IN 10 ANNI BOOM DI PRODOTTI ASSICURATIVI A QUOTA 1.000 MILIARDI
La ricerca FABI sui risparmi raccontata da RaiNews24 e lanciata da tutte le agenzie, oltre agli articoli di Corriere della Sera, Stampa, Libero, Resto del Carlino, Nazione, Secolo XIX e Prealpina, con le dichiarazioni del Segretario Generale FABI Lando Maria Sileoni.
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I QUOTIDIANI
LE AGENZIE STAMPA
Banche: Fabi, +25% ricchezza famiglie italiane in 10 anni Da 3.302 miliardi di euro a 4.141 miliardi, +838 miliardi (ANSA)
– ROMA, 2 FEB – In dieci anni la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane e’ cresciuta di 838 miliardi (+25%) passando da 3.302 miliardi di euro a 4.141 miliardi. Questo il dato principale che emerge dallo studio della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) su “Risparmi e investimenti in Italia” secondo cui nell’arco degli ultimi 10 anni, tra il 2008 e il 2018, e’ cambiata soprattutto la composizione dei portafogli. “Si registra in particolare un aumento assai significativo dei prodotti assicurativi: a fine 2018 le polizze e le assicurazioni ‘valevano’ quasi 1.000 miliardi e corrispondevano a un quarto dei risparmi; nel 2008 erano a quota 586 miliardi (18%) e nel 2013 si attestavano a 731 miliardi (20%)”, spiega il rapporto. “Sono in netta discesa, invece, gli acquisti di obbligazioni e titoli di Stato: alla fine dello scorso anno, erano a quota 297 miliardi (7% del totale), mentre nel 2008 si attestavano a 775 miliardi (23%) e nel 2013 a 623 miliardi (17%). In lieve salita anche il peso delle azioni: da 721 miliardi (22%) del 2008 a 957 miliardi del 2018 (23%)”.(ANSA).
Banche: Fabi, +25% ricchezza famiglie italiane in 10 anni (2) (ANSA)
– ROMA, 2 FEB – “Le banche spingono la vendita di prodotti che, soprattutto attraverso le commissioni, garantiscono i maggiori profitti. E i nostri dati confermano che la strategia e’ nettamente cambiata negli ultimi 10 anni, con un vero e proprio boom di prodotti assicurativi, che ora valgono 1.000 miliardi di euro”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “E’ una strategia, quelle delle banche, che passa anche per le indebite pressioni commerciali subite dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. In questo contesto, i lavoratori bancari sono giustamente tenuti al rispetto delle norme sull’antiriciclaggio, ma talvolta le procedure interne di alcuni istituti di credito penalizzano i lavoratori costretti, per carenze organizzative, ad avere responsabilita’, anche penali, che non competono loro e che sfociano in multe salatissime. Il delicatissimo argomento sara’ uno dei temi del prossimo rinnovo contrattuale”, conclude Sileoni.(ANSA).
Risparmio: Fabi, boom di prodotti assicurativi, a quota 1.000 mld = (AGI)
– Roma, 2 feb. – Dal 2008 al 2018 la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane e’ cresciuta di 838 miliardi (+25%) passando da 3.302 miliardi di euro a 4.141 miliardi ed e’ cambiata la composizione dei portafogli, con un forte aumento dei prodotti assicurativi. Lo rileva lo studio della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) su “Risparmi e investimenti e in Italia”, secondo cui a fine 2018 le polizze e le assicurazioni “valevano” quasi 1.000 miliardi e corrispondevano a un quarto dei risparmi; nel 2008 erano a quota 586 miliardi (18%) e nel 2013 si attestavano a 731 miliardi (20%). Sono in netta discesa, invece, gli acquisti di obbligazioni e titoli di Stato: alla fine dello scorso anno, erano a quota 297 miliardi (7% del totale), mentre nel 2008 si attestavano a 775 miliardi (23%) e nel 2013 a 623 miliardi (17%). In lieve salita anche il peso delle azioni: da 721 miliardi (22%) del 2008 a 957 miliardi del 2018 (23%). (AGI)
Risparmio: Fabi, boom di prodotti assicurativi, a quota 1.000 mld (2) = (AGI)
