -, è ingiusto e meschino buttare fango su un’azienda in cui lavorano 31.000 dipendenti, con passione, orgoglio, professionalità e soprattutto con onestà!”.

Per i bancari, ancora, “è ingiusto utilizzare questa vicenda per appagare le esigenze elettorali dei partiti politici di turno”. “Sono 36 anni che lavoro a Mps – dice uno di loro raggiunto telefonicamente – e la protesta che abbiamo attuato mi sembra giustissima. Qui ci sono più di 30mila lavoratori che rischiano di andare a casa e che rimarrebbero così sul ‘groppone’ della comunità”. Le notizie di questi giorni, racconta, stanno scatenando tra i correntisti ansie ingiustificate. “Da quando si è creata questa situazione – sottolinea – alcuni clienti si stanno chiedendo se abbandonare la banca. Noi dipendenti siamo invece stati rassicurati: la banca è sana, non ci sono problemi e non ce ne saranno”. Fabi e Fiba, sindacati dei bancari, hanno inviato una lettera aperta al presidente Napolitano chiedendo un intervento a sostegno dei dipendenti.

AFFARI ITALIANI.it Lunedì, 4 febbraio 2013 – 16:18:00

Mps/ Mussari prende tempo coi Pm. In Borsa ancora sfiducia sul titolo

L’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari ha chiesto ai pubblici ministeri della Procura di Siena il rinvio dell’interrogatorio. E’ quanto ha riferito lo stesso avvocato di Mussari, Fabio Pisillo. “Mussari – ha detto il difensore dell’ex presidente di Mps – ha riferito ai pubblici ministeri la propria intenzione di rispondere a tutte le domande che gli verranno poste ma non in data odierna in considerazione dell’impossibilita’ dell’altro difensore, l’avvocato Tullio Padovani, a seguito di un impedimento dichiarato gia’ in data 2 febbraio con apposita istanza di differimento. E’ infatti impegnato in Cassazione per un procedimento gia’ fissato”. “L’avvocato Mussari – ha detto il difensore – ha chiesto che venga fissata un’altra data fin da giovedi’ di questa settimana per rispondere all’interrogatorio assistito da entrambi i suoi avvocati”.

Mussari era arrivato in Procura per essere interrogato nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto l’ex management della banca sullo scandalo derivati. Gli inquirenti Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso contestano al banchiere una serie di operazioni ‘sospette’ compiute negli anni passati dall’istituto, ma il suo legale, ai giornalisti che lo hanno fermato, ha annunciato che la linea concordata con il proprio assistito e’ quella di “non rilasciare nessuna dichiarazione” in questa fase dell’indagine.

Sempre sul fronte dell’inchiesta, e’ stato sentito in una caserma romana delle Fiamme gialle l’audizione, come persona informata dei fatti, di Antonio Rizzo, ex funzionario della banca d’affari tedesca Dresdner: era stato lui nel 2007, davanti ai magistrati milanesi, a chiamare in causa due ex dirigenti dell’area finanza del Monte dei Paschi di Siena, Gianluca Baldassarri e Matteo Pontone, sostenendo che erano conosciuti come “la banda del 5 per cento”. Il caso intanto, continua ad essere al centro delle polemiche politiche. E mentre il premier Mario Monti ha sottolineato di essere “convinto che Bersani non abbia niente a che fare con questa vicenda”, il leader del Pdl Silvio Berlusconi in un’intervista a un quotidiano ha ribadito che Mps “rappresenta la normalita’ di cio’ che succede nelle cosiddette regioni rosse” e che dietro la vicenda ci sono “scandali che in campagna elettorale la magistratura si guarda bene dal sollevare, non ne hanno messo in galera uno, se si fosse trattato di noi…”.

