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"IL GRANDE INGANNO MPS": LA DICHIARAZIONE DI SILEONI RIPRESA DAI PRINCIPALI QUOTIDIANI

di Redazione
Dopo il comunicato stampa di ieri, martedì 7 agosto, in cui il Segretario generale FABI denunciava il grande inganno rappresentato dal piano industriale MPS,  mostriamo di seguito tutti gli articoli usciti oggi sui principali quotidiani e agenzie di stampa nazionali.

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FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI COMUNICATO STAMPA

IL GRANDE INGANNO DEL GRUPPO MPS
SILEONI (FABI): “CON ESTERNALIZZAZIONI
A RISCHIO CONTRATTO DEI LAVORATORI
E 2.300 POSTI DI LAVORO”

 

“C’è da scommettere che in questa prima fase della trattativa sul piano industriale del Gruppo Mps l’azienda terrà le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare. Anche perché il “leit motiv” aziendale di queste settimane è: nessun esubero e nessun licenziamento. Niente di più falso.

Al di là delle tematiche come la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale o la chiusura di 400 filiali o forme di solidarietà per la diminuzione dei costi, la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a “basso valore aggiunto”.

Ad oggi risulterebbero essere tre le società con cui MPS sta trattando: Bassilichi (partecipata da MPS all’ 11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda straniera”. La cessione a queste società delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. È questo il grande inganno del gruppo Mps”.

“È la dimostrazione di una strategia aziendale di corto respiro, che tende a spostare i problemi più avanti, con soluzioni che penalizzano esclusivamente i lavoratori. È la dimostrazione che il “problema licenziamenti” viene scaricato ad un’altra azienda per tentare di lavarsi le mani e la coscienza. Gridiamo forte il nostro NO alle esternalizzazioni”.

Roma, 7 agosto 2012

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IL GIORNALE,  mercoledì 8 agosto 2012

Mps, i sindacati alzano il muro contro i tagli

– Massimo Restelli –

Mer, 08/08/2012 – 09:06 I piani industriali di Monte Paschi e Banca Popolare di Milano stanno andando per traverso ai sindacati. Se a Siena ieri pomeriggio la trattativa si è incagliata sul problema delle esternalizzazioni previste dall’ad Fabrizio Viola per centrare l’obiettivo del taglio dei costi, in Piazza Meda la battaglia ruota attorno a come sarà lo scivolo che accompagnerà alla pensione gli 800 esuberi conteggiati da qui al 2015. In sostanza, la Fabi e le sigle confederali Fiba, Fisac e Uilca pretendono un incentivo economico per gli «espulsi», mentre Bipiemme starebbe pensando di concedere un «bonus velocità» soltanto a quanti accetteranno di lasciare la scrivania celermente: secondo quanto si sussurra il premio sarebbe pari a due mensilità.Troppo poco per i sindacati, che vedrebbero inoltre cadere, insieme alla consuetudine dell’incentivo, una «transenna» politica importante in vista dei prossimi piani industriali con cui le banche tenteranno di sfoltire forza lavoro e filiali, rivedendo il proprio modello di business secondo le direttive imposte dalla crisi.L’altro nervo scoperto in Bpm è il periodo di intervento del Fondo esuberi, visto che solo 96 addetti sarebbero già in possesso dei requisiti per la pensione. Dopo l’incontro di presentazione del 26 luglio, il kich off della trattativa è atteso domani, ma è probabile che poi ci si riaggiornerà a fine mese. Vedremo se Montani utilizzerà la stessa determinazione con cui, a luglio, ha cancellato i permessi retribuiti per gli esponenti dell’associazione Amici, ha stracciato gli abbonamenti dei cellulari aziendali a loro riservati, ponendo al contempo fine all’abitudine di utilizzare i locali della banca e la sua posta interna. Ieri, intanto, il direttore delle risorse umane, Gianni Rossi ha presentato all’intersindacale il braccio destro Massimiliano Calvi, anch’egli proveniente dal Banco Popolare. Quanto invece al Monte dei Paschi, il confronto riparte questa mattina alle 9 e 30. Ieri le sigle del primo tavolo sindacale, riunite a Siena nella sede di via Mazzini, hanno fatto capire al responsabile delle risorse umane, Ilaria Dalla Riva, di considerare l’attuale formulazione delle esternalizzazioni una «pregiudiziale» per il proseguimento del confronto e difeso il contratto integrativo aziendale («Cia») che a Rocca Salimbeni pesa non poco.