– Roma, 2 feb. – Secondo lo studio, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2018, le famiglie italiane hanno quindi optato per un alleggerimento della componente azionaria – che pur e’ cresciuta del 26% nel periodo considerato – e obbligazionaria (compresi i titoli di stato) a beneficio di comparti con profili di rischiosita’ e rendimento piu’ equilibrati. E’ terminato, da parte degli italiani, il disinteresse per i fondi comuni di investimento – che assorbivano solo una percentuale del 5% della ricchezza complessiva a fine 2008 – con una dinamica di crescita piu’ che favorevole sino al secondo trimestre 2018. Le famiglie italiane hanno destinato una buona fetta dei propri risparmi a tale comparto, pari a circa 8.000 miliardi, e la crescita complessiva registrata tra il 2008 e giugno 2018 e’ stata la piu’ alta in assoluto e quasi vicina all’80%. In termini di masse, sono ad oggi investiti in questa tipologia di strumento finanziario quasi 18.500 miliardi di euro di nuove risorse, assorbendo piu’ del 10% del totale della ricchezza. “Le mutate politiche di raccolta delle banche, la ridotta fiducia da parte degli italiani negli strumenti finanziari da queste emesse nonche’ il contenuto livello di tassi di interesse – spiega la Fabi – hanno generato continui flussi di disinvestimento dal comparto obbligazionario. Nella gestione dei risparmi delle famiglie italiane, si assiste ad un drastico ridimensionamento del comparto obbligazionario e dei titoli di stato, con un deflusso complessivo di risorse superiore a 450 miliardi. Al termine del secondo trimestre 2018 l’investimento in obbligazioni appare infatti poco significativo, assorbendo solo il 7% del patrimonio totale contro una percentuale del 23% registrata alla fine degli anni Novanta”. “Una diversa evoluzione -prosegue lo studio – e’ stata invece sperimentata per i depositi bancari, conti correnti e prodotti di tipo assicurativo, per i quali rimane alto l’interesse e che dimostra la accentuata attenzione delle famiglie italiane alla sicurezza e liquidita’. L’investimento in depositi e cresciuto, sebbene meno rapidamente dei c/c, con flussi medi annui di poco superiori ai 20 miliardi, che hanno portato il valore complessivo intorno ai 440 miliardi. Il peso sul totale del portafoglio finanziario degli italiani e pero’ diminuito passando dal’13% del 2008 all’ 11% del 2018, rimanendo, comunque, al di sotto dei valori superiori al 12% raggiunti negli anni precedenti la crisi”. “La ricchezza finanziaria delle famiglie italiane appare pero’ maggiormente concentrata in tipologie di strumenti caratterizzate da facili e veloci possibilita’ di disinvestimento. La liquidita’ che caratterizza il conto corrente bancario e la necessita’ di trovare forme alternative di previdenza e di risparmio offerte dal comparto assicurativo continuano ad essere gli elementi trainanti delle scelte finanziarie dei risparmiatori italiani. Il flusso dei nuovi investimenti in conti correnti italiani ha quasi raggiunto, nel corso dell’ultimo ventennio, la cifra di 300 miliardi e con un peso nel portafoglio complessivo che ha raggiunto – insieme a quello riferito ai prodotti assicurativi – la percentuale del 50% rispetto agli altri strumenti finanziari. Nello stesso periodo, circa un quarto della ricchezza finanziaria complessiva e’ stato assorbito dal comparto previdenziale ed assicurativo, che a giugno del 2018 hanno raggiunto un controvalore di quasi 1.000 miliardi”. (AGI)Ing (Segue)
Risparmio: Fabi, boom di prodotti assicurativi, a quota 1.000 mld (3)= (AGI)
– Roma, 2 feb. – “Le banche – commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – spingono la vendita di prodotti che, soprattutto attraverso le commissioni, garantiscono i maggiori profitti. E i nostri dati confermano che la strategia e’ nettamente cambiata negli ultimi 10 anni, con un vero e proprio boom di prodotti assicurativi, che ora valgono 1.000 miliardi di euro. E’ una strategia, quelle delle banche, che passa anche per le indebite pressioni commerciali subite dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. In questo contesto, i lavoratori bancari sono giustamente tenuti al rispetto delle norme sull’antiriciclaggio, ma talvolta le procedure interne di alcuni istituti di credito penalizzano i lavoratori costretti, per carenze organizzative, ad avere responsabilita’, anche penali, che non competono loro e che sfociano in multe salatissime. Il delicatissimo argomento – conclude Sileoni – sara’ uno dei temi del prossimo rinnovo contrattuale”. (AGI)
RISPARMIO: FABI, BOOM PRODOTTI ASSICURATIVI A QUOTA 1.000 MLD IN 10 ANNI = in netto calo obbligazioni e titoli Stato