“Qualche iniziativa che ho definito estemporanea – ha osservato il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, con un riferimento indiretto alla procura di Trani – mi sembra piu’ dettata da esigenze di inseguire notorieta’ che da un coerente e responsabile esercizio dell’azione penale”: la competenza territoriale non e’ “un optional”, ma “uno dei criteri fondamentali nell’esercizio della giurisdizione”. Un preoccupato richiamo e’ arrivato pure dai lavoratori del Monte dei Paschi che chiedono ai media piu’ attenzione criticando quella che giudicano “la cattiva informazione che viene diffusa continuamente ai danni dei dipendenti, dell’azienda, dei correntisti e dell’immagine della banca”. Fabi e Fiba, sindacati dei bancari, hanno inviato una lettera aperta al presidente Napolitano chiedendo un intervento a sostegno dei dipendenti. I dipendenti del Monte dei Paschi hanno chiesto ai media piu’ attenzione e criticano quella che giudicano “la cattiva informazione che viene diffusa continuamente ai danni dei dipendenti, dell’azienda, dei correntisti e dell’immagine della banca”.

Da giorni le segreterie di agenzie di stampa, giornali e tv, sono invase da decine di mail tutte uguali firmate dagli impiegati dell’istituto di credito toscano. “Premesso che le responsabilità, ove accertate, devono essere pagate – si legge nella missiva -, e’ ingiusto e meschino buttare fango su un’azienda in cui lavorano 31.000 dipendenti, con passione, orgoglio, professionalita’ e soprattutto con onesta!”. Per i bancari, ancora, “è ingiusto utilizzare questa vicenda per appagare le esigenze elettorali dei partiti politici di turno”. “Sono 36 anni che lavoro a Mps – ha detto uno di loro raggiunto telefonicamente – e la protesta che abbiamo attuato mi sembra giustissima. Qui ci sono piu’ di 30mila lavoratori che rischiano di andare a casa e che rimarrebbero cosi’ sul ‘groppone’ della comunita’”.

Le notizie di questi giorni, ha raccontato, stanno scatenando tra i correntisti ansie ingiustificate. “Da quando si e’ creata questa situazione – ha sottolineato – alcuni clienti si stanno chiedendo se abbandonare la banca. Noi dipendenti siamo invece stati rassicurati: la banca e’ sana, non ci sono problemi e non ce ne saranno”. Intanto, in Borsa il titolo continua ad andar giù. Dopo un’apertura in cui sono state sospese al ribasso, le azioni sono state riammesse alle contrattazioni, ma ha fine giornata hanno perso il 5,71%. L’amministratore delegato della banca senese Fabrizio Viola ha spiegato che l’andamento del titolo in borsa con il fatto che “il mercato non crede ancora al piano industriale” dopo lo scandalo. “Il mercato da tempo attribuisce al titolo Mps uno sconto molto forte e molto piu’ elevato rispetto ai propri competitor sul patrimonio netto – ha sottolineato Viola – questo a mio avviso e’ sintomo del fatto che ancora il mercato non crede a quello che potra’ essere il miglioramento dei fondamentali implicito nel piano industriale che abbiamo approvato e iniziato a realizzare nella seconda parte dell’anno scorso”.

NOODLS.com 04/02/2013 16:59

MPS. Fabi e Fiba scrivono al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – “Confidando nella sua riconosciuta sensibilita’ sociale, chiediamo – scrivono Sileoni e Gallo – un Suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie”

Roma, r febbraio 2013. ”Confidando nella sua riconosciuta sensibilita’ sociale, chiediamo un Suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie”. Cosi’ il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni e il segretario generale della Fiba Cisl Giuseppe Gallo si rivolgono al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera aperta inviata al Colle. ”E’ urgente l’impegno del Governo e del Parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilita’ finanziaria e devastazione sociale”, osservano i due sindacati, che alla Banca d’Italia rivolgono l’invito a ”non abbassare la guardia”. ”Accogliamo, con autentica condivisione, l’invito forte che Ella ha rivolto a tutti gli attori responsabili della vita pubblica – aggiungono – ‘di manifestare la consapevolezza dell’interesse nazionale’, al riparo da ogni meschina strumentalita’ politica, sia essa riconducibile alle elezioni comunali di Siena o alla campagna elettorale nazionale”.

CONQUISTE DEL LAVORO.it 04/02/2013

MPS Fabi-Fiba a Napolitano: sostegno ai lavoratori

“Confidando nella sua riconosciuta sensibilità sociale, chiediamo un Suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie”. Così il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni e il segretario generale della Fiba Cisl Giuseppe Gallo si rivolgono al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera aperta inviata al Colle.

