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BANCHE, NEL 2018 UTILI FINO A 10 MILIARDI. SILEONI: «BASTA PIAGNISTEI, COSTO DEL LAVORO NON PIÚ PRIORITÁ»

di Redazione

Le stime della federazione sui bilanci dei primi 10 gruppi del Paese. Tra i fattori positivi la riduzione del rapporto costi/ricavi che per le italiane è sotto la media europea. Il Segretario generale: «basta con i piagnistei, con più profitti e maggiori dividendi, chiediamo più soldi per i lavoratori»

 

I risultati di bilancio delle banche italiane hanno dimostrato come nei primi tre mesi dell’anno il settore si sia avviato ad una fortissima ripresa, grazie, soprattutto, al grande calo sia dello stock sia delle rettifiche sui crediti deteriorati oltre a un aumento dei prestiti ai privati, all’incremento dei ricavi da commissione e a una riduzione dei costi. Se il trend proseguirà nel corso dei prossimi trimestri, è prevedibile che i primi dieci gruppi realizzino i migliori utili post crisi. Secondo una previsione della Fabi, peraltro avvalorata dal consenso degli analisti finanziari, si può stimare che nel corso del 2018 le prime 10 banche italiane potrebbero realizzare un monte utili di circa 10 miliardi di euro. Un risultato storico dopo gli anni della grande crisi.

«Con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore, basta piagnistei. Chiediamo, se ci saranno dividendi importanti per gli azionisti, che ci siano anche aumenti importanti nelle retribuzioni dei lavoratori» commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. «Il taglio del costo del lavoro è stato centrale finora ma oggi è superato con la sterzata a livello di gestione», aggiunge Sileoni, secondo cui «è positivo il ritorno ai profitti delle banche in un settore che non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta sicuramente andando nella giusta direzione».

 

Il risveglio degli utili, secondo le valutazioni della Fabi, deriva da più fattori:

  • I prestiti a imprese e famiglie a marzo del 2018 sono in crescita del 2,1% su base annua, trainati dai mutui e da una ripresa del credito anche alle imprese. Più volumi vorrà dire più margine d’interesse.
  • I ricavi da commissione sono aumentati molto e continueranno a farlo per l’intero 2018.
  • Sul fronte patrimoniale si registra una discesa molto forte delle sofferenze nette che da dicembre 2016 sono calate da 87 miliardi ai 54 miliardi marzo 2018 (-37%). Secondo Banca d’Italia i flussi di nuovi prestiti deteriorati sono tornati ai livelli precedenti la crisi, i tassi di copertura dei crediti malati sono ormai al 66% per le sofferenze e in media al 52% per l’intero universo dei deteriorati. E i requisiti di capitale sono nettamente migliorati con un Cet1 medio al 12,7%. Secondo i dati della Commissione Europea, tra giugno 2016 e giugno 2017 la riduzione dei crediti deteriorati è risultata tra le più elevate (-24,6%).
  • La riduzione dei costi, ambito nel quale le banche italiane mostrano un’efficienza che le rende tra le più virtuose in Europa. Nel Vecchio continente, tra i gruppi più significativi, il cost/income (uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso di tale indicatore, maggiore è l’efficienza della banca e quindi la redditività) è in media al 65,7%; l’Italia è sotto questo livello con il 65%; meno efficienti risultano paesi come la Germania (86%), la Francia (70%), la Svizzera (80%); solo le banche inglesi fanno meglio delle Italiane con un rapporto al 61% (i dati si riferiscono al 2017 e al 2018).

 

«Il tema dei costi quindi non è solo un problema italiano come si crede e come i luoghi comuni lo dipingono. Al contrario, le banche italiane hanno dimostrato un’efficienza sulla struttura dei costi tra le migliori in Europa. Quando si parla di troppi sportelli e troppi bancari si compie un clamoroso errore storico. Quei rapporti tra costi e ricavi visti in chiave europea dicono che l’Italia non è la Cenerentola. Al contrario siamo su livelli virtuosi» conclude Sileoni.

