Mentre Ignazio Visco parla, il segretario generale commenta a Sportello Italia le considerazioni finali del governatore. «Servivano sanzioni per superare le difficoltà»
«Se il decreto liquidità avesse previsto un sanzionamento, che non vuol dire arresti o manette, ma una semplice pubblicazione delle banche che non si sono rese disponibili al decreto del governo, il problema sarebbe già stato risolto a monte e si sarebbero evitate le lentezze che abbiamo visto. E il governatore Ignazio Visco ha fatto bene a rimarcare questo argomento perché c’è gente che non può aspettare e il fattore tempo è fondamentale per dare riscatto alle imprese e alle aziende». Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, commentando le considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in diretta su Radio Rai Uno. «Lo scaricabarile imperdonabile che c’è stato tra politica e finanza è ricaduto sulle lavoratrici e sui lavoratori che ne hanno pagato le spese: far passare il messaggio che la responsabilità sui ritardi dei prestiti garantiti dallo Stato è delle banche è sbagliato. A rimetterci sono state le lavoratrici e i lavoratori bancari che in uno dei periodi più brutti della nostra storia, svolgendo un servizio pubblico essenziale, hanno dovuto far fronte anche a gesti di violenza. Gesti che hanno messo in discussione non solo la sicurezza della banca, ma anche quella personale» ha aggiunto Sileoni.
«Più che paura ci sono stati veri e propri gesti di violenza inauditi, ne abbiamo registrati più di 100. Le Forze di polizia hanno risposto in maniera strepitosa». Parlando più in generale della crisi creata dal Coronavirus, il segretario generale ha detto che «serve uno scatto di reni da parte di tutti, oggi la situazione è migliore, ma serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti e ricreare clima di fiducia».