Home Rassegna Stampa «Rinnovamento, stop ai tagli sui dipendenti» I SINDACATI. C'è anche un applauso a Massiah (da BRESCIAOGGI.IT, domenica 29 aprile 2012)

«Rinnovamento, stop ai tagli sui dipendenti» I SINDACATI. C'è anche un applauso a Massiah (da BRESCIAOGGI.IT, domenica 29 aprile 2012)

di Redazione

Rinnovamento anche al vertice, stop ai tagli sui dipendenti: un doppio pressing messo in atto dai sindacalisti intervenuti in assemblea. Iniziando dalla Fabi (la sigla di maggioranza, presente anche con il leader nazionale Lando Sileoni). «Voi esigete professionalità, impegno e decisione, noi chiediamo competenza e lungimiranza», ha detto il coordinatore Paolo Citterio rivolgendosi ai vertici, criticando le scelte di puntare sull’esterno, «mentre all’interno del gruppo ci sono le risorse». Contrario all’incentivazione del top management si è detto Attilio Granelli (segretario nazionale Fabi), che poi ha evidenziato come l’organizzazione sia «autonoma ed equidistante da ogni schieramento che si proporrà per la governance nel 2013: valuteremo i progetti migliori per businesse e occupazione». Stessa posizione per Fabrizio Sangalli (segretario generale della Fabi di Brescia): ha messo nel mirino il duale, che comporta oltre 300 tra consiglieri e sindaci. Claudio Napoletano (Fiba Cisl gruppo Ubi) ha ricordato che «si chiedono sacrifici solo ai lavoratori», rimarcando che «ridurre il personale produce effetti non compensabili con la pressione alla vendita». Andrea Battistini (Fiba Cisl di Bergamo) ha chiesto di andare oltre le logiche provincialistiche e spartitorie «e una prova di sobrietà da parte dei vertici». Emilio Contrasto (Falcri gruppo Ubi) ha sollecitato un rafforzamento con «un progetto industriale di largo respiro, incentrato sui ricavi e non solo sul contenimento dei costi del personale», mentre Flaviano Martini (Uil bancari di Brescia) ha puntato sulla necessità di un tavolo con le parti sociali anche per superare gli errori commessi finora. Apprezzata la scelta del consigliere delegato, Victor Massiah, di destinare il 4% della retribuzione al fondo di solidarietà per l’occupazione, accompagnata però dalla richiesta agli altri manager di «fare lo stesso».M.A.

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