Le moratorie sui prestiti a imprese e famiglie al centro dell’intervista del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione condotta da Giorgio Zanchini in onda su Radio Rai Uno
«Esiste una responsabilità ben chiara da parte dell’Autorità bancaria europea, l’Eba, una delle istituzioni bancarie europee più importanti. C’è cinismo, indifferenza, superficialità e forse anche disprezzo. L’Eba ha puntato una pistola alla tempia delle banche, contestando la possibilità di garantire flessibilità sui crediti a imprese e famiglie: a giugno scadono le moratorie su quasi 300 miliardi di euro di prestiti, 198 miliardi si riferiscono a 1,3 milioni di aziende e 95 miliardi si riferiscono a 1,4 milioni di cittadini. L’interruzione brusca della sospensione di questi prestiti obbligherà le banche a segnalare in sofferenza sia le famiglie, che non potranno più usare altri affidamenti, sia le imprese, che rischiano il fallimento». Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato questa mattina a Radio Rai 1 durante la trasmissione Radio Anch’io.
«La soluzione, come ha fatto anche il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, l’abbiamo chiesta a governo e Banca d’Italia, che già si stanno muovendo: va prorogata la scadenza delle moratorie da giugno fino al termine della pandemia, per dare respiro alle aziende per riaprire e rimettersi in regola. E non possiamo accettare che alle famiglie venga messo il coltello sotto la gola in un momento così difficile» ha aggiunto Sileoni.
Roma, 24 marzo 2021