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SILEONI AL 125° CONSIGLIO NAZIONALE FABI: “CONTRATTO DELEGITTIMATO FARÀ FINE MOSE”

di Redazione

Ecco cosa ha detto il segretario generale nel suo intervento di apertura e durante gli interessanti dibattiti. Il resoconto nei lanci di agenzia: Ansa, Agi, Adnkronos, LaPresse, Askanews, Radiocor

BANCHE: SILEONI, ‘CONTRATTO DELEGITTIMATO FARA’ FINE MOSE’
BANCHE: SILEONI, ‘CONTRATTO DELEGITTIMATO FARA’ FINE MOSE’ = Milano, 4 dic. – (Adnkronos) – “Il valore politico e sociale del contratto è servito, e potrà servire, per contrastare i momenti più difficili del settore, per mettere tutte le banche nelle stesse condizioni competitive, per gestire con successo i piani industriali e per arginare periodi di acqua alta. Ma, se continuate a delegittimarlo, potrà fare la fine del Mose di Venezia e i primi a rimetterci, davanti agli occhi dei vostri amministratori, sarete voi stessi”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, nel suo intervento al 125esimo consiglio nazionale della Federazione. Il contratto nazionale, ha continuato, “rappresenta un valore per tutti, e non un obiettivo da abbattere un istante dopo la firma e la condivisione”. (Mba/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 04-DIC-19 14:19 NNNN

 

BANCHE: SILEONI, ‘PER NUOVE AGGREGAZIONI BISOGNA ASPETTARE IL 2021’
BANCHE: SILEONI, ‘PER NUOVE AGGREGAZIONI BISOGNA ASPETTARE IL 2021’ = Milano, 4 dic. (Adnkronos) – “Per parlare di nuove aggregazioni bisognerà aspettare l’inizio del 2021 e i gruppi bancari sanno perfettamente che dovranno arrivare a quell’appuntamento con un’organizzazione del lavoro più snella e più moderna”. Lo ha detto Lando Maria SILEONI, segretario generale della Fabi, nel suo intervento al 125esimo consiglio nazionale della Federazione. “Ci saranno resistenze fra gli amministratori delegati per due motivi: l’età avanzata per molti di loro e l’esigenza di restare in sella nei rispettivi ruoli. Nel nostro settore, i cambiamenti saranno molto più lenti e, nella maggior parte dei casi, imposti dalla Banca Centrale Europea”, ha spiegato. (Mba/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 04-DIC-19 14:21 NNNN

 

BANCHE: SILEONI, ‘UNA NUOVA ASSUNZIONE OGNI DUE ESUBERI VOLONTARI
BANCHE: SILEONI, ‘UNA NUOVA ASSUNZIONE OGNI DUE ESUBERI VOLONTARI’ = Milano, 4 dic. (Adnkronos) – – “Vogliamo che, nei piani industriali, le nuove assunzioni corrispondano almeno alla metà degli esuberi su base volontaria”- E’ uno dei punti indicati dal segretario generale della Fabi, Lando Maria SILEONI, nel suo intervento al 125esimo consiglio nazionale della Federazione. “Il valore politico e sindacale del nostro contratto tocca anche aspetti concreti”, ha detto. SILEONI ha spiegato che “vogliamo avvicinarci il più possibile ai 200 euro richiesti, tutelare la clientela applicando alla lettera l’accordo sulle politiche commerciali già raggiunto in Abi, rafforzare la nostra area contrattuale, colmare ed eliminare il divario economico del 10% per i giovani neoassunti”- Inoltre “diritti e tutele vanno complessivamente migliorati, anche per quanto riguarda il ripristino dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori”. SILEONI ha sottolineato che “il diritto alla disconnessione deve diventare realtà”, che le deroghe al contratto nazionale, dal primo al secondo livello di contrattazione, “devono essere regolamentate e analiticamente individuate” e che “serve chiarezza rispetto all’eccessiva attuale confusione di leggi e di norme sugli argomenti da poter trattare a livello aziendale e di gruppo”. Il segretario generale della Fabi ha avvertito che “non abbiamo fretta, né mettiamo fretta, né, tantomeno, viviamo con l’ansia da prestazione di chiudere prima di Natale”. (Mba/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 04-DIC-19 14:32 NNNN

