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SILEONI AL FESTIVAL DELL’ECONOMIA DI TRENTO

di Redazione

Banche e mercato del lavoro al centro della tavola rotonda alla quale ha partecipato il segretario generale FABI: «Un palco d’eccezione per confrontarsi a tutto tondo con i protagonisti del settore»

“Come cambiano mercato del lavoro e sindacati, dall’industria manifatturiera alle banche”. Questo il titolo dell’importantissimo appuntamento della 17esima edizione del Festival dell’Economia di Trento, la prima organizzata dal Gruppo 24 Ore, insieme a Comune, Università e Provincia autonoma di Trento.

Ad affiancare il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, sono intervenuti Giovanni Sabatini, Direttore Generale ABI, Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale UIL, Luigi Sbarra, Segretario Generale CISL, Maurizio Stirpe, Vicepresidente Confindustria e Federica Barbero, avvocato giuslavorista dello studio legale internazionale Linklaters. Moderatore il giornalista Marcello Zacchè, Caporedattore de Il Giornale.

Dalle trasformazione del mercato del lavoro, tecnostress e smart working, alle ripercussioni sull’economia e il risparmio, salari e inflazione. Sileoni in particolare si è confrontato col direttore generale dell’Abi sul futuro del lavoro nel settore bancario e sul ruolo delle banche.

«Per quanto riguarda lo smart working – ha detto il segretario generale FABI – sono d’accordo con quanto affermato dai segretari generali di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, mentre non condivido quanto detto dal vicepresidente di Confindustria, Maurizio Stirpe, che ha ipotizzato come ogni azienda si dia delle regole per l’utilizzo dello smart working: questo significherebbe far pagare lo smart working alle lavoratrici e ai lavoratori bancari: perché diventerebbe uno strumento di concorrenza finanziaria fra i gruppi per abbattere il costo del lavoro».

«Quanto all’algoritmo sulle assunzioni e sulle carriere, il nostro contratto nazionale è stato sempre all’avanguardia: noi abbiamo gestito, senza costi per la collettività, 95.000 esodi volontari senza un licenziamento, mentre nel resto d’Europa negli ultimi 10 anni ci sono stati 420.000 posti di lavoro persi e il 70% sono stati licenziamenti. Noi, invece, abbiamo contemporaneamente creato uno strumento di grande importanza, il Fondo per l’occupazione, che con il contributo che arriva dall’alto dirigente fino ai nostri colleghi, ci ha permesso di assumere circa 35.000 giovani lavoratori under 35. Noi guardiamo avanti, i problemi ce li risolviamo all’interno. Un fatto positivo, ma spesso si è rivelato un boomerang perché quando andiamo dal governo ci dicono proprio di continuare a risolverci i problemi in casa» ha aggiunto Sileoni.

«Parlando infine di intelligenza artificiale, magari ci fosse un sistema capace di adattarsi a tutto il settore bancario, in grado di misurare la qualità del credito da erogare alla clientela: ci sarebbe uno strumento unico per tutti che definisce chi merita il credito e chi non lo merita. Invece, questo strumento non c’è o c’è solo in parte e in ogni caso uno strumento di intelligenza artificiale applicato ai grandi affidamenti ridurrebbe significativamente il potere delle direzioni generali, dei consigli d’amministrazione e degli amministratori delegati».

E infine: «Siccome siamo a Trento, io faccio il tifo, oggi, per la Cassa centrale banca che, pur essendo uno dei 13 gruppi bancari sotto la ferrea vigilanza della Banca centrale europea: tenetevi stretti i servizi, la vicinanza sul territorio storica, che da anni ha dimostrato coi fatti, anche sotto la guida del nuovo amministratore delegato, Sandro Bolognesi, molto preparato, di essere sempre al fianco della clientela, nei momenti di congiuntura economica sia favorevoli sia sfavorevoli» ha concluso Sileoni.

Nel corso dei quattro giorni – dal 2 al 5 giugno – si sono alternati in Trentino 8 premi Nobel, oltre 75 relatori provenienti dal mondo accademico, 20 tra i più importanti economisti internazionali e nazionali, 26 rappresentanti delle più importanti istituzioni europee e nazionali, 36 relatori internazionali, oltre 30 tra manager e imprenditori di alcune delle maggiori imprese italiane e multinazionali e 10 ministri.

Un programma vasto che, partendo dal tema scelto per l’edizione 2022 – Dopo la pandemia (e con una guerra in corso), “TRA ORDINE E DISORDINE” – ha stimolato il dibattito tra le menti più brillanti del mondo scientifico, gli opinion leader di riferimento e importanti esperti delle più diverse discipline per analizzare com’è cambiato il mondo dopo la pandemia e la guerra in Ucraina.

Trento, 4 giugno 2022.

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