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ANALISI FABI: IL FATTURATO DELLE BANCHE SVELA LA RIVOLUZIONE DEL MODELLO DI BUSINESS

di Redazione

Meno credito e più vendita di prodotti finanziari: nel 2021 i ricavi da commissioni sono arrivati al 53,6% contro il 46,4% dei prestiti. Sileoni: “Le banche non svolgono più un ruolo sociale sui territori”

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Banche: FABI, meno credito e piu’ prodotti finanziari a clienti Nel 2021 ricavi da commissioni ha raggiunto il 53,6% del totale (ANSA) – MILANO, 10 GIU – Una evidente ritirata dal credito e obiettivo puntato sui prodotti finanziari: si allarga vistosamente la forbice tra i due principali ambiti di attivita’ del settore bancario italiano, con le agenzie ormai sempre piu’ simili a negozi finanziari. E’ quanto emerge da una analisi della FABI, il sindacato dei bancari italiani. L’argomento, peraltro, sara’ al centro del 127/o Consiglio nazionale della FABI, in programma a Milano dal 13 al 15 giugno. L’anno scorso, evidenzia la ricerca, sul totale di 82 miliardi di euro di ricavi, quelli legati alle commissioni hanno raggiunto il 53,6% (pari a 44 miliardi) del totale, rispetto al 46,4% (pari a 38 miliardi) dei proventi riconducibili ai finanziamenti concessi a imprese e famiglie. Nel 2020, il distacco era stato inferiore a un punto percentuale (50,4% contro 49,6%): 39,5 miliardi contro 38,7 miliardi. Il divario tra commissioni e prestiti e’ passato, in soli 12 mesi, da 688 milioni a 5,8 miliardi. In termini percentuali, il distacco e’ passato da meno di un punto a oltre 7 punti percentuali. (ANSA). LE 10-GIU-22 08:01
Banche: FABI, meno credito e piu’ prodotti finanziari a clienti (2) (ANSA) – MILANO, 10 GIU – Con i big di Internet, secondo la ricerca di FABI, che sono gia’ entrati, da anni, nel mercato dei pagamenti digitali e, adesso, muovono i primi passi nel campo del credito al consumo, “aggredendo” quote di mercato alle banche, il settore bancario italiano si sta profondamente trasformando e il cambiamento tocca da vicino sia i dipendenti sia la clientela. Il 2021 ha dunque visto crescere i ricavi del settore bancario italiano, in aumento di oltre 4 miliardi con una crescita del 5,2%. Ma la la chiave di successo del conto economico degli istituti di credito italiani, secondo la FABI, passa sempre di piu’ per il vertiginoso aumento delle commissioni pagate dalla clientela. Il rischio e’ che, in assenza di interventi, la situazione possa portare a contrapporre due fragilita’, da un lato i dipendenti delle banche, dall’altro la clientela. (ANSA). LE 10-GIU-22 08:02
Banche:FABI,in 11 anni fatturato da prestiti sceso di 15 mld Ricetta futura passa da rialzo tassi e wealth management (ANSA) – MILANO, 10 GIU – Negli ultimi 11 anni l’intero circuito bancario italiano ha bruciato piu’ di 15 miliardi di quella parte di “fatturato” legato ai prestiti (margine d’interesse) a beneficio degli “altri ricavi”. E’ quanto emerge da una analisi della FABI, il sindacato dei bancari italiani. I cambiamenti repentini di strategia, anche in risposta ai livelli ancora contenuti dei tassi, assieme al maggiore coinvolgimento degli istituti di credito in attivita’ piu’ redditizie, hanno “ridotto l’appeal per i prestiti in favore dei servizi bancari basati su commissioni”, evidenzia la FABI. La possibile ricetta futura sul fronte dei ricavi potrebbe passare per la risalita attesa dei tassi e per un sempre imponente ruolo del wealth e asset management, ambito nel quale la consulenza richiedera’ competenze ampie, diversificate e valorizzate perche’ l’obiettivo non sara’ la “sola gestione del risparmio bensi’ l’impiego delle masse liquide accumulate sui conti correnti, in investimenti sempre piu’ redditizi e durevoli nel tempo”, conclude l’analisi. (ANSA). LE 10-GIU-22 08:02