 

Roma, 17/05/2018

 

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ANSA NAZIONALE, giovedì 17 maggio 2018

Banche: Fabi, in 2018 attesi 10 miliardi utili dalle 10 big

Banche: Fabi, in 2018 attesi 10 miliardi utili dalle 10 big

Sileoni, basta piagnistei soldi a lavoratori, costi sotto media Ue

(ANSA) – MILANO, 17 MAG – Nel 2018 le prime dieci banche italiane potrebbero realizzare un monte utili di circa 10 miliardi di euro. Lo stima la Fabi analizzando i risultati già diffusi dagli istituti nei primi tre mesi dell’anno.

“Con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore, basta piagnistei – dice il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni -. Il taglio del costo del lavoro e’ stato centrale finora ma oggi e’ superato con la sterzata a livello di gestione. E’ positivo il ritorno ai profitti delle banche in un settore che non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta sicuramente andando nella giusta direzione”.

Il risveglio degli utili, secondo le valutazioni della Fabi, deriva da piu’ fattori: la crescita dei prestiti a imprese e famiglie e dei ricavi da commissione. Al contempo scendono con decisione le sofferenze nette (a marzo 2018 a 54 miliardi di euro, in riduzione del 37% da dicembre 2016).

Fabi segnala poi la riduzione dei costi, con le banche italiane che mostrano un’efficienza che le rende tra le più’ virtuose in Europa. In media nel Vecchio Continente il rapporto cost/income e’ al 65,7% e in Italia e’ del 65%. Risultano meno efficienti paesi come la Germania (86%), la Francia (70%), la Svizzera (80%), mentre solo le banche inglesi fanno meglio delle Italiane con un rapporto al 61% (i dati si riferiscono al 2017 e al 2018).

“Il tema dei costi quindi non e’ solo un problema italiano come si crede e come i luoghi comuni lo dipingono – dice Sileoni – . Al contrario, le banche italiane hanno dimostrato un’efficienza sulla struttura dei costi tra le migliori in Europa. Quando si parla di troppi sportelli e troppi bancari si compie un clamoroso errore storico. Quei rapporti tra costi e ricavi visti in chiave europea dicono che l’Italia non e’ la Cenerentola. Al contrario siamo su livelli virtuosi”.(ANSA).

 

 

ANSA LOMBARDIA, giovedì 17 maggio 2018

Banche: Fabi, in 2018 attesi 10 miliardi utili dalle 10 big

Banche: Fabi, in 2018 attesi 10 miliardi utili dalle 10 big

Sileoni, basta piagnistei soldi a lavoratori, costi sotto media Ue

(ANSA) – MILANO, 17 MAG – Nel 2018 le prime dieci banche italiane potrebbero realizzare un monte utili di circa 10 miliardi di euro. Lo stima la Fabi analizzando i risultati già’ diffusi dagli istituti nei primi tre mesi dell’anno.

“Con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore, basta piagnistei – dice il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni -. Il taglio del costo del lavoro e’ stato centrale finora ma oggi e’ superato con la sterzata a livello di gestione. E’ positivo il ritorno ai profitti delle banche in un settore che non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta sicuramente andando nella giusta direzione”.

Il risveglio degli utili, secondo le valutazioni della Fabi, deriva da piu’ fattori: la crescita dei prestiti a imprese e famiglie e dei ricavi da commissione. Al contempo scendono con decisione le sofferenze nette (a marzo 2018 a 54 miliardi di euro, in riduzione del 37% da dicembre 2016).

Fabi segnala poi la riduzione dei costi, con le banche italiane che mostrano un’efficienza che le rende tra le più’ virtuose in Europa. In media nel Vecchio Continente il rapporto cost/income e’ al 65,7% e in Italia e’ del 65%. Risultano meno efficienti paesi come la Germania (86%), la Francia (70%), la Svizzera (80%), mentre solo le banche inglesi fanno meglio delle Italiane con un rapporto al 61% (i dati si riferiscono al 2017 e al 2018).

“Il tema dei costi quindi non e’ solo un problema italiano come si crede e come i luoghi comuni lo dipingono – dice Sileoni -. Al contrario, le banche italiane hanno dimostrato un’efficienza sulla struttura dei costi tra le migliori in Europa. Quando si parla di troppi sportelli e troppi bancari si compie un clamoroso errore storico. Quei rapporti tra costi e ricavi visti in chiave europea dicono che l’Italia non e’ la Cenerentola. Al contrario siamo su livelli virtuosi”.(ANSA).