Banche: Sileoni, in contratto un’assunzione ogni due uscite
Banche: Sileoni, in contratto un’assunzione ogni due uscite Non abbiamo fretta, chiuderemo quando raggiunti tutti obiettivi (ANSA) – MILANO, 4 DIC – Il segretario della Fabi, Lando Sileoni, chiede che il nuovo contratto dei bancari preveda che “nei piani industriali, le nuove assunzioni corrispondano almeno alla meta’ degli esuberi su base volontaria”. “Il fattore tempo per noi e’ relativo. Non abbiamo fretta, ne’ mettiamo fretta, ne’, tantomeno, viviamo con l’ansia da prestazione di chiudere prima di Natale”, ha detto Siloeni nel corso del suo intervento al Consiglio nazionale della Fabi. “Chiuderemo, se chiuderemo, quando tutti gli obiettivi saranno raggiunti”, ha aggiunto invitando l’Abi ad essere “responsabile e trasparente”. “Vogliamo avvicinarci il piu’ possibile ai 200 euro richiesti”, ha detto Sileoni snocciolando i punti di una piattaforma rivendicativa che include la richiesta di “tutelare la clientela applicando alla lettera l’accordo sulle politiche commerciali gia’ raggiunto in Abi” e quella di “colmare ed eliminare il divario economico del 10% per i giovani neoassunti”.(ANSA). ALG 04-DIC-19 15:10 NNNN

 

Unicredit, Sileoni: È questione politica più che sindacale
Unicredit, Sileoni: È questione politica più che sindacale Milano, 4 dic. (LaPresse) – “Quello che sta succedendo in Unicredit è un fatto politico più che sindacale perché c’è il rischio che Mustier voglia traslocare il gruppo dall’Italia, creando un gruppo europeo con lui alla guida”. Lo ha detto il segretario generale di Fabi Lando Maria Sileoni chiedendo al sindacato del gruppo di “contrastare la spregiudicatezza e arroganza del francese Mustier”. ECO NG01 Taw/lal 041510 DIC 19

Unicredit: Sileoni, con esuberi paghera’ dividendi a soci
Unicredit: Sileoni, con esuberi paghera’ dividendi a soci Un’assunzione ogni 2 uscite. Mustier vuole traslocare da Italia (ANSA) – MILANO, 4 DIC – “Ieri abbiamo scoperto il ‘Jean Pierre Mustier pensiero’: con il taglio dei posti di lavoro, Unicredit paghera’ i dividendi agli azionisti. Se non prenderemo una posizione seria, la nostra categoria diventera’ una riserva indiana: ci vogliono annientare perche’ c’e’ chi vorra’ togliere di mezzo il fondo esuberi, per poi arrivare ai licenziamenti, come purtroppo e’ gia’ stato fatto in Europa”. Cosi’ Lando Sileoni, segretario Fabi, ha attaccato il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, al Consiglio della Fabi, chiedendo “un’assunzione ogni due uscite su base volontaria”. “Chiedo al sindacato del Gruppo Unicredit di contrastare la spregiudicatezza e l’arroganza di questo francese, che vuole traslocare dall’Italia, creando un gruppo europeo con lui alla guida – ha aggiunto -. Deve essere chiaro a tutti che quello che sta accadendo in Unicredit non e’ soltanto una questione sindacale ma, soprattutto, politica perche’ c’e’ il serio rischio che il gruppo Unicredit, con alla guida Jean Pierre Mustier, possa fare la stessa fine del gruppo Fiat: una grande azienda italiana che, purtroppo, non parla neanche piu’ il dialetto piemontese”. ALG 04-DIC-19 14:37 NNNN

 

UNICREDIT, SILEONI (FABI): 50% ESUBERI SIA COMPENSATO DA NUOVE ASSUNZIONI
UNICREDIT, SILEONI (FABI): 50% ESUBERI SIA COMPENSATO DA NUOVE ASSUNZIONI (9Colonne) Roma, 4 dic – “Esuberi Unicredit? Pretendiamo che a fronte di un determinato numero di esuberi almeno il 50% sia compensato da nuove assunzioni. Un conto è la politica delle grandi banche, un conto è quella di Mustier che sta facendo macelleria sociale. La classe politica negli ultimi 4-5 anni è convinta che parlare bene delle banche o difendere chi lavora in banca fa perdere voti. Vorrà dire che quando sarà il momento orienteremo la nostra categoria a votare per quelle forze che ci hanno difeso”. Così Lando Maria SILEONI, segretario della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. (red)

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Unicredit, Fabi: almeno 50% esuberi compensato con nuovi assunti
Unicredit, Fabi: almeno 50% esuberi compensato con nuovi assunti “Mustier sta facendo macelleria sociale” Roma, 4 dic. (askanews) – “Esuberi Unicredit? Pretendiamo che a fronte di un determinato numero di esuberi almeno il 50% sia compensato da nuove assunzioni. Un conto è la politica delle grandi banche, un conto è quella di Mustier che sta facendo macelleria sociale. La classe politica negli ultimi 4-5 anni è convinta che parlare bene delle banche o difendere chi lavora in banca fa perdere voti. Vorrà dire che quando sarà il momento orienteremo la nostra categoria a votare per quelle forze che ci hanno difeso”. Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi, ai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. “Esubero significa che quel tipo di lavoro non c’è più – ha aggiunto Sileoni -. Non è un licenziamento soltanto perché in Italia il sindacato dei bancari si è sempre opposto ai licenziamenti e ha creato il fondo esuberi. In altri Paesi d’Europa dove il sindacato è meno forte Unicredit licenzia. Pretendiamo che a fronte di un determinato numero di esuberi almeno il 50% sia compensato da nuove assunzioni. Il giochino è semplice: tagliare il costo del personale per aumentare gli utili e dividere con gli azionisti. Il tema degli investimenti sulle innovazioni tecnologiche è un falso problema, in Italia le banche hanno investito pochissimo quindi il problema occupazionale non è dovuto a questo”. Sen 20191204T092620Z