A dare fuoco alle polveri è il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo cui in queste settimane il leit motiv del Monte «è nessun esubero e nessun licenziamento», ma non c’è «niente di più falso». Il leader del principale sindacato del credito rimarca, poi, il problema delle esternalizzazioni, spingendosi a fare i nomi dei partner con cui Siena avrebbe aperto un confronto: Bassilichi (di cui la stessa Mps detiene l’11%), Cedacri e Cartasi cui si aggiungerebbe a una terza realtà internazionale. L’indiziato è il colosso Ibm.

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CORRIERE DELLA SERA, mercoledì 8 agosto 2012

Mps, la disdetta dei contratti «Ci sono 2.300 posti a rischio»Al via il negoziato sugli esuberi. La banca: «Aperti a idee migliori»

MILANO — Le esternazionalizzazioni e la disdetta del contratto integrativo aziendale. Sono questi i due nodi attorno a cui ruota la trattativa tra Mps e i sindacati che si è aperta ieri a Siena. Se stamattina la banca guidata da Fabrizio Viola non farà dietrofront, i sindacati interromperanno la trattativa e lunedì 13 agosto ci sarà la seconda parte dello sciopero cominciato il 27 aprile con un’adesione dell’85% dei 30 mila dipendenti del gruppo. «Sono due pregiudiziali. Noi non andiamo avanti altrimenti», dice il segretario nazionale Fiba Cisl Mauro Incletolli. Al centro dell’incontro il piano industriale al 2015, con il quale la banca senese conta di passare dalla perdita netta del 2011 pari a 4,6 miliardi a un utile di oltre 600 milioni di euro. Un incontro cominciato alle 11 finito poco prima delle 16, durante il quale il Monte — presente con la responsabile delle Risorse umane, Ilaria Dalla Riva — ha illustrato i punti salienti del piano. Dei 4.600 esuberi previsti, quelli che preoccupano maggiormente sono i lavoratori del back office.

«La partita — ha dichiarato Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari — si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a basso valore aggiunto. A oggi risulterebbero essere tre le società con cui Mps sta trattando: Bassilichi (partecipata da Mps all’11%), Cedacri e Cartasì oltre, sembrerebbe, a una quarta azienda straniera. La cessione a queste società delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce il posto di lavoro e soprattutto il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo». Uno spazio per il dialogo, però, sembra esserci. E da entrambe le parti. «Siamo seduti a un tavolo per il confronto e tutti gli spunti e gli aspetti migliorativi che dovessero nascere da questo confronto con i lavoratori sarebbero ben accetti — ha detto dalla Riva —. L’operazione di riduzione dei costi sul top management è già cominciata a luglio con la riduzione del 5% delle retribuzioni e la cancellazione delle ferie a dimostrazione che il buon esempio è partito dall’alto». Quanto alle esternalizzazioni che le sigle sindacali contestano, ha aggiunto, «sono la soluzione che abbiamo ritenuto migliore per la riduzione dei costi che è purtroppo inevitabile e che non riguarda solo le esternalizzazioni tanto che saranno da rivedere anche le spese amministrative. L’obiettivo di questo confronto è vedere se nascono idee migliori». «Capiamo le esigenze della banca — dice il segretario Fiba Incletolli e siamo pronti a trovare risparmi alternativi». Fausta Chiesa

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IL SOLE 24 ORE, mercoledì 8 agosto 2012