Banche: Sileoni, stanno rinunciando a fare credito ‘Con prodotti finanziari e assicurativi rischi ridotti a zero’ (ANSA) – MILANO, 10 GIU – “I nostri dati ci consentono di fare diverse considerazioni. La prima e’ che le banche, ormai, stanno rinunciando a fare credito e questo dipende principalmente dal fatto che i prestiti rappresentano un’attivita’ poco profittevole e sempre piu’ complessa, soprattutto a causa delle stringenti regole della Banca centrale europea che non vuole i bilanci appesantiti da nuove sofferenze; insomma, molti costi e tanti rischi, ma poca redditivita’”. Lo afferma il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, commentando la ricerca sui ricavi delle banche. “Di qui la scelta – aggiunge – di spostare l’attenzione, progressivamente, sulla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, ambito nel quale i rischi sono di fatto ridotti a zero, ma i ritorni economici, invece, sono assai importanti. La seconda considerazione deriva dagli effetti, a mio avviso pericolosi, derivanti dall’ingresso di grandi operatori di internet nel mercato e nel business delle stesse banche: dopo i pagamenti, adesso, e’ il caso di Apple, c’e’ il credito al consumo e tutto questo esasperera’ la concorrenza sfrenata fra i gruppi bancari italiani, con ripercussioni negative anche per la clientela; mi riferisco, in questo caso, all’argomento delle indebite pressioni commerciali del quale ho parlato, documentando, dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta per spiegare soprattutto che si tratta di una questione di carattere sociale e non solo strettamente sindacale”. (ANSA). LE 10-GIU-22 08:03
L’ANALISI = Banche: FABI, meno credito e piu’ prodotti finanza = (AGI) – Roma, 10 giu. – Meno credito e piu’ prodotti finanziari: si allarga vistosamente la forbice tra i due principali ambiti di attivita’ del settore bancario italiano. L’anno scorso, sul totale di 82 miliardi di euro di ricavi (+4 miliardi sul 2020), quelli legati alle commissioni hanno raggiunto il 53,6% (44 miliardi) del totale, rispetto al 46,4% (38 miliardi) dei proventi riconducibili ai finanziamenti concessi a imprese e famiglie. Lo rileva un’analisi della FABI. In totale sono cresciuti di 4,6 miliardi i ricavi derivanti dalla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, dalla gestione della vendita di carte di credito, dal risparmio gestito e hanno ampiamente compensato il calo dei proventi arrivati dal versante degli impieghi (meno 543 milioni). Nel 2020, il distacco era stato inferiore a un punto percentuale (50,4% contro 49,6%): 39,5 miliardi contro 38,7 miliardi. (AGI)Man (Segue) 100800 GIU 22
L’ANALISI = Banche: FABI, meno credito e piu’ prodotti finanza (2)= (AGI) – Roma, 10 giu. – Il divario tra commissioni e prestiti e’ passato, in soli 12 mesi, da 688 milioni a 5,8 miliardi. In termini percentuali, il distacco e’ passato da meno di un punto a oltre sette punti percentuali. Con i big di Internet che da anni sono entrati nel mercato dei pagamenti digitali e, adesso, muovono i primi passi nel campo del credito al consumo, “aggredendo” quote di mercato, il settore bancario italiano si sta profondamente trasformando e il cambiamento tocca da vicino sia i dipendenti sia la clientela. La spinta alla vendita di prodotti finanziari e assicurativi fa crescere le indebite pressioni commerciali esercitate dai vertici dei gruppi sulle lavoratrici e sui lavoratori proprio per incrementare i ricavi legati alle commissioni su prodotti e servizi finanziari e assicurativi. (AGI)Man (Segue) 100800 GIU 22