Banche: Sileoni (Fabi), assunzioni siano almeno meta’ uscite
Banche: Sileoni (Fabi), assunzioni siano almeno meta’ uscite = (AGI) – Milano, 4 dic. – Nelle banche serve che ci siano assunzioni per almeno meta’ delle uscite volontarie. A dirlo e’ stato il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante il 125esimo consiglio nazionale del sindacato. (AGI)Mi1 041336 DIC 19 NNNN

Banche: Sileoni (Fabi), assunzioni siano almeno meta’ uscite (2)
Banche: Sileoni (Fabi), assunzioni siano almeno meta’ uscite (2) = (AGI) – Milano, 4 dic. – “Vogliamo che, nei piani industriali, le nuove assunzioni corrispondano almeno alla meta’ degli esuberi su base volontaria”, ha detto Sileoni spiegando quelli che sono per lui i punti cruciali nelle trattative per il rinnovo del contratto nazionale. Fra le altre condizioni elencate ci sono, fra le altre, quelle di “avvicinarci il piu’ possibile ai 200 euro richiesti” e di”colmare ed eliminare il divario economico del 10% per i giovani neoassunti”; “non abbiamo fretta, ne’ mettiamo fretta, ne’, tantomeno, viviamo con l’ansia da prestazione di chiudere prima di Natale”, ha aggiunto. “Chiuderemo, se chiuderemo, quando tutti gli obiettivi saranno raggiunti e quando ci sara’ piena corrispondenza tra quanto concordato rispetto a quello che sara’ effettivamente scritto nel nuovo contratto. Su questo ultimo punto invitiamo l’Abi a essere responsabile e trasparente perche’ non accetteremo trucchi lessicali”, ha continuato il sindacalista, secondo cui “il tempo delle compensazioni mascherate e’ concluso, perche’ le banche sono tornate agli utili, distribuiscono importanti dividendi agli azionisti e perche’ l’emergenza economica del settore e’ terminata”. “La categoria deve sapere che possiamo rompere da un momento all’altro. Lo stato d’allerta e’ massimo e ci stiamo organizzando sia per eventuali manifestazioni di piazza, come quelle del 2015, sia con la mobilitazione della categoria attraverso scioperi”, ha concluso dal palco del 125esimo consiglio nazionale Fabi. (AGI)Mi1 041414 DIC 19 NNNN

Unicredit: Sileoni, vuole traslocare, e’ tema politico
Unicredit: Sileoni, vuole traslocare, e’ tema politico = (AGI) – Milano, 4 dic. – Unicredit “con il taglio dei posti” di lavoro (gli ottomila esuberi a livello di gruppo annunciati ieri, ndr) “paghera’ i dividendi ai soci”; per questo il sindacato deve “contrastare la spregiudicatezza e l’arroganza di questo francese che vuole traslocare dall’italia creando un gruppo europeo con se’ stesso alla guida”. Lo ha detto, tornando ad attaccare l’ad della banca Jean Pierre Mustier, il segretario della Fabi Lando Maria Sileoni. “Non e’ solo una questione sindacale ma soprattutto politica perche’ c’e’ serio rischio che Unicredit possa fare la stessa fine del gruppo Fiat”, ha aggiunto il sindacalista durante il 125esimo consiglio nazionale del sindacato di categoria. (AGI)Mi1 041342 DIC 19 NNNN

Banche: Sileoni, accordo su contratto solo se obiettivi raggiunti, non c’e’ fretta
Banche: Sileoni, accordo su contratto solo se obiettivi raggiunti, non c’e’ fretta Nuovi assunti pari ad almeno meta’ uscite volontarie (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 4 dicembre – ‘Non abbiamo fretta, chiuderemo, se chiuderemo, quando tutti gli obiettivi saranno raggiunti e quando ci sara’ piena corrispondenza con quanto concordato e con quanto effettivamente scritto nel contratto’. Cosi’ il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a proposito delle trattative sul rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore bancario. Per quanto riguarda l’aspetto economico di adeguamento rispetto al precedente contratto, ha ripreso Sileoni, ‘vogliamo avvicinarci il piu’ possibile ai 200 euro richiesti’ . ‘Vogliamo chiedere che nei piani industriali le nuove assunzioni corrispondano almeno alla meta’ degli esuberi su base volontaria’, ha aggiunto Sileoni citando il nome del ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, all’indomani del piano che prevede 8mila esuberi. Fon (RADIOCOR) 04-12-19 13:58:05 (0359) 5 NNNN

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