Fusioni e riassetto del settore bancario del nostro Paese: le dichiarazioni del segretario generale della Fabi alla più importante agenzia di stampa italiana. La notizia ripresa dai quotidiani locali
ANSA-FOCUS/Sindacati guardano risiko banche, sia opportunità Contrari a consolidamento con esuberi, fari puntati su Mps (di Massimo Lapenda) (ANSA) – MILANO, 13 FEB – Con la crisi che morde le economie globali, il consolidamento appare sempre di più la parola d’ordine per il sistema bancario. Il risiko italiano ha già portato all’acquisizione di Ubi banca da parte di Intesa Sanpaolo, mentre ora in primo piano c’è il futuro di Monte dei Paschi di Siena, con Unicredit che sembra la favorita per le nozze. *La crisi del governo Conte ha provocato un “rallentamento nella vicenda Unicredit-Mps e le resistenze interne di importanti azionisti italiani di Unicredit e di Mediobanca, che non vedono di buon occhio l’integrazione con Montepaschi, potrebbero creare ulteriori incertezze e rallentamenti”, afferma Lando Maria SILEONI, segretario generale della Fabi. * Nell’ambito del consolidamento c’è anche l’Opa di Credit Agricole Italia su Creval, mentre si attendono le future mosse di Banco Bpm e Bper. *Tutti parlano con tutti: a Modena sta “nascendo – aggiunge SILEONI – una certa resistenza a un’ulteriore fusione, anche perché l’integrazione informatica in atto con Intesa-Ubi richiede tempo. È chiaro che all’interno di Bper c’è chi non ha mai interrotto i rapporti con BancoBpm e questo fa nascere qualche mal di pancia nei dintorni di Modena. Per noi sarà comunque impossibile accettare aggregazioni che produrranno rilevanti numeri di esuberi, talune delle quali potrebbero nascere soltanto per inaccettabili ambizioni di qualcuno”. * In questo scenario i sindacati auspicano che il consolidamento sia “opportunità per il sistema ma anche per i lavoratori”. La strada del futuro è quella “tracciata da Mario Draghi sul Financial Times: le banche devono diventare ‘strumenti di politica pubblica’. Il consolidamento deve essere funzionale a questo obbiettivo”, afferma Riccardo Colombani, segretario generale First-Cisl. La pandemia ha accelerato un percorso “iniziato nei primi anni duemila. L’importante è non farsi guidare dall’emergenza ma attuare una strategia che tenga conto del ruolo del sistema finanziario nell’economia. Per il futuro dovremo puntare sulle potenzialità razionali del digitale e metterle al servizio delle capacità umane”, afferma Nino Baseotto, segretario generale della Fisac-Cgil. Il processo di aggregazione sta già “comportando un cambiamento delle competenze richieste al personale, con le aziende che selezionano fino al 30 per cento delle nuove assunzioni in giovani con studi scientifici, tecnologici, ingegneristici e matematici”, afferma Fulvio Furlan, il segretario generale Uilca. (ANSA). LE 13-FEB-21 17:35