Credito. «Dividere integrativo e piano» Mps, le richieste dei sindacati – IL TAVOLO – Tra le priorità delle sigle, lo stop alle esternalizzazioni che interessa 2.300 addetti Oggi nuovo round con le risposte del gruppo

Cristina Casadei

Una procedura per il contratto integrativo aziendale e una per il piano d’impresa 2012-2015. Separate. E poi il ritiro delle esternalizzazioni. Il negoziato del Monte de’ Paschi si è aperto ieri con queste due «pregiudiziali», come spiega il segretario nazionale della Fabi, coordinatore per Mps, Franco Casini. L’azienda ha convocato per ieri un primo incontro per riallacciare i rapporti con i rappresentanti dei lavoratori, dopo lo sciopero di fine luglio, ed entrare nel merito del piano d’impresa, degli esuberi ma anche dei Cia, contratti integrativi aziendali. Secondo quanto riferisce il sindacato si è trattato di un inizio che non rispetta la procedura a cui ci si deve attenere in questi casi. All’azienda che ha ripetuto i nodi fondamentali del piano d’impresa, dai 4.640 esuberi, fino alle 400 filiali da chiudere, il sindacato ha risposto prendendo una posizione molto netta per il proseguo del negoziato. E per questa mattina attende una risposta a cui si lega la piega che potrà prendere. La sua dimensione è inaudita per il gruppo senese dove, andando a memoria, Casini, dice di non ricordare «l’annuncio di un piano del genere. Per Siena è la prima volta che si apre una trattativa di queste dimensioni». Nel corso della riunione i sindacati, come riassume una nota di Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl, Uilca, hanno ribadito alla controparte l’indisponibilità ad affrontare il tema delle esternalizzazioni, che pertanto assume una valenza pregiudiziale rispetto al prosieguo del confronto. I sindacati hanno inoltre contestato all’azienda la metodologia utilizzata per la disdetta formale del contratto integrativo, «inopportunamente inserita nell’ambito della procedura in corso ed in aperta violazione di quanto in proposito previsto dal Contratto Nazionale, richiedendo pertanto l’estrapolazione della disdetta del rinnovo del Cia dalla procedura medesima», scrivono sempre nella nota. Proprio per questo i sindacati hanno richiesto «l’espletamento di procedure specifiche sui singoli filoni del piano industriale, ricusando così l’impostazione aziendale tesa a concentrare le tematiche in analisi in un’unica trattativa».

In attesa della riposta di questa mattina, il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni sostiene che la strategia di Mps «in questa prima fase sarà quella di tenere le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare. Anche perché il “leit motiv” aziendale di queste settimane è : nessun esubero e nessun licenziamento». Ma non c’è «niente di più falso», dice Sileoni per il quale la vera partita si gioca soprattutto «sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a “basso valore aggiunto”». E a questo proposito dice che «ad oggi risulterebbero essere tre le società con cui Mps sta trattando: Bassilichi (partecipata da MPS all’ 11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda straniera». La cessione a queste società delle attività e del personale «non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo – osserva Sileoni –. È questo il grande inganno del gruppo Mps».

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Finanza&Mercati, mercoledì 8 agosto 2012

Mps-sindacati, oggi i «supplementari»

Il confronto di ieri tra i rappresentanti di Monte dei Paschi e i sindacati sul nuovo piano industriale 2012- 2015 della banca è stato sospeso in attesa di un nuovo incontro pianificato già per questa mattina. È quanto ha appreso F&M da fonti sindacali, che spiegano di avere messo l’istituto di Rocca Salimbeni, rappresentato dal capo delegazione Ilaria Dalla Riva, responsabile delle risorse umane, davanti a due pregiudiziali. Innanzi tutto, che non si parli di esternalizzazioni di attività: in secondo luogo, che le trattative per disdetta del contratto integrativo aziendale (Cia) corrano su un binario parallelo rispetto a quello del confronto sul piano industriale. Secondo le sigle bancarie, in particolare, la disdetta formale del Cia sarebbe stata «inopportunamente inserita nell’ambito della procedura in corso e in aperta violazione di quanto in proposito previsto dal Contratto nazionale». I sindacati hanno, poi, richiesto l’espletamento di procedure specifiche sui singoli filoni del business plan, «ricusando l’impostazione aziendale tesa a concentrare le tematiche in analisi in un’unica trattativa». Anche nell’ottica di esaminare le richieste giunte dalle sigle bancarie, un nuovo incontro tra Mps e i sindacati sarebbe stato già messo in calendario per questa mattina alle 9.30.