“È urgente l’impegno del Governo e del Parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità finanziaria e devastazione sociale”, osservano i due sindacati, che alla Banca d’Italia rivolgono l’invito a “non abbassare la guardia”. “Accogliamo, con autentica condivisione, l’invito forte che Ella ha rivolto a tutti gli attori responsabili della vita pubblica – aggiungono – ‘di manifestare la consapevolezza dell’interesse nazionale’, al riparo da ogni meschina strumentalità politica, sia essa riconducibile alle elezioni comunali di Siena o alla campagna elettorale nazionale”.

Sul tema è intervenuto anche il segretario confederale Cisl, Annamaria Furlan: “La vicenda del Monte dei Paschi di Siena è ancora sotto l’esame delle autorità di controllo e della magistratura. I contorni della vicenda non sono ancora ben definiti e, dunque, spetterà alle citate autorità pronunciarsi in merito alle eventuali responsabilità penali e regolamentari.Il grave errore che si può commettere oggi è quello dello stolto che, davanti al saggio che indica la luna, si limita a fissare il dito”.

La Cisl ha proposto e continuerà a sostenere proposte radicali ed efficac:

La regolamentazione di determinati strumenti finanziari come i derivati e di determinati mercati che, a oggi, fuggono ad ogni controllo(il c.d. sistema bancario ombra);

occorre favorire fiscalmente e normativamente le banche che fanno credito a imprese e famiglie, penalizzando i guadagni provenienti dalla finanza e dalla speculazione;

intervenire in campo internazionale per il potenziamento della vigilanza su scala globale. E’ necessario si concordi un corpus di regole sovranazionali che, di conseguenza, non potranno che portare alla costituzione di un’autorità sovranazionale;

realizzare, a livello nazionale, una riforma organica delle Authorities in grado di garantirne l’effettiva autonomia finanziaria e dalla politica e con poteri appropriati oggi dimostrati del tutto insufficienti, quale condizione indispensabile per una vigilanza davvero efficace.

“E’ bene ricordare come tali proposte – secondo Annamaria Furlan – siano troppo spesso cadute nel vuoto e nel silenzio di una politica troppo occupata forse a coltivare il proprio orticello, rendendosi, pertanto, miope rispetto alla portata dei problemi che si hanno dinanzi e all’efficacia delle soluzioni avanzate dal nostro sindacato”.

Successivamente si deve ridurre la possibilità del management ad assumere rischi che saranno pagati da altri: azionisti, collettività, lavoratori; per questo si è chiesta la riduzione del rapporto tra il salario medio e quello dei manager a 1 a 20.

E’ anche a causa di una simile inerzia che casi come quello di Mps può deflagrare. Basti pensare al succedersi degli eventi e alle cause che li hanno incubati:

nel caso MPS vi sono diversi elementi che riconducono a una matrice generale che la CISL da tempo combatte e vuole riformare radicalmente:

il problema della Governance (legata a logiche politico-partitiche e che non è stata capace di indicare una classe dirigente adeguata alla gestione dell’azienda);

la prevalenza della gestione finanziaria rispetto all’attività tradizionale di una banca (sostegno all’economia);

l’utilizzo di strumenti finanziari sofisticati e finalizzati a rendere più opaca la valutazione della gestione dell’istituto pregiudicandone il futuro quasi irrimediabilmente.

Appare evidente come tutto ciò non sarebbe accaduto in vigenza delle riforme sostenute dal nostro sindacato.

AGI 14:51 04 FEB 2013

Mps, giorno di Mussari. Vietti bacchetta toghe in cerca notorieta’

(AGI) – Roma, 4 feb. – A Siena e’ il giorno dell’interrogatorio di Giuseppe Mussari, l’ex presidente di Mps, atteso in procura nelle vesti di indagato dai pm Nastasi, Natalini e Grosso. A Mussari gli inquirenti contestano una serie di operazioni ‘sospette’ compiute negli anni passati dall’istituto ma il suo legale, ai giornalisti che lo hanno fermato, ha annunciato che la linea concordata con il proprio assistito e’ quella di “non rilasciare nessuna dichiarazione” in questa fase dell’indagine.