L’ANALISI = Banche: FABI, meno credito e piu’ prodotti finanza (3)= (AGI) – Roma, 10 giu. – “Le banche, ormai, stanno rinunciando a fare credito e questo dipende principalmente dal fatto che i prestiti rappresentano un’attivita’ poco profittevole e sempre piu’ complessa, soprattutto a causa delle stringenti regole della Banca centrale europea che non vuole i bilanci appesantiti da nuove sofferenze; insomma, molti costi e tanti rischi, ma poca redditivita’”, commenta il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni. “Di qui la scelta di spostare l’attenzione – prosegue – sulla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, ambito nel quale i rischi sono di fatto ridotti a zero, ma i ritorni economici, invece, sono assai importanti. Se i giganti del web, peraltro favoriti dalla sostanziale assenza di regole, eroderanno quote di mercato alle banche, quest’ultime punteranno sempre di piu’ sulla vendita di prodotti finanziari. Il rischio e’ che le banche non svolgeranno piu’ quell’importante ruolo sociale di un tempo e i danni li toccheremo con mano sui territori”. (AGI)Man 100800 GIU 22
BANCHE: FABI, SEMPRE MENO CREDITO E PIU’ PRODOTTI FINANZIARI A CLIENTE, SI ALLARGA FORBICE RICAVI = NEL 2021 I RICAVI DA COMMISSIONI SONO ARRIVATI AL 53,6% CONTRO IL 46,4% DEI PRESTITI Roma, 10 giu. (Adnkronos) – Una evidente ritirata dal credito e obiettivo puntato sui prodotti finanziari: si allarga vistosamente la forbice tra i due principali ambiti di attività del settore bancario italiano, con le agenzie ormai sempre più simili a negozi finanziari. L’anno scorso, sul totale di 82 miliardi di euro di ricavi, quelli legati alle commissioni hanno raggiunto il 53,6% (pari a 44 miliardi) del totale, rispetto al 46,4% (pari a 38 miliardi) dei proventi riconducibili ai finanziamenti concessi a imprese e famiglie. La repentina evoluzione delle banche italiana emerge plasticamente dalla fotografia che la FABI riesce a scattare con una dettagliata ricerca sui ricavi del settore. Nel 2020, il distacco era stato inferiore a un punto percentuale (50,4% contro 49,6%): 39,5 miliardi contro 38,7 miliardi. Il divario tra commissioni e prestiti è passato, in soli 12 mesi, da 688 milioni a 5,8 miliardi. In termini percentuali, il distacco è passato da meno di un punto a oltre sette punti percentuali. Con i big di Internet che sono già entrati, da anni, nel mercato dei pagamenti digitali e, adesso, muovono i primi passi nel campo del credito al consumo, ”aggredendo” quote di mercato alle banche, il settore bancario italiano si sta profondamente trasformando e il cambiamento tocca da vicino sia i dipendenti sia la clientela. La spinta alla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, infatti, fa crescere, sottolinea la FABI, le indebite pressioni commerciali esercitate dai vertici dei gruppi sulle lavoratrici e sui lavoratori proprio per incrementare i ricavi legati alle commissioni su prodotti e servizi finanziari e assicurativi. L’argomento, peraltro, sarà al centro del 127° Consiglio nazionale della FABI, in programma a Milano (palazzo del Ghiaccio) da lunedì 13 giugno a mercoledì 15 giugno. Tre giorni di lavori che, tra molto altro, offriranno anche l’occasione per un confronto diretto fra i rappresentanti della FABI e i capi del personale e delle relazioni sindacali dei principali gruppi bancari del Paese proprio su questo argomento, oggetto di una indagine della Commissione parlamentare d’inchiesta avviata lo scorso 17 maggio. Il 2021 ha dunque visto crescere i ricavi del settore bancario italiano, in aumento di oltre 4 miliardi con una crescita del 5,2%: peccato che la chiave di successo del conto economico degli istituti di credito italiani passi sempre di più per il vertiginoso aumento delle commissioni pagate dalla clientela. Il rischio è che, in assenza di interventi, la situazione possa portare a contrapporre due fragilità, da un lato i dipendenti delle banche, dall’altro la clientela. (Mcc/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 10-GIU-22 08:33
