Il segretario generale della Fabi ospite di Andrea Pancani a Coffee Break. Al centro, le regole sui conti correnti in vigore dal prossimo 1 gennaio. «Gli addetti ai lavori sapevano tutto da più di quattro anni»
«Con le nuove norme dell’Autorità bancaria europea (Eba) relative agli sconfinamenti di conto corrente e alla gestione delle sofferenze bancarie, le famiglie e le pmi saranno in difficoltà. Questo, invece, è il momento di stare al fianco della povera gente che campa proprio con quei 50 o 100 euro di scoperto che spesso è garantito dal direttore di filiale». Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, questa mattina durante la trasmissione Coffee Break su La7, condotta da Andrea Pancani.
Al centro del dibattito, le regole europee sui conti correnti e le sofferenze in vigore dal prossimo 1 gennaio. «Il tema era conosciuto da quattro anni e mezzo: l’Eba aveva dettato le linee guida a giugno 2016, recepite a ottobre del 2017 dall’Unione europea e poi oggetto di consultazione pubblica della Banca d’Italia nel 2019: gli addetti ai lavori, insomma, sapevano tutto. Ma nessuna banca ha avuto il coraggio di dire che lo sconfinamento in rosso – peraltro non presente negli ordinamenti bancari del Nord Europa – comporterà automaticamente la segnalazione alla Centrale rischi. Questo vuol dire non poter ricevere, per ben 36 mesi ovvero 3 anni, né affidamenti né linee di credito» spiega Sileoni. «Le regole Eba spingono le banche a contenere le sofferenze, ma penalizzano soprattutto le pmi e le famiglie. Tutto questo, però, ignorando il fatto che in Italia il 63% del totale dei non performing loan è legato a finanziamenti superiori a 1 milione di euro» aggiunge il segretario generale della Fabi.
Roma, 30 dicembre 2020