Intanto, ieri in una nota, il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, tuonava: «C’è da scommettere che in questa prima fase della trattativa sul piano industriale di Mps l’azienda terrà le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare, ma la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a “basso valore aggiunto”. Ad oggi risulterebbero essere tre le società con cui l’istituto senese guidato dall’ad Fabrizio Viola sta trattando: Bassilichi (partecipata da Mps all’11%), Cedacri, Cartasi oltre che – sembrerebbe – una quarta azienda straniera. «La cessione a queste società delle attività e del personale – prosegue Sileoni – dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce assolutamente il posto di lavoro e il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. È questo il grande inganno del gruppo Mps». Da ricordare che il nuovo piano presentato a giugno dalla banca senese, tra le altre cose, prevede 4.640 esuberi e la chiusura di 400 sportelli.

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IL TEMPO, mercoledì 8 agosto 2012, 05:30

MontePaschi – Parte il tavolo con i sindacati – Resta il nodo esternalizzazioni – Razionalizzazione del costo del lavoro e esternalizzazione del personale

È partito dai temi caldi del piano industriale 2012-2015 il confronto tra sigle sindacali e vertici aziendali di Banca Mps che si concluso ieri a Siena. Al tavolo, che riprenderà stamattina con l’analisi degli assetti organizzativi della rete e i suoi impatti sui lavoratori, i rappresentanti dei sindacati e la responsabile delle risorse umane di Banca Mps, Ilaria dalla Riva. «È stato un primo confronto sui contenuti del piano industriale – ha detto dalla Riva – che per noi si pone con attenzione verso le politiche sociali e l’occupazione. Siamo seduti ad un tavolo per il confronto e tutti gli spunti e gli aspetti migliorativi che dovessero nascere da questo confronto con i lavoratori sarebbero ben accetti. L’operazione di riduzione dei costi sul top management è già cominciata a luglio con la riduzione del 5% delle retribuzioni e la cancellazione delle ferie a dimostrazione che il buon esempio è partito dall’alto». Quanto alle esternalizzazioni che le sigle sindacali contestano «sono la soluzione che abbiamo ritenuto migliore per la riduzione dei costi che è purtroppo inevitabile e che non riguarda solo le esternalizzazioni tanto che saranno da rivedere anche le spese amministrative. L’obiettivo di questo confronto è vedere se nascono idee migliori».

Critici i sindacati. «La cessione a società esterne al Gruppo Mps, delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce assolutamente il posto di lavoro e il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. È questo l’inganno di Mps» ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

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IL PICCOLO, mercoledì 8 agosto 2012

Mps, sindacati in trincea contro i tagli – Parte in salita la trattativa con l’azienda sul piano industriale 2012-2015 che prevede di esternalizzare 2.350 dipendenti

MILANO – Parte in salita la trattativa azienda-sindacati sul piano industriale 2012-2015 del Montepaschi di Siena. E la goccia che potrebbe far traboccare il vaso, o meglio, far saltare il confronto, è la proposta della banca di esternalizzare 2.350 dipendenti. I coordinamenti delle Rsa hanno ribadito infatti al termine dell’incontro «l’indisponibilità» ad affrontare questo tema. Il progetto messo a punto dal gruppo presieduto da Alessandro Profumo passa infatti per il trasferimento di questi dipendenti a società terze, che prenderebbero in gestione alcune attività di back-office della banca.