BANCHE: SILEONI (FABI), ‘RINUNCIANO A FARE CREDITO, PRESTITI ATTIVITA’ POCO PROFITTEVOLE’ = Roma, 10 giu. (Adnkronos) – «I nostri dati ci consentono di fare diverse considerazioni. La prima è che le banche, ormai, stanno rinunciando a fare credito e questo dipende principalmente dal fatto che i prestiti rappresentano un’attività poco profittevole e sempre più complessa, soprattutto a causa delle stringenti regole della Banca centrale europea che non vuole i bilanci appesantiti da nuove sofferenze; insomma, molti costi e tanti rischi, ma poca redditività”. Ad affermarlo è il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, commentando l’analisi diffusa oggi sui ricavi del settore. “Di qui – rileva Sileoni – la scelta di spostare l’attenzione, progressivamente, sulla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, ambito nel quale i rischi sono di fatto ridotti a zero, ma i ritorni economici, invece, sono assai importanti. La seconda considerazione deriva dagli effetti, a mio avviso pericolosi, derivanti dall’ingresso di grandi operatori di internet nel mercato e nel business delle stesse banche: dopo i pagamenti, adesso, è il caso di Apple, c’è il credito al consumo e tutto questo esaspererà la concorrenza sfrenata fra i gruppi bancari italiani, con ripercussioni negative anche per la clientela; mi riferisco, in questo caso, all’argomento delle indebite pressioni commerciali del quale ho parlato, documentando, dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta per spiegare soprattutto che si tratta di una questione di carattere sociale e non solo strettamente sindacale”. “Se i giganti del web, peraltro favoriti dalla sostanziale assenza di regole, eroderanno quote di mercato alle banche, quest’ultime punteranno sempre di più sulla vendita di prodotti finanziari. Il rischio – avverte quindi Sileoni – è che le banche non svolgeranno più quell’importante ruolo sociale di un tempo e i danni li toccheremo con mano sui territori» (Mcc/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 10-GIU-22 08:42
Banche: FABI, in 2021 ricavi commissioni al 53,6%, prestiti al 46,4% Roma, 9 giu. (LaPresse) – Meno credito e più prodotti finanziari: si allarga vistosamente la forbice tra i due principali ambiti di attività del settore bancario italiano. L’anno scorso, sul totale di 82 miliardi di euro di ricavi (+4 miliardi sul 2020), quelli legati alle commissioni hanno raggiunto il 53,6% (44 miliardi) del totale, rispetto al 46,4% (38 miliardi) dei proventi riconducibili ai finanziamenti concessi a imprese e famiglie. In totale, sono cresciuti di 4,6 miliardi i ricavi derivanti dalla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, dalla gestione della vendita di carte di credito, dal risparmio gestito e hanno ampiamente compensato il calo dei proventi arrivati dal versante degli impieghi (meno 543 milioni). Nel 2020, il distacco era stato inferiore a un punto percentuale (50,4% contro 49,6%): 39,5 miliardi contro 38,7 miliardi. Il divario tra commissioni e prestiti è passato, in soli 12 mesi, da 688 milioni a 5,8 miliardi. In termini percentuali, il distacco è passato da meno di un punto a oltre sette punti percentuali. L’argomento sarà al centro del 127° Consiglio nazionale della FABI, a Milano, dal 13 al 15 giugno. ECO NG01 taw 100800 GIU 22
Banche: FABI, in 11 anni fatturato prestiti crollato di 15 miliardi Roma, 9 giu. (LaPresse) – Negli ultimi 11 anni l’intero circuito bancario italiano ha bruciato più di 15 miliardi di quella parte di “fatturato” legato ai prestiti (margine d’interesse) a beneficio degli “altri ricavi”. I cambiamenti repentini di strategia, anche in risposta ai livelli ancora contenuti dei tassi, assieme al maggiore coinvolgimento degli istituti di credito in attività più redditizie, hanno ridotto l’appeal per i prestiti in favore dei servizi bancari basati su commissioni. La possibile ricetta futura sul fronte dei ricavi, secondo la FABI, potrebbe passare per la risalita attesa dei tassi e per un sempre imponente ruolo del wealth e asset management, ambito nel quale la consulenza richiederà competenze ampie, diversificate e valorizzate perché l’obiettivo non sarà la sola gestione del risparmio bensì l’impiego delle masse liquide accumulate sui conti correnti, in investimenti sempre più redditizi e durevoli nel tempo. ECO NG01 taw 100800 GIU 22
