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"Rinnovo CCNL: idee e proposte per un sistema di regole"

di Redazione

Ci troveremo presto a riprendere il confronto con Abi in materia di regole preliminari al rinnovo del nostro CCNL.

In questa fase economica congiunturale, particolarmente incerta, può essere opportuno definire delle linee guida attraverso le quali garantire che i possibili processi di cambiamento e riorganizzazione del sistema bancario non ricadano poi negativamente sui lavoratori.

In primo luogo, occorrerà affermare il principio per cui gli assetti contrattuali devono essere, sì, privi di qualsiasi elemento di unilateralità, ma sempre regolati da Accordi fra le parti.

Quindi, no a qualsiasi pretesa di unilateralità da parte di Abi, delle Banche e dei Gruppi.

Le Relazioni Sindacali dovranno, pertanto, muoversi secondo principi e modelli partecipativi e concertativi, dimostratisi vincenti nella lunga tradizione di accordi sottoscritti: ciò ha permesso, infatti, di governare e gestire nel tempo le situazioni di crisi e le ricorrenti tensioni occupazionali che hanno investito il settore.

Altro presupposto fondamentale, in quadro di regole, dovrà essere che – in caso di necessità – il Fondo di Solidarietà diventi lo strumento primario cui ricorrere per gestire eventuali difficoltà occupazionali.

Non siamo disponibili a sacrificare un ammortizzatore sociale che è divenuto paradigma assoluto dei sistemi di gestione delle crisi aziendali e che ha consentito, nonostante le inevitabili problematiche, di avviare il ricambio generazionale nelle Banche.

Ci sono, inoltre, altri punti nodali che devono essere recepiti e affrontati in tema di regole e norme preliminari rispetto al Contratto Collettivo Nazionale.

In particolare, questi punti riguardano:

– la contrattazione ed i suoi livelli, la sua articolazione centrale e decentrata;

– la salvaguardia delle retribuzioni e del potere di acquisto;

– le modalità procedurali attraverso le quali rinnovare il Contratto, con garanzie sulle materie da includere e le modalità per ottenere l’esigibilità degli impegni assunti dalle parti in quadro di reciprocità;

– il rilancio delle cosiddette forme bilaterali di confronto, in modo da stabilire con chiarezza materie ed argomenti di comune impegno.

Diciamo subito che questo elenco, benché non esaustivo, contiene gli argomenti più rilevanti che dovranno essere declinati e tradotti in una eventuale intesa che dia spessore, forza e impatto pragmatico alle istanze delle Organizzazioni Sindacali e, in particolare, della nostra.

Accennerò, di seguito, ad alcuni capisaldi in termini di contenuto per ciascun argomento.

Si pone la necessità di una durata triennale del CCNL e pari durata, in linea di massima, per quello aziendale; quest’ultimo potrà anche, in via sperimentale, intervenire con Accordi – e, sottolineo, Accordi! – per disciplinare in modo specifico, in caso di crisi o significative riorganizzazioni, le situazioni locali in modo da garantire ad esse, quindi, la giusta tutela.

Si dovrà, poi, individuare un semplice meccanismo che assicuri un recupero inflattivo in grado di accertare una base di calcolo su valori chiari, con effetti di recupero anno per anno.

L’individuazione del meccanismo di recupero inflattivo è, come ben noto e ripetuto, condizione essenziale ed imprescindibile del dialogo sulle regole con Abi.

Questa salvaguardia si rivelerà particolarmente utile e necessaria in caso di ritardo nell’avvio dei negoziati di rinnovo del Ccnl, in quanto si dovrà corrispondere una quota del recupero del tasso inflattivo qualora la dilazione ed il ritardo del confronto si protraggano nel tempo.

I Contratti di secondo livello dovranno essere validi per tutti i lavoratori e, quindi, vincolanti se le Organizzazioni Sindacali sottoscriventi – con legittimazione – siano rappresentative della maggioranza, aziendalmente considerata, degli iscritti.

Si potranno, all’occorrenza, definire forme di raffreddamento della conflittualità, laddove sia opportuno preparare il confronto propedeutico e preliminare al rinnovo o alla stipula degli Accordi di secondo livello.

Tuttavia, deve essere necessariamente introdotto anche un elemento di tutela per quelle realtà aziendali che non beneficiano della contrattazione di secondo livello.

Questo principio va incluso in un sistema di regole preliminari autenticamente ispirato all’equità dei trattamenti.

Infine, non ultimo, il tema dei premi aziendali.

Esso va incluso, a pieno titolo, nel sistema di regole e norme di metodo, rafforzando, però, il concetto del profondo legame dei valori di premio con le specifiche situazioni di produttività in modo da rilanciare anche un’azione comune e concertata sul Governo e sul Parlamento volta ad alleggerire, strutturalmente, il carico fiscale sugli elementi variabili della retribuzione.

Cari amici, l’argomento affrontato è certo molto articolato e difficilmente dipanabile in poche righe: credo, tuttavia, di aver qui delineato un quadro organico e strutturato di un nuovo sistema di regole cui potremmo aderire in presenza di proposte ed idee altrettanto concrete da parte di Abi e delle Banche.

Nessuno potrà dire che esse sono l’anticamera delle barricate o la traccia di un cedimento.

Sono, al contrario, un insieme organico ed equilibrato di proposte che mirano – se accolte – a prepararci, con maggiore fermezza e consapevolezza, alla gestione delle possibili difficoltà che incontreremo e alla messa in opera di tutte quelle necessarie tutele collettive, in uno scenario che ci deve vedere attivi, protagonisti responsabili e determinati.

 

 

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2 commenti

HENIN PAOLO 22 Ottobre 2011 - 23:15

Ottimo!!! Condivido pienamente. Tempismo, chiarezza e determinazione! Insieme ad una lucida e condivisa visione delle prorità da salvaguardare nella definizione degli assetti contrattuali. Un bel rilancio della nostra iniziativa e una guida sicura e primaria per tutte le altre forze in campo!

gianni di gennaro 23 Ottobre 2011 - 15:17

Regole, norme e metodo, questo è il sunto delle dichiarazioni del Segretario Generale della FABI, Lando Sileoni, che ha anche sottolineato che va assolutamente salvaguardato un modello partecipativo e concertativo che possa porre le parti nelle condizioni di trattare in modo sereno, concreto e risolutivo. Anche per questo Lando ha richiamato, in varie occasioni, le altre OO.SS. affinchè unitariamente e con caparbietà, si possa continuare a trattare a salvaguardia dei lavoratori.

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