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SILEONI IN DIRETTA SU CANALE 5: “VACCINARE ANCHE I 320.000 LAVORATORI BANCARI”

di Redazione

Il segretario generale della Fabi ospite della trasmissione Mattino Cinque condotta da Francesco Vecchi. Al centro del dibattito il piano vaccinazioni: “Stop agli esperimenti, copiare i modelli che funzionano”

“Abbiamo 25.000 filiali in tutta Italia, le lavoratrici e i lavoratori bancari sono 320.000. La nostra è una categoria che rientra fra i servizi pubblici essenziali. Aspettiamo anche noi di essere vaccinati. Le banche sono rimaste sempre aperte e i loro dipendenti non hanno mai smesso di lavorare in questi ultimi 12 mesi di Covid”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato oggi durante la trasmissione Mattino Cinque su Canale 5. “Le lavoratrici e I lavoratori delle banche sono stati al fianco di famiglie e imprese: lo hanno fatto con i 140 miliardi di euro di prestiti garantiti dallo Stato e con i 300 miliardi di moratorie sui mutui alle famiglie e sui finanziamenti alle imprese. In banca ci sono state alcune decine di morti e migliaia di contagiati” ha aggiunto Sileoni.

Secondo il segretario generale della Fabi “Bisogna farla finita con gli esperimenti, perché è sufficiente copiare i modelli che funzionano e stanno risultando vincenti. Credo che Draghi utilizzerà principalmente i presidi delle caserme, l’esercito e la Protezione civile”. Per Sileoni “per la campagna di vaccinazione dobbiamo anzitutto evitare l’esperienza iniziale dei tamponi, servirebbe la prenotazione e l’appuntamento per fare presto e bene. Occorre, poi, usare a tappeto tutti gli spazi privati e pubblici, come le aziende e le caserme. In Cile, per esempio, ci si vaccina anche nelle Chiese, mentre negli Stati Uniti vengono sfruttati per le vaccinazioni gli stessi luoghi usati per i tamponi, in Israele i giovani hanno usato i social media per andare a vaccinarsi. Fondamentale per non sprecare le dosi usare bene le liste d’attesa. Il nuovo Commissario straordinario, il generale Figliuolo, come prima cosa dovrebbe coordinare tutte le regioni, per evitare che ognuno vada in odine sparso. Il Commissario si deve imporre con i governatori per monitorare se vengono rispettati tutti gli obiettivi, dovrebbe monitorare con quale personale e con quale modello organizzativo si lavora sui territori. Così hanno fatto in Inghilterra, Israele e Stati Uniti” ha osservato ancora Sileoni.

Roma, 9 marzo 2021

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