Banche: Sileoni, hanno rinunciato a fare credito Roma, 9 giu. (LaPresse) – “I nostri dati ci consentono di fare diverse considerazioni. La prima è che le banche, ormai, stanno rinunciando a fare credito e questo dipende principalmente dal fatto che i prestiti rappresentano un’attività poco profittevole e sempre più complessa, soprattutto a causa delle stringenti regole della Banca centrale europea che non vuole i bilanci appesantiti da nuove sofferenze; insomma, molti costi e tanti rischi, ma poca redditività. Di qui la scelta di spostare l’attenzione, progressivamente, sulla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, ambito nel quale i rischi sono di fatto ridotti a zero, ma i ritorni economici, invece, sono assai importanti. La seconda considerazione deriva dagli effetti, a mio avviso pericolosi, derivanti dall’ingresso di grandi operatori di internet nel mercato e nel business delle stesse banche: dopo i pagamenti, adesso, è il caso di Apple, c’è il credito al consumo e tutto questo esaspererà la concorrenza sfrenata fra i gruppi bancari italiani, con ripercussioni negative anche per la clientela; mi riferisco, in questo caso, all’argomento delle indebite pressioni commerciali del quale ho parlato, documentando, dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta per spiegare soprattutto che si tratta di una questione di carattere sociale e non solo strettamente sindacale. Se i giganti del web, peraltro favoriti dalla sostanziale assenza di regole, eroderanno quote di mercato alle banche, quest’ultime punteranno sempre di più sulla vendita di prodotti finanziari. Il rischio è che le banche non svolgeranno più quell’importante ruolo sociale di un tempo e i danni li toccheremo con mano sui territori”. Lo sottolinea il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni commentando i dati della ricerca presentati dall’associazione. ECO NG01 taw 100800 GIU 22
Banche: FABI, sempre meno credito e piu’ prodotti finanziari Roma, 10 giu – (Nova) – Meno credito e piu’ prodotti finanziari: si allarga vistosamente la forbice tra i due principali ambiti di attivita’ del settore bancario italiano. L’anno scorso, sul totale di 82 miliardi di euro di ricavi (+4 miliardi sul 2020), quelli legati alle commissioni hanno raggiunto il 53,6 per cento (44 miliardi) del totale, rispetto al 46,4 per cento (38 miliardi) dei proventi riconducibili ai finanziamenti concessi a imprese e famiglie. E’ quanto emerge da un’analisi della Federazione autonoma bancari italiani (FABI). In totale, sono cresciuti di 4,6 miliardi i ricavi derivanti dalla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, dalla gestione della vendita di carte di credito, dal risparmio gestito e hanno ampiamente compensato il calo dei proventi arrivati dal versante degli impieghi (meno 543 milioni). Nel 2020, il distacco era stato inferiore a un punto percentuale (50,4 per cento contro 49,6 per cento): 39,5 miliardi contro 38,7 miliardi. Il divario tra commissioni e prestiti e’ passato, in soli 12 mesi, da 688 milioni a 5,8 miliardi. In termini percentuali, il distacco e’ passato da meno di un punto a oltre sette punti percentuali. (segue) (Rin)