Roma, 2 feb. (AdnKronos) – Dal 2008 al 2018 la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è cresciuta di 838 miliardi (+25%) passando da 3.302 miliardi di euro a 4.141 miliardi. Ma nell’arco degli ultimi 10 anni è cambiata, soprattutto, la composizione dei portafogli, si registra in particolare un aumento assai significativo dei prodotti assicurativi: a fine 2018 le polizze e le assicurazioni ”valevano” quasi 1.000 miliardi e corrispondevano a un quarto dei risparmi. Lo evidenzia lo studio della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) su “Risparmi e investimenti e in Italia”. Nel 2008 tali prodotti erano a quota 586 miliardi (18%) e nel 2013 si attestavano a 731 miliardi (20%). Sono in netta discesa, invece, gli acquisti di obbligazioni e titoli di Stato: alla fine dello scorso anno, erano a quota 297 miliardi (7% del totale), mentre nel 2008 si attestavano a 775 miliardi (23%) e nel 2013 a 623 miliardi (17%). In lieve salita anche il peso delle azioni: da 721 miliardi (22%) del 2008 a 957 miliardi del 2018 (23%). “Le banche spingono la vendita dii prodotti che, soprattutto attraverso le commissioni, garantiscono i maggiori profitti. E i nostri dati confermano che la strategia è nettamente cambiata negli ultimi 10 anni, con un vero e proprio boom di prodotti assicurativi, che ora valgono 1.000 miliardi di euro” commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. (segue)
RISPARMIO: FABI, BOOM PRODOTTI ASSICURATIVI A QUOTA 1.000 MLD IN 10 ANNI (2) = (AdnKronos)
– “È una strategia, quelle delle banche, – prosegue Sileoni – che passa anche per le indebite pressioni commerciali subite dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. In questo contesto, i lavoratori bancari sono giustamente tenuti al rispetto delle norme sull’antiriciclaggio, ma talvolta le procedure interne di alcuni istituti di credito penalizzano i lavoratori costretti, per carenze organizzative, ad avere responsabilità, anche penali, che non competono loro e che sfociano in multe salatissime. Il delicatissimo argomento sarà uno dei temi del prossimo rinnovo contrattuale”. (Sec-Arm/AdnKronos)
Risparmio, Fabi: boom prodotti assicurativi negli ultimi 10 anni Sono in netta discesa gli acquisti di obbligazioni e titoli Stato
Milano, 2 feb. (askanews) – Dal 2008 al 2018 la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è cresciuta di 838 miliardi (+25%) passando da 3.302 miliardi di euro a 4.141 miliardi. Nell’arco degli ultimi 10 anni è cambiata, soprattutto, la composizione dei portafogli. Si registra in particolare un aumento assai significativo dei prodotti assicurativi: a fine 2018 le polizze e le assicurazioni valevano quasi 1.000 miliardi e corrispondevano a un quarto dei risparmi; nel 2008 erano a quota 586 miliardi (18%) e nel 2013 si attestavano a 731 miliardi (20%). Questi i dati principali che emergono dallo studio della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) su “Risparmi e investimenti e in Italia”. Sono in netta discesa, invece, gli acquisti di obbligazioni e titoli di Stato: alla fine dello scorso anno, erano a quota 297 miliardi (7% del totale), mentre nel 2008 si attestavano a 775 miliardi (23%) e nel 2013 a 623 miliardi (17%). In lieve salita anche il peso delle azioni: da 721 miliardi (22%) del 2008 a 957 miliardi del 2018 (23%). “Le banche – commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – spingono la vendita di prodotti che, soprattutto attraverso le commissioni, garantiscono i maggiori profitti. E i nostri dati confermano che la strategia è nettamente cambiata negli ultimi 10 anni, con un vero e proprio boom di prodotti assicurativi, che ora valgono 1.000 miliardi. È una strategia, quelle delle banche, che passa anche per le indebite pressioni commerciali subite dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. In questo contesto, i lavoratori bancari sono giustamente tenuti al rispetto delle norme sull’antiriciclaggio, ma talvolta le procedure interne di alcuni istituti di credito penalizzano i lavoratori costretti, per carenze organizzative, ad avere responsabilità, anche penali, che non competono loro e che sfociano in multe salatissime. Il delicatissimo argomento sarà uno dei temi del prossimo rinnovo contrattuale”.