 

Dire Nazionale, giovedì 17 maggio 2018

BANCHE. FABI: NEL 2018 UTILI FINO A 10 MILIARDI

BANCHE. FABI: NEL 2018 UTILI FINO A 10 MILIARDI

SILEONI: CHIEDIAMO PIU’ SOLDI PER I LAVORATORI

(DIRE) Roma, 17 mag. – I risultati di bilancio delle banche italiane hanno dimostrato come nei primi tre mesi dell’anno il settore si sia avviato ad una fortissima ripresa, grazie, soprattutto, al grande calo sia dello stock sia delle rettifiche sui crediti deteriorati oltre a un aumento dei prestiti ai privati, all’incremento dei ricavi da commissione e a una riduzione dei costi. Se il trend proseguira’ nel corso dei prossimi trimestri, e’ prevedibile che i primi dieci gruppi realizzino i migliori utili post crisi. Secondo una previsione della Fabi, peraltro avvalorata dal consenso degli analisti finanziari, si puo’ stimare che nel corso del 2018 le prime 10 banche italiane potrebbero realizzare un monte utili di circa 10 miliardi di euro. Un risultato storico dopo gli anni della grande crisi.

“Con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore, basta piagnistei. Chiediamo, se ci saranno dividendi importanti per gli azionisti, che ci siano anche aumenti importanti nelle retribuzioni dei lavoratori” commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

“Il taglio del costo del lavoro e’ stato centrale finora ma oggi e’ superato con la sterzata a livello di gestione”, aggiunge Sileoni, secondo cui “e’ positivo il ritorno ai profitti delle banche in un settore che non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta sicuramente andando nella giusta direzione”.(SEGUE)

(Com/Vid/ Dire)

13:05 17-05-18

 

Dire Nazionale, giovedì 17 maggio 2018

BANCHE. FABI: NEL 2018 UTILI FINO A 10 MILIARDI -2-

BANCHE. FABI: NEL 2018 UTILI FINO A 10 MILIARDI -2-

(DIRE) Roma, 17 mag. – Il risveglio degli utili, secondo le valutazioni della Fabi, deriva da piu’ fattori: i prestiti a imprese e famiglie a marzo del 2018 sono in crescita del 2,1% su base annua, trainati dai mutui e da una ripresa del credito anche alle imprese. Piu’ volumi vorra’ dire piu’ margine d’interesse. I ricavi da commissione sono aumentati molto e continueranno a farlo per l’intero 2018. Sul fronte patrimoniale si registra una discesa molto forte delle sofferenze nette che da dicembre 2016 sono calate da 87 miliardi ai 54 miliardi marzo 2018 (-37%). Secondo Banca d’Italia i flussi di nuovi prestiti deteriorati sono tornati ai livelli precedenti la crisi, i tassi di copertura dei crediti malati sono ormai al 66% per le sofferenze e in media al 52% per l’intero universo dei deteriorati. E i requisiti di capitale sono nettamente migliorati con un Cet1 medio al 12,7%. Secondo i dati della Commissione Europea, tra giugno 2016 e giugno 2017 la riduzione dei crediti deteriorati e’ risultata tra le più’ elevate (-24,6%).

La riduzione dei costi, ambito nel quale le banche italiane mostrano un’efficienza che le rende tra le piu’ virtuose in Europa. Nel Vecchio continente, tra i gruppi piu’ significativi  il cost/income (uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: minore e’ il valore espresso di tale indicatore, maggiore e’ l’efficienza della banca e quindi la redditivita’) e’ in media al 65,7%; l’Italia e’ sotto questo livello con il 65%; meno efficienti risultano paesi come la Germania (86%), la Francia (70%), la Svizzera (80%); solo le banche inglesi fanno meglio delle Italiane con un rapporto al 61% (i dati si riferiscono al 2017 e al 2018).

“Il tema dei costi quindi non e’ solo un problema italiano come si crede e come i luoghi comuni lo dipingono. Al contrario, le banche italiane hanno dimostrato un’efficienza sulla struttura dei costi tra le migliori in Europa. Quando si parla di troppi sportelli e troppi bancari si compie un clamoroso errore storico. Quei rapporti tra costi e ricavi visti in chiave europea dicono che l’Italia non e’ la Cenerentola. Al contrario siamo su livelli virtuosi” conclude Sileoni.