Sempre sul fronte dell’inchiesta, e’ intanto in corso in una caserma romana delle Fiamme gialle l’audizione, come persona informata dei fatti, di Antonio Rizzo, ex funzionario della banca d’affari tedesca Dresdner: era stato lui nel 2007, davanti ai magistrati milanesi, a chiamare in causa due ex dirigenti dell’area finanza del Monte dei Paschi di Siena, Gianluca Baldassarri e Matteo Pontone, sostenendo che erano conosciuti come “la banda del 5 per cento”. Il caso intanto, continua ad essere al centro delle polemiche politiche. E mentre il premier Mario Monti ha sottolineato di essere “convinto che Bersani non abbia niente a che fare con questa vicenda”, il leader del Pdl Silvio Berlusconi in un’intervista a un quotidiano ha ribadito che Mps “rappresenta la normalita’ di cio’ che succede nelle cosiddette regioni rosse” e che dietro la vicenda ci sono “scandali che in campagna elettorale la magistratura si guarda bene dal sollevare, non ne hanno messo in galera uno, se si fosse trattato di noi..”.

“Qualche iniziativa che ho definito estemporanea – ha osservato il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, con un riferimento indiretto alla procura di Trani – mi sembra piu’ dettata da esigenze di inseguire notorieta’ che da un coerente e responsabile esercizio dell’azione penale”: la competenza territoriale non e’ “un optional”, ma “uno dei criteri fondamentali nell’esercizio della giurisdizione”. Un preoccupato richiamo e’ arrivato pure dai lavoratori del Monte dei Paschi che chiedono ai media piu’ attenzione criticando quella che giudicano “la cattiva informazione che viene diffusa continuamente ai danni dei dipendenti, dell’azienda, dei correntisti e dell’immagine della banca”.

Fabi e Fiba, sindacati dei bancari, hanno inviato una lettera aperta al presidente Napolitano chiedendo un intervento a sostegno dei dipendenti.

da REUTERS via YAHOO.com

Mps, sindacati Fabi e Fiba scrivo a Napolitano per discontinuità

ROMA (Reuters) – Banca Mps, a salvaguardia non solo dei suoi clienti ma anche dei suoi 30.000 dipendenti, deve proseguire la “strategia di discontinuità rispetto al passato” avviata dal nuovo management.

E’ quanto si legge in una lettera sulle ultime vicende giudiziarie dei rappresentanti dei sindacati Fabi e Fiba-Cisl indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e diffusa alla stampa.

“È necessario che il nuovo management, come d’altronde sta facendo dal momento del proprio insediamento, continui ad attuare una strategia di discontinuità rispetto al passato”, si legge fra l’altro nella lettera.

I sindacati aggiungono: “Siamo convinti che, perseguendo questa strada, il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola potranno, nel tempo, consolidare un incisivo rilancio dell’istituto. È urgente l’impegno del governo e del Parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità finanziaria e devastazione sociale”.

I sindacati si rivolgono anche all’operato della Vigilanza: “Abbiamo riconosciuto alla Vigilanza della Banca d’Italia, anche nell’incontro col Governatore del settembre 2012, di aver contribuito, in forme eminenti, alla maggiore solidità del sistema bancario italiano nella comparazione internazionale. Riteniamo, però, che non si debba abbassare la guardia. È questo l’invito che rivolgiamo alla stessa Banca d’Italia”.

