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GOVERNO, LAVORO E CASHBACK: SILEONI IN DIRETTA SU LA7

di Redazione

Il segretario generale della Fabi ospite della trasmissione Coffee Break condotta da Andrea Pancani. Dibattito sul blocco dei licenziamenti, sulle misure fiscali e sulle tensioni in alcuni partiti politici

«Uno dei motivi più importanti per cui oggi in Italia si parla di licenziamenti è anche rappresentato dal fatto che ci sono troppe debolezze strutturali nei contratti di lavoro sia quelli di apprendistato sia quelli a tempo determinato, cioè troppo lavoro precario: ciò premesso, l’accordo raggiunto ieri tra governo e sindacati è da ritenersi positivo perché dovrebbe scongiurare l’ipotesi di gravi conflitti sociali che metterebbero in seria difficoltà il rilancio del Paese. Inoltre, va rimarcato che per far ripartire i consumi va rinnovato circa il 60% dei contratti di lavoro, che riguardano più di 10 milioni di persone».

Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7, durante la quale si è parlato anche delle tensioni in alcuni partiti della maggioranza parlamentare. «È un accordo importante, perché da una parte spinge le aziende a trattare con i sindacati aziendali, e dall’altra conferma la disponibilità delle stesse aziende a ricercare ogni possibile soluzione per evitare licenziamenti. Un compromesso socialmente importante. È chiaro che ora il governo dovrà preoccuparsi di garantire ulteriori incentivi e sgravi fiscali per sostenere tutte le attività produttive» aggiunge Sileoni.

Spazio, poi, al cashback, misura appena ritirata dal governo. «I risultati del cashback, che avrebbe dovuto contribuire a contrastare il nero, cioè l’evasione fiscale, e garantire più consumi, in effetti sono stati probabilmente inferiori alle attese. Se non ricordo male ha interessato 9 milioni di persone. Questo è uno dei motivi per cui il governo Draghi ha deciso di cancellare questa iniziativa» ha spiegato il il segretario generale della Fabi secondo il quale «con la cancellazione del provvedimento, lo Stato risparmierà circa 2 miliardi di euro e con questi soldi si potranno finanziare sicuramente altre misure più concrete ed efficaci. Ad esempio, sarebbe opportuno destinare quei 2 miliardi alle attività e ai lavoratori colpiti dalla crisi e dalle chiusure. A tal proposito, voglio ricordare che ci sono 85 gravi crisi aziendali, da risolvere, sul tavolo del governo. E diversi parlamentari si sono già espressi in questa direzione, come ad esempio Giorgia Meloni».

Roma, 30 giugno 2021

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