(Com/Vid/ Dire)

13:05 17-05-18

 

AGI, giovedì17 maggio 2018

Banche: Fabi, in 2018 utili fino a 10 mld da primi dieci istituti =

Banche: Fabi, in 2018 utili fino a 10 mld da primi dieci istituti =

(AGI) – Roma, 17 mag. – I risultati di bilancio delle banche italiane hanno dimostrato come nei primi tre mesi dell’anno il settore si sia avviato a una “fortissima ripresa”, grazie soprattutto al grande calo sia dello stock sia delle rettifiche sui crediti deteriorati oltre a un aumento dei prestiti ai privati, all’incremento dei ricavi da commissione e a una riduzione dei costi. Se il trend proseguira’ nel corso dei prossimi trimestri, e’ prevedibile che i primi dieci gruppi realizzino i migliori utili post crisi. E’ la previsione della Fabi, peraltro avvalorata dal consenso degli analisti finanziari, secondo cui nel corso del 2018 le prime 10 banche italiane potrebbero realizzare un monte utili di circa 10 miliardi di euro. “Un risultato storico dopo gli anni della grande crisi”, si legge in una nota.

“Con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore, basta piagnistei – ha sottolineato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. – chiediamo, se ci saranno dividendi importanti per gli azionisti, che ci siano anche aumenti importanti nelle retribuzioni dei lavoratori. Il taglio del costo del lavoro e’ stato centrale finora ma oggi e’ superato con la sterzata a livello di gestione”, aggiunge Sileoni, secondo cui “e’ positivo il ritorno ai profitti delle banche in un settore che non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta sicuramente andando nella giusta direzione”. (AGI)

Com/Gav

171335 MAG 18

 

AGI, giovedì 17 maggio 2018

Banche: Fabi, in 2018 utili fino a 10 mld da primi dieci istituti (2)

Banche: Fabi, in 2018 utili fino a 10 mld da primi dieci istituti

(AGI) – Roma, 17 mag. – Il risveglio degli utili, secondo le valutazioni della Fabi, deriva da piu’ fattori. Innanzitutto i prestiti a imprese e famiglie a marzo del 2018 sono in crescita del 2,1% su base annua, trainati dai mutui e da una ripresa del credito anche alle imprese. Piu’ volumi vorra’ dire più’ margine d’interesse. E poi: i ricavi da commissione sono aumentati molto e continueranno a farlo per l’intero 2018. Sul fronte patrimoniale si registra una discesa molto forte delle sofferenze nette che da dicembre 2016 sono calate da 87 miliardi ai 54 miliardi marzo 2018 (-37%). Secondo Banca d’Italia i flussi di nuovi prestiti deteriorati sono tornati ai livelli precedenti la crisi, i tassi di copertura dei crediti malati sono ormai al 66% per le sofferenze e in media al 52% per l’intero universo dei deteriorati. E i requisiti di capitale sono nettamente migliorati con un Cet1 medio al 12,7%. Secondo i dati della Commissione Europea, tra giugno 2016 e giugno 2017 la riduzione dei crediti deteriorati e’ risultata tra le piu’ elevate (-24,6%).La riduzione dei costi, ambito nel quale le banche italiane mostrano un’efficienza che le rende tra le piu’ virtuose in Europa.

Nel vecchio continente, tra i gruppi piu’ significativi, il cost/income (uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: minore e’ il valore espresso di tale indicatore, maggiore e’ l’efficienza della banca e quindi la redditivita’) e’ in media al 65,7%; l’Italia e’ sotto questo livello con il 65%; meno efficienti risultano paesi come la Germania (86%), la Francia (70%), la Svizzera (80%); solo le banche inglesi fanno meglio delle Italiane con un rapporto al 61% (i dati si riferiscono al 2017 e al 2018).

“Il tema dei costi quindi non e’ solo un problema italiano come si crede e come i luoghi comuni lo dipingono. Al contrario, le banche italiane hanno dimostrato un’efficienza sulla struttura dei costi tra le migliori in Europa. Quando si parla di troppi sportelli e troppi bancari si compie un clamoroso errore storico. Quei rapporti tra costi e ricavi visti in chiave europea dicono che l’Italia non e’ la Cenerentola. Al contrario siamo su livelli virtuosi”, ha concluso Sileoni. (AGI)

Com/Gav

171335 MAG 18

 

 

