Le dichiarazioni del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, rilasciate durante l’intervista a La7, riprese dalle agenzie di stampa (Ansa, AdnKronos, Agi) e dal Giornale: “Non escludo un provvedimento specifico del governo per le fusioni bancarie”
Banche: Sileoni (Fabi), possibile decreto governo su fusioni Non solo Unicredit e Banco attenzione anche a Carige (ANSA) – ROMA, 22 MAG – “Dal testo finale del decreto sostegni bis, approvato giovedi’ dal governo, e’ sparita la norma sull’aumento delle agevolazioni fiscali per le fusioni bancarie. Io non escludo che il governo stia facendo un ragionamento piu’ ampio, un approfondimento sulla situazione dell’interno settore, in termini di aggregazioni e fusioni”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione di Omnibus su La7. “Sono convinto che poi tutto sara’ gestito dal premier Draghi in piena sintonia con la Banca centrale europea. E non escludo che arrivi, a breve, un nuovo decreto, tutto dedicato alle fusioni tra banche”.” “In questo momento l’attenzione e’ tutta rivolta a Unicredit, BancoBpm, Montepaschi e anche Bper. Ma noi teniamo sotto stretta osservazione anche qualche situazione ancora non completamente risolta. Mi riferisco a Carige e alla Popolare di Bari: queste due banche dovranno trovare un assetto definitivo e una sistemazione” ha concluso, (ANSA).
BANCHE: SILEONI, ‘NON ESCLUDO NUOVO DECRETO SU FUSIONI’ = Roma, 22 mag. (Adnkronos) – «Dal testo finale del decreto sostegni bis, approvato giovedì dal governo, è sparita la norma sull’aumento delle agevolazioni fiscali per le fusioni bancarie. Io non escludo che il governo stia facendo un ragionamento più ampio, un approfondimento sulla situazione dell’interno settore, in termini di aggregazioni e fusioni. Sono convinto che poi tutto sarà gestito dal premier Draghi in piena sintonia con la Banca centrale europea. E non escludo che arrivi, a breve, un nuovo decreto, tutto dedicato alle fusioni tra banche». Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione di Omnibus su La7. «In questo momento l’attenzione – ha sottolineato Sileoni – è tutta rivolta a Unicredit, BancoBpm, Montepaschi e anche Bper. Ma noi teniamo sotto stretta osservazione anche qualche situazione ancora non completamente risolta. Mi riferisco a Carige e alla Popolare di Bari: queste due banche dovranno trovare un assetto definitivo e una sistemazione, anche se per quanto riguarda Bari si stanno creando le condizioni per far nascere, con il gruppo pubblico Mediocredito centrale, un polo bancario del Sud. A noi stanno a cuore i clienti delle banche, ma soprattutto le migliaia di lavoratrici e di lavoratori del settore bancario coinvolte sia nelle fusioni sia nelle ristrutturazioni e nei salvataggi come Carige e Popolare di Bari”. “E su questo tema, considerato che in tanti fanno demagogia, i lavoratori bancari hanno pagato anche economicamente prezzi altissimi e, in Italia, abbiamo evitato i licenziamenti, nel settore (in Europa sono stati licenziati oltre 400mila persone negli ultimi 8 anni) solo grazie alla forza del sindacato. Di non positivo voglio rimarcare il fatto che nei prossimi mesi, alla inevitabile riduzione dei gruppi bancari, corrisponderà, e qualche segnale ce l’abbiamo già da adesso, una fortissima competizione fra banche soprattutto sul tema della vendita dei prodotti commerciali, finanziari e assicurativi alla clientela. È bene che qualunque siano i governi che verranno che, oltre a Consob e Banca d’Italia, la politica intervenga nel caso in cui ci siano delle indebite pressioni commerciali sia sui clienti sia verso le lavoratrici e i lavoratori bancari pressati quotidianamente dalle direzioni generali per vendere prodotti finanziari e assicurativi a quei clienti che hanno somme depositate sul conto corrente», ha concluso Sileoni. (Sec-Mcc/Adnkronos)
Banche: Sileoni (Fabi), non escludo nuovo decreto su fusioni = (AGI) – Roma, 22 mag. – “Dal testo finale del decreto sostegni bis, approvato giovedi’ dal governo, e’ sparita la norma sull’aumento delle agevolazioni fiscali per le fusioni bancarie. Io non escludo che il governo stia facendo un ragionamento piu’ ampio, un approfondimento sulla situazione dell’interno settore, in termini di aggregazioni e fusioni. Sono convinto che poi tutto sara’ gestito dal premier Draghi in piena sintonia con la Banca centrale europea. E non escludo che arrivi, a breve, un nuovo decreto, tutto dedicato alle fusioni tra banche”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione di Omnibus su La7. (AGI)Red/Ila (Segue) 221039 MAG 21
Banche: Sileoni (Fabi), non escludo nuovo decreto su fusioni (2)= (AGI) – Roma, 22 mag. – “In questo momento l’attenzione e’ tutta rivolta a Unicredit, BancoBpm, Montepaschi e anche Bper. Ma noi teniamo sotto stretta osservazione anche qualche situazione ancora non completamente risolta. Mi riferisco a Carige e alla Popolare di Bari: queste due banche dovranno trovare un assetto definitivo e una sistemazione, anche se per quanto riguarda Bari si stanno creando le condizioni per far nascere, con il gruppo pubblico Mediocredito centrale, un polo bancario del Sud. A noi stanno a cuore i clienti delle banche, ma soprattutto le migliaia di lavoratrici e di lavoratori del settore bancario coinvolte sia nelle fusioni sia nelle ristrutturazioni e nei salvataggi come Carige e Popolare di Bari. E su questo tema, considerato che in tanti fanno demagogia, i lavoratori bancari hanno pagato anche economicamente prezzi altissimi e, in Italia, abbiamo evitato i licenziamenti, nel settore (in Europa sono stati licenziati oltre 400mila persone negli ultimi 8 anni) solo grazie alla forza del sindacato. Di non positivo voglio rimarcare il fatto che nei prossimi mesi, alla inevitabile riduzione dei gruppi bancari, corrispondera’, e qualche segnale ce l’abbiamo gia’ da adesso, una fortissima competizione fra banche soprattutto sul tema della vendita dei prodotti commerciali, finanziari e assicurativi alla clientela. E’ bene che qualunque siano i governi che verranno che, oltre a Consob e Banca d’Italia, la politica intervenga nel caso in cui ci siano delle indebite pressioni commerciali sia sui clienti sia verso le lavoratrici e i lavoratori bancari pressati quotidianamente dalle direzioni generali per vendere prodotti finanziari e assicurativi a quei clienti che hanno somme depositate sul conto corrente” ha aggiunto Sileoni. (AGI)Red/Ila