Il segretario generale, Lando Maria Sileoni, al convegno organizzato dal coordinamento Fabi ha espresso la visione politica verso cui il sindacato è orientato per il futuro dell’istituto ligure: salvaguardia dei livelli occupazionali e mantenimento della memoria storica di Carige.
Il futuro di banca Carige, l’acquisizione da parte di Bper banca, la salvaguardia dei livelli occupazionali e il rapporto con il territorio. Questi i temi al centro dell’incontro organizzato dal coordinamento Fabi Banca Carige a Genova. Sul parterre la politica locale, i rappresentanti della banca ligure e di quella emiliana, l’università e, ovviamente, il sindacato, con la presenza del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
“La nomina di un rappresentante di Banca Carige all’interno del consiglio d’amministrazione di Bper, che presumibilmente scadrà a fine anno – ha proposto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. La classe politica ligure deve spingere, deve farsi sentire in qualche modo con convinzione, – sollecita Sileoni – parliamo di una Banca come Carige che ha una storia, sarebbe interesse anche del gruppo Bper averne un rappresentante all’interno”. “L’ideale per un territorio, mi riferisco a famiglie, imprese, ma anche alla classe politica, sarebbe chiedere la presenza all’interno del consiglio di amministrazione di Bper e che questa presenza sia accettata per fare da collegamento con un comitato locale di saggi”, spiega. Il timore della Fabi è che un comitato rappresentativo del territorio ligure di Banca Carige perda efficacia nel tempo senza un rappresentante nel CdA della nuova Bper.
“Quindi, sono fondamentali le proposte fatte ma bisogna stare tutti sul pezzo insieme, perché se nasce una crepa qualunque gruppo ne approfitterà – ha continuato Sileoni – Noi pretenderemo che nessun lavoratore sia oggetto di perdita di posto di lavoro, nessuna pressione per chi non vuole andare in pensionamento o prepensionamento. Il sindacato farà la sua parte, ma dipenderà anche dalla qualità della politica, del territorio e delle istituzioni” ha concluso Sileoni.
Alessandro Mutini, coordinatore Fabi banca Carige ha presentato le tre proposte per salvaguardare il patrimonio storico dell’istituto ligure, ma anche preservare il tessuto sociale ed economico, come punto di riferimento bancario di eccellenza.
“BPER con l’acquisizione di Carige diventa custode di una lunghissima narrazione testimone di un Istituto bancario con radici solide e con rapporti con i territoriali mai superficiali – ha detto Mutini. Le tre proposte nascono da un interesse sindacale: risolvere al meglio le problematiche legate all’aggregazione in BPER con le conseguenze che ciò comporta per la sede storica di Carige e per chi attualmente ci lavora. Ma nascono anche dalla volontà di preservare la memoria storica della banca genovese e assicurare all’economia ligure un punto di riferimento bancario e finanziario di eccellenza”. La prima di queste proposte riguarda la categoria della memoria. Carige detiene una grandissima quantità di opere d’arte, oggetti e immobili artistici. Ma c’è anche un patrimonio non artistico, ma altrettanto importante ed esteso, che è quello della documentazione contabile e bancaria, che sono un’importante fonte di conoscenza storica e che aspettano di essere valorizzati.
“La proposta – ha spiegato il coordinatore Fabi – è che BPER, che diventerà proprietaria di tutto questo materiale, ne diventi custode e la renda fruibile al pubblico e ai ricercatori universitari attraverso la creazione di un’Istituzione Museale”.
Negli ultimi anni, presso il Dipartimento di Economia dell’Università sono state attivate due edizioni del Master Universitaria di II Livello in Manager di rete bancaria (MA.RE.BA.). Il Master prevede la congiunta assunzione a tempo indeterminato presso la Banca e ha riguardato circa una quarantina di persone. “Riteniamo che la formula istruzione – lavoro sia quella vincente per affrontare una realtà in continua e vorticosa evoluzione – ha spiegato Mutini – La proposta sta nella ricerca di una nuova forma di rapporto tra Banca e Università per la formazione di manager ed operatori, rapporto di cui beneficerebbero tutti gli stakeholders”.
Il rapporto con l’Università, oltre che verso il mondo bancario e finanziario più tradizionale, potrebbe inoltre essere orientato anche a quello della Blue Economy.
Quindi la terza proposta, “che BPER progetti e realizzi un vero e proprio Polo Bancario e Finanziario in grado di interagire con tutti gli altri soggetti della Blu Economy, diventandone il punto di riferimento per la valutazione e valorizzazione dei progetti, accompagnandone la crescita e lo sviluppo e cogliendone le molteplici opportunità” ha concluso Mutini.
Giuseppe Corni, capo del personale di Bper banca, per la prima volta con Andrea Merenda, delle relazioni industriali, ha salutato il nuovo pubblico, bancario e non, verso cui l’istituto emiliano si sta affacciando. Senza tirarsi indietro, ha apprezzato le proposte avanzate sottolineando come rientrano a pieno titolo nelle attività già di Bper.
Al collega di banca Carige, Paolo Sacco, il compito di ripercorrere la strada percorsa da Carige nello sviluppo e sostegno del territorio ligure. Con un occhio alle attività imprenditoriali, già prima del Pnrr, per esaminare quali sono i fabbisogni locali. Una banca che diventa catalizzatore tra imprenditoria e territorio.
L’assessore allo sviluppo economico portuale, Maresca, in rappresentanza del comune di Genova ha precisato come la sinergia tra tutti gli attori in campo è fondamentale per trovare soluzioni e dare supporto alla nuova banca per realizzare un nuovo polo e dare risposte concrete alla cittadinanza ligure.
Genova, 8 aprile 2022
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