Ma secondo quanto indicato dal segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, questa operazione è «un grande inganno». Ad oggi, ha spiegato ci sarebbero «tre società con cui Mps sta trattando: Bassilichi (partecipata da Mps all’ 11%), Cedacri e Cartasi» e forse una quarta azienda straniera. «La cessione di queste attività e del personale – ha proseguito – non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo». Sulla questione si è espressa anche la nuova arrivata a Rocca Salimbeni, la responsabile delle risorse umane, Ilaria dalla Riva: le esternalizzazioni, ha detto al termine dell’incontro di ieri, «sono la soluzione che abbiamo ritenuto migliore per la riduzione dei costi che è purtroppo inevitabile. Obiettivo di questo confronto è vedere se nascono idee migliori». «Siamo seduti ad un tavolo per il confronto e tutti gli spunti e gli aspetti migliorativi che dovessero nascere con i lavoratori sarebbero ben accetti», ha concluso. Ma sul tavolo ci sono altri temi spinosi come quello per la disdetta del contratto integrativo. I sindacati hanno contestato infatti all’azienda la metodologia utilizzata per la disdetta formale che, a loro avviso, è stata inserita «inopportunamente nell’ambito della procedura in corso ed in aperta violazione di quanto in proposito previsto dal contratto nazionale». Insomma, partita iniziata e primo tempo chiuso con un sostanziale pareggio ma con i sindacati in attacco. Mercoledì mattina (ore 9:30) si riprende il match nell’Auditorium di Siena con le organizzazioni che si attendono segnali dall’azienda. «Da parte nostra – ha sottolineato il segretario Fisac Cgil di Siena, Antonio Damiani – abbiamo ribadito la disponibilità a ragionare sui costi complessivi a partire dalle retribuzioni del top-management e consulenze esterne. Ci aspettiamo ora delle risposte dall’azienda a partire già da domani (oggi, ndr)».

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Il Sole 24 Ore Radiocor,  7 agosto 2012 – 16:04

Mps: Fabi, con esternalizzazioni a rischio 2.300 posti di lavoro – Trattative con Bassilichi, Cedagri, Cartasi e gruppo estero

Roma, 07 ago – “C’è da scommettere che in questa prima fase della trattativa sul piano industriale del Gruppo Mps l’azienda terrà le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare, ma la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a ‘basso valore aggiunto’. Ad oggi risulterebbero essere tre le società con cui Mps sta trattando: Bassilichi (partecipata da Mps all’11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda straniera. La cessione a queste società delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. E’ questo il grande inganno del gruppo Mps”.

Così Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “È  la dimostrazione di una strategia aziendale di corto respiro, che tende a spostare i problemi più avanti, con soluzioni che penalizzano esclusivamente i lavoratori. È la dimostrazione che il ‘problema licenziamenti – conclude – viene scaricato ad un’altra azienda per tentare di lavarsi le mani e la coscienza. Gridiamo forte il nostro ‘no’ alle esternalizzazioni”. com-rro RADIOCOR) 07-08-12 16:04:01

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ANSA, martedì 7 agosto 2012

MPS: SILEONI (FABI), GRANDE INGANNO SU ESTERNALIZZAZIONI

ROMA, 7 AGO – Il segretario generale della Fabi Lando Sileoni attacca il gruppo Mps e le sue proposte del piano industriale su cui è iniziata oggi la trattativa. “Il “leit motiv” aziendale di queste settimane – spiega in una nota – è nessun esubero e nessun licenziamento. Niente di più falso. Al di là delle tematiche come la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale o la chiusura di 400 filiali o forme di solidarietà per la diminuzione dei costi, la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a “basso valore aggiunto”. “Ad oggi risulterebbero essere tre le società con cui Mps sta trattando: Bassilichi (partecipata da Mps all’ 11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda straniera”. La cessione a queste società delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. E’ questo il grande inganno del gruppo Mps” conclude il segretario Fabi.(ANSA).

