FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI COMUNICATO STAMPA
BANCHE: SILEONI (FABI), ANCHE LAVORATORI VITTIME DI SCANDALI
Il segretario generale della Federazione a Firenze per il giro d’Italia sul contratto di lavoro. «Rimborsare tutti al 100%, va escluso solo chi ha speculato. I dipendenti costretti a vendere azioni e obbligazioni dalle direzioni generali».
Firenze, 8 aprile 2019. «Anche le lavoratrici e i lavoratori delle banche sono stati vittime degli scandali bancari degli ultimi anni. La vendita delle azioni e delle obbligazioni di alcune banche era imposta dalle direzioni generali: quei prodotti non solo sono stati offerti a tutte le categorie di clientela, ma sono stati acquistati direttamente anche dagli stessi bancari. Ciò dimostra la totale buona fede dei dipendenti delle banche. Per tutte queste ragioni noi siamo per i rimborsi al 100% a tutti gli obbligazionisti e gli azionisti senza particolari distinzioni. Bisogna escludere solo chi ha speculato». Lo ha detto stamattina il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a Firenze durante i lavori di “Contratto on the road”, tour nazionale della Fabi, primo sindacato italiano dei bancari, per illustrare la piattaforma rivendicativa in vista del rinnovo del contratto nazionale di lavoro che interessa, a livello nazionale, 300.000 dipendenti.
«Questo sarà un contratto offensivo e non difensivo nel quale chiederemo 200 euro di aumento medio mensile per le retribuzioni. Una richiesta che è adeguata agli utili che le banche italiane sono tornate a realizzare negli ultimi anni: 10 miliardi di euro nel 2018 con previsioni per 12 e 14 miliardi di euro per il biennio 2019-2020. Su questo punto di vista ieri abbiamo incassato una prima, positiva apertura da parte dell’Abi» ha aggiunto il segretario generale della Fabi. Sileoni ha poi ribadito il «no al contratto ibrido, secondo il quale un lavoratore per metà è dipendente e per metà consulente finanziario». E ha sottolineato che «la categoria non è più privilegiata e, anzi, la dobbiamo proteggere, proprio con questo contratto, contrastando le esternalizzazioni, la svendita delle sofferenze e difendendo l’area contrattuale».
Alla mattinata dei lavori a Firenze, al Grand Hotel Baglioni, hanno partecipato oltre 250 rappresentanti sindacali e ai dirigenti Fabi. Oltre a Sileoni, erano presenti i segretari nazionali Franco Casini e Mattia Pari. Il giro d’Italia è diviso in 16 tappe, dal 3 al 15 aprile. Un lungo tour durante il quale tutta la segreteria nazionale della Fabi sta illustrando, ai rappresentanti sindacali e ai dirigenti dell’organizzazione, le proposte sindacali per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto lo scorso 31 dicembre e prorogato al 31 maggio. La manifestazione itinerante “Contratto on the road” coincide con l’avvio delle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori chiamati a votare la piattaforma, approvata dai segretari generali di tutti i sindacati di categoria lo scorso 15 marzo. Le consultazioni fra i dipendenti si concluderanno entro il 24 maggio, poi il documento con le richieste per il nuovo contratto sarà formalmente presentato all’Abi e partirà il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale. Ecco i dettagli delle richieste. Ampliamento dell’area contrattuale, tutela dell’occupazione attraverso la conferma del Foc (Fondo per l’occupazione), una cabina di regia sui processi di digitalizzazione, rivendicazione salariale di 200 euro medi mensili (circa +6,5%) per lavoratore, l’abolizione del salario di ingresso per i giovani, miglioramento delle tutele dei dipendenti (reintegra in caso di licenziamento illegittimo col superamento del Jobs Act che aveva modificato l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori), una revisione degli inquadramenti, il diritto alla disconnessione, una regolamentazione specifica per il whistleblowing (denunce anonime “interne”), regole nazionali per lo smart working, lo stop alle indebite pressioni commerciali, riduzione al 10% del divario salariale dei contratti complementari.
FABI Ufficio Stampa
I BANCARI E LE BANCHE IN TOSCANA: I DATI
A Firenze un terzo dei bancari della regione
I bancari che lavorano in Toscana sono, complessivamente, 22.209: a Firenze 7.227 (33%), a Siena 5.062 (23%), a Pisa 2.215 (10%), a Lucca 1.546 (7%), ad Arezzo 1.416 (6%), a Pistoia 1.212 (5%), a Livorno 1.088 (5%) e 2.433 (11%) distribuiti tra le province di Prato, Grosseto e Massa-Carrara.
In Toscana, sono presenti 32 istituti di credito (13 banche spa, 2 banche popolari e 17 banche di credito cooperativo) e 2.093 sportelli: di questi, 546 (26%) a Firenze, 264 (13%) sono a Pisa, 223 (11%) a Lucca, 203 (10%) ad Arezzo, 185 (9%) a Livorno, 183 (9%) a Siena e 489 dislocati nel resto della regione. Per quanto riguarda la capillarità della rete bancaria, questo è il rapporto del numero degli sportelli ogni 100.000 abitanti: 68 a Siena, 65 a Grosseto, 63 a Pisa, 57 a Lucca, 55 a Livorno, 54 a Firenze; la media regionale è pari a circa 56 sportelli ogni 100.000 abitanti.
Quanto all’attività sul territorio, l’ammontare dei prestiti erogati dalle banche in Toscana si attesta a 95,4 miliardi di euro. Di questi, 56,7 miliardi sono crediti alle aziende e alle imprese familiari (16,4 miliardi al settore industria, 6,6 miliardi all’edilizia, 30,5 miliardi al comparto dei servizi); altri 38,7 miliardi corrispondono ai finanziamenti concessi alle famiglie.
Le sofferenze (i prestiti non rimborsati alle banche dalla clientela) ammontano a 9,7 miliardi (a livello nazionale il totale è di 119,7 miliardi): 7,2 miliardi corrispondono alle aziende, 972 milioni alle imprese familiari e 759 milioni alle famiglie (121 milioni per credito al consumo e 638 milioni per mutui).
Il totale dei depositi bancari (tra cui i conti correnti) si attesta 88,7 miliardi di euro: 16,8 miliardi corrispondono ad aziende, 4,3 miliardi alle imprese e 63,6 miliardi alle famiglie.