Home Rassegna Stampa Arpe: la banca è in mano agli Amici (da Il Sole 24 Ore, domenica 23 ottobre 2011)

Arpe: la banca è in mano agli Amici (da Il Sole 24 Ore, domenica 23 ottobre 2011)

di Redazione

di Nicola Borzi

Quando Matteo Arpe lascia l’assemblea di Bpm prima dello spoglio dei voti c’è chi, nel cortocircuito della vis polemica e per un sovrappiù di dietrologia, legge la fretta del candidato della lista Messori alla carica di consigliere delegato come il presentimento della sconfitta. In realtà i motivi sono personali e privati. Dopo le assise societarie, però, Arpe spiega che «il messaggio chiaro è che la banca è in mano all’associazione degli Amici. Comunque sia, con Messori ed io Bpm ha due amici in più, con la “a” minuscola».

Una nota breve che, come tutti i suoi interventi durante il roadshow della lista Messori, resta nel segno dell’equilibrio e della sobrietà. Nel suo intervento assembleare Arpe aveva tenuto la stessa linea: «Spero che abbiate percepito il nostro rispetto, mai abbiamo accusato qualcuno, mai abbiamo parlato male della cooperativa, che non è a rischio, così come non lo sono i suoi dipendenti né i suoi manager. Saremo onorati di essere con voi, spero che abbiate apprezzato il nostro rispetto nell’approcciarci alla banca», aveva concluso.

Poi un nuovo colpo di scena. Marcello Messori, capolista della lista numero 5, si dimette dalla carica appena raggiunta di consigliere di minoranza con una lettera inviata al nuovo presidente, Filippo Annunziata, e all’uscente, Massimo Ponzellini: «Ti rinnovo i migliori auguri per la conduzione del consiglio di sorveglianza di Bpm. Ti devo peraltro comunicare la mia rinuncia alla nomina a membro di tale consiglio. Questo ruolo non mi consentirebbe di affermare la mia visione sulle possibili soluzioni ai problemi della banca». Venute meno le condizioni auspicate, dunque, la visione di Messori su Bpm è talmente differente da quella della lista Amici-Bonomi che, proprio a causa di questa dicotomia radicale, può essere espressa solo dall’uscita.

Ben altra, invece, la posizione di Carlo Dell’Aringa, ordinario di Economia Politica all’Università Cattolica di Milano, consigliere uscente di Bpm (per pochi mesi) e tra i tre eletti nel Cds dalla lista Messori: «Ho partecipato a una lista che voleva segnare un momento di discontinuità rispetto al passato e continuerò a farlo anche in minoranza. Mi impegnerò affinché sia possibile che i dipendenti e i loro rappresentanti si confrontino con quelli degli altri soci, in modo da non ripetere gli stessi errori del passato».

Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, spiega che «l’unico nostro obiettivo era quello di garantire alla clientela, ai pensionati e ai lavoratori della Bpm una lista di professionisti altamente qualificati, che potessero riportare la banca al blasone e alla redditività di un tempo. I lavoratori e la clientela della Bpm avevano una grande opportunità: quella di essere guidati da uno dei pochi veri banchieri italiani, con un’innata sensibilità sociale, come Matteo Arpe, che mi auguro al più presto di ritrovare ai vertici di un grande gruppo bancario, perché rappresenta un’importante e preziosa risorsa per l’intero Paese».

Sileoni formula «ad Annunziata, Bonomi e Chiesa i migliori auguri per il prossimo futuro, ricordando però che il nuovo statuto della Bpm, voluto dalla Banca d’Italia, prevede una maggioranza qualificata per garantire la governabilità del Consiglio di sorveglianza. Con professionalità e responsabilità svolgeremo il nostro compito senza alzare barricate, ma senza nemmeno far sconti a nessuno», conclude il segretario della Fabi.

«Prendiamo atto della vittoria della lista Bonomi – Amici della Bpm alla quale formuliamo i nostri auguri. Ringraziamo tutti i nostri militanti sindacali, tutte le lavoratrici, i lavoratori, i pensionati, i soci esterni che hanno sostenuto la nostra lista consentendole di arrivare seconda e di eleggere tre consiglieri di sorveglianza. Risultato tanto più rilevante se si considerano gli inevitabili condizionamenti derivanti dall’impegno in prima persona del direttore generale», rincara Giuseppe Gallo, segretario generale della Fiba/Cisl.

«Ringraziamo tutti i componenti della lista Messori che hanno voluto condividere con passione e intelligenza l’impegno della campagna elettorale e, in particolare, Matteo Arpe che ha voluto offrire, con generosità, una straordinaria opportunità di eccellenza manageriale e bancaria. Continueremo il nostro impegno in difesa del futuro di un modello cooperativo che appartiene alla nostra identità costituitiva e alla nostra storia. Lo faremo con la convinzione di chi sa che i progetti di innovazione lungimirante si coltivano, con pazienza, in tempi, comunque, non brevi. Lo faremo in tutte le sedi dal consiglio di sorveglianza, laddove l’obbligo di maggioranze qualificate ci consentirà di contribuire con rigore alle sintesi decisionali, all’iniziativa sindacale laddove chiederemo alla nuova struttura di gestione un protocollo di relazioni sindacali che garantisca la piena salvaguardia del grande patrimonio di conquiste sociali della Bpm», conclude Gallo.

 

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