ADN Kronos, giovedì 17 maggio 2018

BANCHE: FABI, NEL 2018 UTILI PRIME 10 IN ITALIA ARRIVERANNO A 10 MLD =

Settore avviato a fortissima ripresa e tra piu’ virtuosi in Europa

Roma, 17 mag. (AdnKronos) – Nel corso del 2018 le prime banche italiane potrebbero realizzare un monte utili di 9,965 miliardi di euro. Una stima, quella elaborata dalla Fabi, che ha preso in considerazione i risultati di bilancio degli istituti di credito dei primi tre mesi dell’anno. Si tratta di dati, spiega il sindacato, “che mostrano un settore avviato a una fortissima ripresa grazie, soprattutto, al grande calo sia dello stock sia delle rettifiche sui crediti deteriorati oltre a un aumento dei prestiti ai privati, all’incremento dei ricavi da commissione e a una riduzione dei costi”.

Se il trend proseguirà in questa direzione, continua quindi la Fabi, “È prevedibile che i primi dieci gruppi realizzino i migliori utili post crisi”.

Oltretutto, spiega il sindacato nella sua analisi, sul fronte della riduzione dei costi le banche italiane mostrano un’efficienza “che le rende tra le più virtuose in Europa”.

Nel Vecchio continente, tra i gruppi più significativi, il cost/income (uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso di tale indicatore, maggiore è l’efficienza della banca e quindi la redditività) è in media al 65,7%; l’Italia è sotto questo livello con il 65%; meno efficienti risultano paesi come la Germania (86%), la Francia (70%), la Svizzera (80%); solo le banche inglesi fanno meglio delle Italiane con un rapporto al 61% (i dati si riferiscono al 2017 e al 2018). (segue)

(Mat/AdnKronos)

ISSN 2465 – 1222

17-MAG-18 13:46

 

ADN Kronos, giovedì 17 maggio 2018

BANCHE: FABI, NEL 2018 UTILI PRIME 10 IN ITALIA ARRIVERANNO A 10 MLD (2) =

 

A risultati positivi contribuiscono crescita impieghi e calo sofferenze

(AdnKronos) – Il “risveglio degli utili”, così li chiama la Fabi, deriva da diversi fattori oltre alla riduzione dei costi. A partire, ad esempio, dai prestiti a imprese e famiglie, che a marzo del 2018 sono risultati in crescita del 2,1% su base annua, trainati dai mutui e da una ripresa del credito anche alle imprese. “Più volumi vorrà dire più margine d’interesse”, insiste il sindacato. Poi ci sono i ricavi da commissione, che nel trimestre sono aumentati molto e continueranno a farlo per l’intero 2018. Inoltre, continua l’analisi, sul fronte patrimoniale si registra una discesa molto forte delle sofferenze nette che da dicembre 2016 sono calate da 87 miliardi ai 54 miliardi marzo 2018 (-37%).

Secondo Banca d’Italia, ricorda la Fabi, “i flussi di nuovi prestiti deteriorati sono tornati ai livelli precedenti la crisi”. I tassi di copertura dei crediti malati, si legge nell’analisi, “sono ormai al 66% per le sofferenze e in media al 52% per l’intero universo dei deteriorati. E i requisiti di capitale sono nettamente migliorati con un Cet1 medio al 12,7%. Secondo i dati della Commissione europea, tra giugno 2016 e giugno 2017 la riduzione dei crediti deteriorati è risultata tra le più elevate (-24,6%)”. (segue)

(Mat/AdnKronos)

ISSN 2465 – 1222

17-MAG-18 13:46

 

ADN Kronos, giovedì 17 maggio 2018

BANCHE: FABI, NEL 2018 UTILI PRIME 10 IN ITALIA ARRIVERANNO A 10 MLD (3) =

Sileoni, basta piagnistei, chiediamo aumenti retribuzioni

(AdnKronos) – “Con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore, basta piagnistei. Chiediamo, se ci saranno dividendi importanti per gli azionisti, che ci siano anche aumenti importanti nelle retribuzioni dei lavoratori”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Il taglio del costo del lavoro è stato centrale finora ma oggi è superato con la sterzata a livello di gestione”, aggiunge. “E’ positivo il ritorno ai profitti delle banche in un settore che non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta sicuramente andando nella giusta direzione”.

Quanto al tema dei costi, prosegue Sileoni, “il tema dei costi quindi non è solo un problema italiano come si crede e come i luoghi comuni lo dipingono. Al contrario, le banche italiane hanno dimostrato un’efficienza sulla struttura dei costi tra le migliori in Europa.

