Estratto dal libro “False Verità” della giornalista Carlotta Scozzari che ha intervistato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Su StartMag un capitolo in anticipo
Che cosa succederà alle banche. Verità e falsità secondo Scozzari
[…] Lando Maria Sileoni, segretario generale del sindacato bancario della Fabi, è convinto che la pandemia non farà che rendere ancora più veloce e necessario questo processo: «Il Covid-19 già a partire da ottobre 2020 accelererà in maniera importante le aggregazioni, in modo tale che nel 2021-2022 assisteremo a una concentrazione tra i grandi gruppi bancari. Questa tendenza condurrà a una riduzione degli operatori di maggiori dimensioni mentre resteranno delle nicchie di mercato con piccoli soggetti. La concentrazione potrebbe anche riguardare il settore del credito cooperativo, che in questa fase vede una parte del gruppo dirigente delle Bcc fare fatica a dare all’autorità di vigilanza le risposte ai quesiti richiesti».
«Tra i grandi temi di attualità ci sarà presto la messa in sicurezza del Monte dei Paschi di Siena», sostiene Sileoni; e che «Unicredit cambierà strategia: se fino a ieri sembrava perlopiù proiettata all’estero, vorrà rafforzarsi in Italia e nel settore delle assicurazioni».
Dal canto suo, la Bce, l’autorità di vigilanza sulle banche di maggiori dimensioni, a detta di Sileoni, «solleciterà il consolidamento bancario, come del resto già fatto con Intesa e Ubi».
Nello stesso tempo, il segretario generale della Fabi prevede: «Il comparto bancario si allargherà in maniera forte al settore assicurativo e, in termini di innovazione tecnologica e digitale, a dettare la linea per l’intero settore sarà il modello che nascerà dall’aggregazione di Ubi in Intesa. Si tratterà di un modello che tenderà a snellire le filiali tradizionali e che vedrà la figura del bancario, sempre più preparato anche grazie a corsi di formazione, avvicinarsi a quella del consulente finanziario». Insomma, per Sileoni nella banca del futuro «ci saranno molta più consulenza e specializzazione e un livello di digitalizzazione moderata». Perché moderata? «La risposta è semplice: se la digitalizzazione è spinta, per la banca la commissione si assottiglia o sparisce». E i ricavi si riducono. […]