Banche: FABI, sempre meno credito e piu’ prodotti finanziari (2) Roma, 10 giu – (Nova) – In termini percentuali, il distacco e’ passato da meno di un punto a oltre sette punti percentuali. Con i big di Internet che sono gia’ entrati, da anni, nel mercato dei pagamenti digitali e, adesso, muovono i primi passi nel campo del credito al consumo, “aggredendo” quote di mercato alle banche, il settore bancario italiano si sta profondamente trasformando e il cambiamento tocca da vicino sia i dipendenti sia la clientela. La spinta alla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, infatti, fa crescere le indebite pressioni commerciali esercitate dai vertici dei gruppi sulle lavoratrici e sui lavoratori proprio per incrementare i ricavi legati alle commissioni su prodotti e servizi finanziari e assicurativi. Il 2021 ha dunque visto crescere i ricavi del settore bancario italiano, in aumento di oltre 4 miliardi con una crescita del 5,2 per cento: peccato che la chiave di successo del conto economico degli istituti di credito italiani passi sempre di piu’ per il vertiginoso aumento delle commissioni pagate dalla clientela. Il rischio e’ che, in assenza di interventi, la situazione possa portare a contrapporre due fragilita’, da un lato i dipendenti delle banche, dall’altro la clientela. (Rin)
Banche: Sileoni (FABI), stanno rinunciando a fare credito Roma, 10 giu – (Nova) – “I nostri dati ci consentono di fare diverse considerazioni. La prima e’ che le banche, ormai, stanno rinunciando a fare credito e questo dipende principalmente dal fatto che i prestiti rappresentano un’attivita’ poco profittevole e sempre piu’ complessa, soprattutto a causa delle stringenti regole della Banca centrale europea che non vuole i bilanci appesantiti da nuove sofferenze”. Lo dichiara il segretario generale della Federazione autonoma bancari italiani, Lando Maria Sileoni, commentando l’analisi condotta dalla FABI. “Insomma, molti costi e tanti rischi, ma poca redditivita’. Di qui la scelta di spostare l’attenzione, progressivamente, sulla vendita di prodotti finanziari e assicurativi, ambito nel quale i rischi sono di fatto ridotti a zero, ma i ritorni economici, invece, sono assai importanti”, spiega. “La seconda considerazione deriva dagli effetti, a mio avviso pericolosi, derivanti dall’ingresso di grandi operatori di internet nel mercato e nel business delle stesse banche: dopo i pagamenti, adesso, e’ il caso di Apple, c’e’ il credito al consumo e tutto questo esasperera’ la concorrenza sfrenata fra i gruppi bancari italiani, con ripercussioni negative anche per la clientela”, prosegue Sileoni riferendosi alle “indebite pressioni commerciali del quale ho parlato, documentando, dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta per spiegare soprattutto che si tratta di una questione di carattere sociale e non solo strettamente sindacale”. Per il segretario della FABI “se i giganti del web, peraltro favoriti dalla sostanziale assenza di regole, eroderanno quote di mercato alle banche, quest’ultime punteranno sempre di piu’ sulla vendita di prodotti finanziari. Il rischio – conclude – e’ che le banche non svolgeranno piu’ quell’importante ruolo sociale di un tempo e i danni li toccheremo con mano sui territori. (Rin)
ANSA: LE NOTIZIE DEL GIORNO ORE 9.00 +++ (ANSA) – ROMA, 10 GIU –
BANCHE, MENO CREDITO E PIU’ PRODOTTI FINANZIARI AI CLIENTI NEL 2021 RICAVI DALLE COMMISSIONI AL 53,6% DEL TOTALE Meno credito e piu’ prodotti finanziari: si allarga vistosamente la forbice tra i due principali ambiti di attivita’ delle banche italiane, con le agenzie sempre piu’ simili a negozi finanziari. E’ quanto emerge da un’analisi della Fabi, il sindacato dei bancari italiani. L’anno scorso, su 82 miliardi di ricavi, quelli legati alle commissioni erano il 53,6% (44 miliardi), rispetto al 46,4% (38 miliardi) dei proventi riconducibili ai finanziamenti a imprese e famiglie. Nel 2020, il distacco era meno di un punto percentuale (50,4% contro 49,6%): 39,5 miliardi contro 38,7 miliardi. Il divario tra commissioni e prestiti e’ passato, in soli 12 mesi, da 688 milioni a 5,8 miliardi. —.

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