Spread, governi e costo dei prestiti: come sono cambiati i tassi
Lo spread si è surriscaldato con le recenti vicissitudini politiche. Cosa vuol dire per i consumatori e le imprese? La Fabi, il sindacato autonomo dei bancari, ha dato un occhio a cosa è accaduto in passato. Il segretario generale Lando Mario Sileoni ha commentato: “L’innalzamento dello spread, come possono dimostrare i dati sugli ultimi 10 anni, potrebbe far salire i tassi di interesse sui prestiti a famiglie e imprese. Noi non ce lo auguriamo. Ma non va dimenticato che l’aumento dello spread potrebbe far crollare i titoli delle banche in borsa: diventerebbero, così, facilmente acquisibili da fondi e banche straniere che già hanno oltre il 50% del settore. Difendere la sovranità di uno Stato significa difendere anche le proprie banche. Alla fine potrebbero rimetterci tutti, compresi i 340.000 lavoratori bancari e purtroppo anche i risparmiatori. Che continueremo a difendere, così come difendiamo le banche gestite bene: noi non molliamo di un centimetro. Di positivo, c’è l’impegno del sottosegretario Bitonci di voler rimborsare i risparmiatori truffati entro tre anni”.