Home Rassegna Stampa LA VIGILANZA CHIEDE UNA «NETTA DISCONTINUITÀ» CON IL PASSATO. PER LA PRESIDENZA SFIDA TRA ANNUNZIATA E MESSORI (da La Stampa, sabato 8 ottobre 2011)

LA VIGILANZA CHIEDE UNA «NETTA DISCONTINUITÀ» CON IL PASSATO. PER LA PRESIDENZA SFIDA TRA ANNUNZIATA E MESSORI (da La Stampa, sabato 8 ottobre 2011)

di Redazione

– Bankitalia: in Bpm rinnovo totale – Nel mirino le scelte degli Amici  e il dg Chiesa – Fabi e Fiba in campo –

FRANCESCO SPINI, MILANO – A liste già chiuse, a firme raccolte, la Banca d’Italia lancia un pesante monito che rischia di mettere in difficoltà soprattutto la compagine dei dipendenti soci riuniti negli «Amici» alleata con Andrea Bonomi che, nell’assemblea della Popolare di Milano in calendario il 22 ottobre, si scontrerà con quella organizzata dalle segreterie nazionali di Fabi e Fiba Cisl, pronta a rimettere in gioco Matteo Arpe.

In una lettera, Via Nazionale «auspica il rinnovo integrale degli organi aziendali, mediante scelte di alto profilo e in netta discontinuità rispetto al passato, quale presupposto per una effettiva svolta nella gestione del gruppo». Via Nazionale, insomma, potrebbe avere dei problemi nel constatare che, su 11 candidati al consiglio di sorveglianza di «Amici della Bipiemme», Uilca e Fisac (la compagine alleata del patron di Investindustrial che all’ultimo potrebbe anche depositare una lista propria), ci sono diversi nomi presenti nel cda attuale: sono Giuseppe Coppini (indicato vicepresidente), Giorgio Benvenuto, Giovanni Bianchini, Marcello Priori e Michele Zefferino. Inoltre tra Francesco Giaretta, Mario Mazzoleni, Maria Luisa Mosconi, Ezio Simonelli, insomma tra gli altri nomi presenti in lista ci sono anche ex dirigenti della banca, consiglieri di controllate, ex conoscenze di Piazza Meda e dei suoi sindacati interni.

Il monito di Bankitalia, però, non si ferma al cds, ma riguarda tutti gli «organi aziendali», inclusi consiglio di gestione e direttore generale: a vacillare a questo punto è anche il nome di Enzo Chiesa, il dg destinato a diventare consigliere delegato.

Ed è stato proprio Chiesa a presentare agli «Amici» Filippo Annunziata, commercialista milanese più volte consulente di Bankitalia, candidato presidente del cds. Accanto a lui, come vice, Umberto Bocchino, il professore torinese che ha fatto da consulente per lo statuto tuttora sotto esame a Palazzo Koch. Gli Amici hanno però le riserve, 5 nomi aggiuntivi già inseriti in lista: Maurizio Cavallari, Ruggero Cafari Panico, Alberto Balestreri, Maurizio Dallocchio e Guido Nori.

Chi avrebbe meno problemi con l’avvertimento di Bankitalia è la lista a cui hanno lavorato il numero uno di Fabi, Lando Sileoni, e di Fiba, Giuseppe Gallo. La stessa che rimetterebbe in gioco per la guida di Bpm Arpe e la sua Sator che finora, al contrario dell’Investindustrial di Bonomi, non avrebbe però ancora investito nella banca. Certo, indicato come vicepresidente c’è Carlo Dell’Aringa, ma il docente della Cattolica è stato cooptato nell’attuale cda di Bpm solo il 9 novembre 2010 al posto di Beniamino Anselmi, forse troppo poco per incappare nella scure di Bankitalia che, secondo interpretazioni, guarderebbe con sospetto solo chi ha alle spalle almeno un mandato. Gli altri sono professionisti scollegati dalle logiche sindacali interne alla banca.

Ci sono diversi uomini Sator, a cominciare dal candidato a presidente del cds: è Marcello Messori, ex numero uno di Assogestioni ed economista alla Roma Tre. Designato vicepresidente è Mauro Paoloni, professore di economia aziendale, e già a Banca di Roma. Ci sono due sindaci Sator, Carmine De Robbio e Massimo Tezzon. E poi c’è l’economista Giovanna Nicodano, il commercialista Alfredo Malguzzi, il docente di matematica finanziaria alla Sapienza, Massimo De Felice, Andrea Perrone, che insegna diritto commerciale alla Cattolica. C’è quindi Raoul Pisani, professore alla Sda Bocconi, la commercialista Serenella Rossano ed Enrico Castoldi, revisore dei conti, oggi sindaco di Bpm. I pensionati, ago della bilancia in assemblea, hanno dato ai loro iscritti libertà di scelta. Se i non dipendenti schierano Giorgio Lonardi e Roberto Fusilli (ma entrambi sono in cda, dunque a rischio), Assogestioni, per i fondi, indicherebbe anche il nome di Guido Tabellini, il rettore della Bocconi. Il termine per depositare le liste scade alle 17. Quando scatterà anche una campagna elettorale che si annuncia durissima.

 

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