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ASCA, martedì 7 Agosto 2012 – 19:41

Mps: Sileoni (Fabi), in 2.300 rischiano contratto e posto di lavoro

(ASCA) – Roma, 7 lug – ”C’e’ da scommettere che in questa prima fase della trattativa sul piano industriale del Gruppo Mps l’azienda terra’ le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare. Anche perche’ il ”leit motiv” aziendale di queste settimane e’ : nessun esubero e nessun licenziamento.Niente di piu’ falso”, cosi’ Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato dei bancari, commenta l’inizio delle trattative, tra sindacati e azienda, sul piano industriale del gruppo bancario senese. ”Al di la’ delle tematiche come la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale o la chiusura di 400 filiali o forme di solidarieta’ per la diminuzione dei costi, la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a ‘basso valore aggiunto’. Ad oggi risulterebbero essere tre le societa’ con cui MPS sta trattando: Bassilichi (partecipata da MPS all’ 11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda stranier. La cessione a queste societa’ delle attivita’ e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. E’ questo il grande inganno del gruppo Mps. E’ la dimostrazione di una strategia aziendale di corto respiro, che tende a spostare i problemi piu’ avanti, con soluzioni che penalizzano esclusivamente i lavoratori. E’ la dimostrazione che il problema licenziament viene scaricato ad un’altra azienda per tentare di lavarsi le mani e la coscienza. Gridiamo forte il nostro no alle esternalizzazioni”, conclude Sileoni.

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GONEWS.it, martedì 07 agosto 2012 – 16:26

Mps, la Fabi attacca: “Sulle esternalizzazioni si cela un grande inganno”

I contratti di servizio, per il segretario generale Lando Sileoni, “non garantiscono assolutamente il posto di lavoro”.

Siena – Il segretario generale della Fabi Lando Sileoni attacca il gruppo Mps e le sue proposte del piano industriale su cui è iniziata oggi la trattativa. “Il “leit motiv” aziendale di queste settimane – spiega in una nota – è nessun esubero e nessun licenziamento. Niente di più falso. Al di là delle tematiche come la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale o la chiusura di 400 filiali o forme di solidarietà per la diminuzione dei costi, la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a “basso valore aggiunto”. “Ad oggi risulterebbero essere tre le società con cui Mps sta trattando: Bassilichi (partecipata da Mps all’ 11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda straniera”. La cessione a queste società delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. E’ questo il grande inganno del gruppo Mps” conclude il segretario Fabi. Fonte: ANSA

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da Asca via WallStreetItalia.it, martedì 7 agosto 2012| Ora 19:41

Mps: Sileoni (fabi), In 2.300 Rischiano Contratto E Posto Di Lavoro

(ASCA) – Roma, 7 lug – ”C’è da scommettere che in questa prima fase della trattativa sul piano industriale del Gruppo Mps l’azienda terra’ le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare. Anche perche’ il ”leit motiv” aziendale di queste settimane e’ : nessun esubero e nessun licenziamento.Niente di piu’ falso”, cosi’ Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato dei bancari, commenta l’inizio delle trattative, tra sindacati e azienda, sul piano industriale del gruppo bancario senese. ”Al di la’ delle tematiche come la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale o la chiusura di 400 filiali o forme di solidarieta’ per la diminuzione dei costi, la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a ‘basso valore aggiunto’. Ad oggi risulterebbero essere tre le societa’ con cui MPS sta trattando: Bassilichi (partecipata da MPS all’ 11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda stranier. La cessione a queste societa’ delle attivita’ e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. E’ questo il grande inganno del gruppo Mps. E’ la dimostrazione di una strategia aziendale di corto respiro, che tende a spostare i problemi piu’ avanti, con soluzioni che penalizzano esclusivamente i lavoratori. E’ la dimostrazione che il problema licenziament viene scaricato ad un’altra azienda per tentare di lavarsi le mani e la coscienza. Gridiamo forte il nostro no alle esternalizzazioni”, conclude Sileoni.