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

da ASCA via Wall Street Italia 04 febbraio 2013| Ora 12:33

Mps: Fabi E Fiba-cisl Scrivono A Napolitano A Sostegno Lavoratori

(ASCA)- Roma, 4 feb – I sinadacati bancari Fabi e Fiba-Cisl scrivono al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a sostegno dei lavoratori del Monte dei Paschi di Siena. Spiegano che vanno riformulati i controlli Bankitalia ex-ante che non possono piu’ essere affidati alla sola moral-suasion, e sottolineano che sono i dipendenti del Monte ad aver fatto della banca senese il terzo gruppo bancario nazionale. ”Nel vorticoso dibattito sulle vicende del gruppo bancario MPS, giustamente promosso dalla libera stampa e dagli attori economici e politici, manca una voce – si legge nella lettara – quella delle trentamila lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie, che hanno fatto del Montepaschi il terzo gruppo bancario nazionale, che hanno sostenuto gli aumenti di capitale ricorrendo anche al proprio trattamento di fine rapporto, che hanno approvato l’Accordo sindacale del 19 dicembre 2012 che contribuisce al risanamento ed al rilancio della banca”. I sindacati sottolineano in particolare che ”quelle lavoratrici e quei lavoratori sono oggi in prima linea, con straordinaria dedizione, in tutte le sedi dell’Istituto per presidiarne la stabilita’ e per garantire, con la loro competenza e con lo storico spirito di appartenenza che li ha sempre contraddistinti, il presente e il futuro del loro gruppo bancario”. Oggi, continua la lettera, ”nel momento piu’ grave, gli interessi, le speranze, l’impegno, la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Mps convergono con i valori che ella, signor presidente, ha richiamato, recentemente, con monito perentorio: ”il riconoscimento dell’interesse nazionale, della solidita’ del sistema bancario italiano, della credibilita’ ed efficacia delle sue istituzioni di vigilanza”. Per queste semplici ragioni, – spiegano i sindacati – ”siamo profondamente convinti che ogni attore debba operare con il rigore e la responsabilita’ che il proprio ruolo richiede. Le nostre organizzazioni sindacali, le prime, nel settore, in termini di rappresentativita’, continueranno ad ispirare la contrattazione alla ricerca costante dell’equilibrio e della sintesi tra vincoli competitivi, da un lato, e diritti, tutele, coesione sociale, dall’altro”. ”Non vorremmo – si legge ancora – si esitasse a perseguire i protagonisti di una gestione aziendale dissennata, anche attraverso possibili azioni di responsabilita’, nel massimo rispetto dell’azione della Magistratura. E’ necessario che il nuovo management, come d’altronde sta facendo dal momento del proprio insediamento, continui ad attuare una strategia di discontinuita’ rispetto al passato. Siamo convinti che, perseguendo questa strada, il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola potranno, nel tempo, consolidare un incisivo rilancio dell’istituto”. Infine i due sindacati rilevano che ”e’ urgente l’impegno del governo e del parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilita’ finanziaria e devastazione sociale. Abbiamo riconosciuto alla Vigilanza della Banca d’Italia, anche nell’incontro col Governatore del settembre 2012, di aver contribuito, in forme eminenti, alla maggiore solidita’ del sistema bancario italiano nella comparazione internazionale”, prosegue la lettera. ”Riteniamo, pero’, che non si debba abbassare la guardia. E’ questo l’invito che rivolgiamo alla stessa Banca d’Italia. Le recenti vicende dimostrano che oggi l’Authority necessita di strumenti normativi ex ante piu’ efficaci della semplice ”moral suasion”, per rimuovere il management inadeguato e prevenire le crisi”. ”Quisquesuum”: ognuno si attenga al dovere che il ruolo gli impone!”. ”Sulla scorta di questa ispirazione, signor presidente, accogliamo, con autentica condivisione, l’invito forte che ella ha rivolto a tutti gli attori responsabili della vita pubblica ”di manifestare la consapevolezza dell’interesse nazionale”, al riparo da ogni meschina strumentalita’ politica, sia essa riconducibile alle elezioni comunali di Siena o alla campagna elettorale nazionale”. ”Tutto questo – conclude la lettera – nell’esclusivo interesse dei lavoratori e della stessa clientela del gruppo bancario Mps. Per contribuire al superiore bene comune del Paese, le organizzazioni sindacali, nella specificita’ del loro ruolo di soggetti sociali autonomi, continueranno a operare con responsabilita’, buonsenso e spirito di servizio a tutela degli stessi dipendenti del Montepaschi e della clientela. Confidando nella sua riconosciuta sensibilita’ sociale, chiediamo, tuttavia, anche un suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie”.

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