Nasce il coordinamento FABI Donne del capoluogo viterbese. Sileoni: “Ancora troppe distinzioni di genere. Spesso le donne che ricoprono ruoli di prestigio hanno lasciato indietro la vita familiare. È compito del sindacato sostenerle nel raggiungimento dei loro obiettivi”
La FABI di Viterbo si evolve al femminile e dà vita al coordinamento “la FABI per la donna”.
L’occasione per la presentazione ufficiale è il convegno organizzato in una gremitissima Sala Regia del Comune.
A dare l’avvio ai lavori, il saluto del sindaco di Viterbo, Giovanni Arena.
Quindi, il Segretario generale FABI Lando Maria Sileoni, accolto da un caloroso applauso.
“Oggi nel settore bancario le donne rappresentano circa il 50% della forza lavoro, eppure quelle che arrivano ad occupare posizioni apicali sono sempre poche. Sono ancora troppe le distinzioni: il ruolo ricoperto, le responsabilità e le mansioni svolte – ha detto Sileoni -. Molta responsabilità la abbiamo noi uomini che spesso abbiamo un’idea sbagliata delle donne; spesso pensiamo che non possano occuparsi di alcuni argomenti piuttosto che altri. Dall’altra parte, però, le donne devono prendere coscienza delle proprie capacità e lasciarsi alle spalle certi retaggi del passato. Perché sempre più spesso dimostrano di essere più capaci degli uomini. Oggi, le donne che ricoprono dei ruoli di prestigio hanno spesso lasciato indietro altri aspetti della propria vita, come quella familiare. In questo il sindacato può aiutarle. E’ nostro compito sostenerle per raggiungere i propri obiettivi”.
Quindi il segretario generale non ha mancato di rappresentare la situazione del settore bancario, anche alla luce della presentazione da parte del Governo del Def e dei provvedimenti in materia bancaria.
Tra i saluti, il consigliere regionale Enrico Panunzi e il segretario provinciale Fabi Paolo Capotosti.
Durante il convegno grande attenzione al progetto della Fabi Viterbo, illustrato dalle stesse promotrici.
“La Fabi per la donna è un coordinamento aperto. Abbiamo pensato di creare un organismo che diventasse un punto di riferimento per le nostre colleghe. Qui oggi abbiamo invitato anche chi non è iscritto al sindacato, proprio perché non vogliamo che qualcuno si senta escluso – spiegano dal coordinamento, Paola Guerra, Francesca Gelsomini e Maria Maddalena Moneta -. Speriamo di poter essere di supporto per aiutare le donne a risolvere tutte quelle problematiche che ostacolano il loro benessere. Per questo stiamo costituendo una rete d’ascolto alla quale contribuiranno diverse professionalità”.
Per parlare di problemi di genere due esperte: le dottoresse Papalini e Mellino.
Gli argomenti sono vari, ma certo è che l’aspetto della maternità, della famiglia, della cura degli anziani, la fanno da padrone nell’ostacolare la realizzazione professionale delle donne. I dati ci dicono che le donne sono più brave negli studi rispetto agli uomini, eppure quando è il momento di inserirsi nel mondo del lavoro le proporzioni cambiano.
Per quanto riguarda la carriera, la maternità è senza dubbio ancora l’aspetto più limitativo.
Quindi la parola, la coordinatrice nazionale Fabi donne, Cristiana De Pasquali.”Il lavoro non è solo una fonte di reddito, il lavoro determina una persona. E sempre più spesso vediamo quanto sia pesante lo stress provocato dal lavoro. C’è un problema culturale che non è facile da invertire. L’Italia in questo è ancora molto indietro, rispetto ad altri Paesi, specie quelli del Nord Europa. Sarebbe importante che gli uomini e le donne cominciassero a lavorare insieme. Cosa può fare il sindacato? Il sindacato può fare molto. Intanto può educare le donne a difendersi, ad alzare la testa quando i loro diritti sono messi in discussione. Abbiamo fatto passi avanti, ma tanti ancora andranno fatti”.
La chiusura spetta ancora a Sileoni con un invito alle donne: “Coraggio, professionalità, specializzazione e senso di appartenenza. Auguri!”.
Viterbo, 28/09/2018