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TMNews, martedì 7 agosto 2012

Mps/ Sileoni (Fabi): Grande inganno sulle esternalizzazioni – A rischio contratto dei lavoratori e 2.300 posti di lavoro

Roma, 7 ago. (TMNews) -“C’è da scommettere che in questa prima fase della trattativa sul piano industriale del Gruppo Mps l’azienda terrà le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare. Anche perché il “leit motiv” aziendale di queste settimane è: nessun esubero e nessun licenziamento. Niente di più falso”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. “Al di là delle tematiche come la disdetta del contratto integrativo aziendale o la chiusura di 400 filiali o forme di solidarietà per la diminuzione dei costi, la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a “basso valore aggiunto”. Ad oggi risulterebbero essere tre le società con cui MPS sta trattando: Bassilichi (partecipata da MPS all’11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda straniera”. La cessione a queste società delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, “non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. È questo il grande inganno del gruppo Mps. È la dimostrazione – sottolinea Sileoni – di una strategia aziendale di corto respiro, che tende a spostare i problemi più avanti, con soluzioni che penalizzano esclusivamente i lavoratori. È la dimostrazione che il “problema licenziamenti” viene scaricato ad un’altra azienda per tentare di lavarsi le mani e la coscienza. Gridiamo forte il nostro NO alle esternalizzazioni”.

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da TMNews via VIRGILIO.it , martedì 7 agosto 2012

Mps/ Sileoni (Fabi): Grande inganno sulle esternalizzazioni – A rischio contratto dei lavoratori e 2.300 posti di lavoro

Roma, 7 ago. (TMNews) -“C’è da scommettere che in questa prima fase della trattativa sul piano industriale del Gruppo Mps l’azienda terrà le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare. Anche perché il “leit motiv” aziendale di queste settimane è: nessun esubero e nessun licenziamento. Niente di più falso”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. “Al di là delle tematiche come la disdetta del contratto integrativo aziendale o la chiusura di 400 filiali o forme di solidarietà per la diminuzione dei costi, la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a “basso valore aggiunto”. Ad oggi risulterebbero essere tre le società con cui MPS sta trattando: Bassilichi (partecipata da MPS all’11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda straniera”.

La cessione a queste società delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, “non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. È questo il grande inganno del gruppo Mps. È la dimostrazione – sottolinea Sileoni – di una strategia aziendale di corto respiro, che tende a spostare i problemi più avanti, con soluzioni che penalizzano esclusivamente i lavoratori. È la dimostrazione che il “problema licenziamenti” viene scaricato ad un’altra azienda per tentare di lavarsi le mani e la coscienza. Gridiamo forte il nostro NO alle esternalizzazioni”.

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ADNKRONOS, martedì 7 agosto 2012

Mps/ Sileoni (Fabi): Grande inganno sulle esternalizzazioni – A rischio contratto dei lavoratori e 2.300 posti di lavoro

Roma, 7 ago. (Adnkronos) -“C’è da scommettere che in questa prima fase della trattativa sul piano industriale del Gruppo Mps l’azienda terrà le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare. Anche perché il “leit motiv” aziendale di queste settimane è: nessun esubero e nessun licenziamento. Niente di più falso”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. “Al di là delle tematiche come la disdetta del contratto integrativo aziendale o la chiusura di 400 filiali o forme di solidarietà per la diminuzione dei costi, la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a “basso valore aggiunto”. Ad oggi risulterebbero essere tre le società con cui MPS sta trattando: Bassilichi (partecipata da MPS all’11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda straniera”. La cessione a queste società delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, “non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. È questo il grande inganno del gruppo Mps. È la dimostrazione – sottolinea Sileoni – di una strategia aziendale di corto respiro, che tende a spostare i problemi più avanti, con soluzioni che penalizzano esclusivamente i lavoratori. È la dimostrazione che il “problema licenziamenti” viene scaricato ad un’altra azienda per tentare di lavarsi le mani e la coscienza. Gridiamo forte il nostro NO alle esternalizzazioni”.

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