Quando si parla di troppi sportelli e troppi bancari si compie un clamoroso errore storico. Quei rapporti tra costi e ricavi visti in chiave europea dicono che l’Italia non è la Cenerentola. Al contrario siamo su livelli virtuosi”, conclude il segretario Sileoni.

(Mat/AdnKronos)

ISSN 2465 – 1222

17-MAG-18 13:46

 

MF DOW-JONES – giovedì 17/05/2018

Banche: Fabi, nel 2018 previsti utili per 10 mld da prime 10 realta’

MILANO (MF-DJ)–I risultati di bilancio delle banche italiane hanno dimostrato come nei primi tre mesi dell’anno il settore si sia avviato ad una fortissima ripresa, grazie, soprattutto, al grande calo sia dello stock sia delle rettifiche sui crediti deteriorati oltre a un aumento dei prestiti ai privati, all’incremento dei ricavi da commissione e a una riduzione dei costi. Se il trend proseguira’ nel corso dei prossimi trimestri, e’ prevedibile che i primi dieci gruppi realizzino i migliori utili post crisi. Secondo una previsione della Fabi, contenuta in una nota, si puo’ stimare che nel corso del 2018 le prime 10 banche italiane potrebbero realizzare un monte utili di circa 10 miliardi di euro. Un risultato storico dopo gli anni della grande crisi. “Con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore, basta piagnistei. Chiediamo, se ci saranno dividendi importanti per gli azionisti, che ci siano anche aumenti importanti nelle retribuzioni dei lavoratori”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Il taglio del costo del lavoro e’ stato centrale finora ma oggi e’ superato con la sterzata a livello di gestione”, aggiunge Sileoni, secondo cui “e’ positivo il ritorno ai profitti delle banche in un settore che non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta sicuramente andando nella giusta direzione”. Il risveglio degli utili, secondo le valutazioni della Fabi, deriva da piu’ fattori: i prestiti a imprese e famiglie a marzo del 2018 sono in crescita del 2,1% su base annua, trainati dai mutui e da una ripresa del credito anche alle imprese. Piu’ volumi vorra’ dire piu’ margine d’interesse. I ricavi da commissione sono aumentati molto e continueranno a farlo per l’intero 2018. Sul fronte patrimoniale si registra una discesa molto forte delle sofferenze nette che da dicembre 2016 sono calate da 87 miliardi ai 54 miliardi marzo 2018 (-37%). Secondo Banca d’Italia i flussi di nuovi prestiti deteriorati sono tornati ai livelli precedenti la crisi, i tassi di copertura dei crediti malati sono ormai al 66% per le sofferenze e in media al 52% per l’intero universo dei deteriorati. E i requisiti di capitale sono nettamente migliorati con un Cet1 medio al 12,7%. Secondo i dati della Commissione Europea, tra giugno 2016 e giugno 2017 la riduzione dei crediti deteriorati e’ risultata tra le piu’ elevate (-24,6%). La riduzione dei costi, ambito nel quale le banche italiane mostrano un’efficienza che le rende tra le piu’ virtuose in Europa. Nel Vecchio continente, tra i gruppi piu’ significativi, il cost/income (uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: minore e’ il valore espresso di tale indicatore, maggiore e’ l’efficienza della banca e quindi la redditivita’) e’ in media al 65,7%; l’Italia e’ sotto questo livello con il 65%; meno efficienti risultano paesi come la Germania (86%), la Francia (70%), la Svizzera (80%); solo le banche inglesi fanno meglio delle Italiane con un rapporto al 61% (i dati si riferiscono al 2017 e al 2018). “Il tema dei costi quindi non e’ solo un problema italiano come si crede e come i luoghi comuni lo dipingono. Al contrario, le banche italiane hanno dimostrato un’efficienza sulla struttura dei costi tra le migliori in Europa. Quando si parla di troppi sportelli e troppi bancari si compie un clamoroso errore storico. Quei rapporti tra costi e ricavi visti in chiave europea dicono che l’Italia non e’ la Cenerentola. Al contrario siamo su livelli virtuosi”, conclude Sileoni. com/cce (fine) MF-DJ NEWS ))

 

TG COM 24, giovedì 17/05/2018 ore 13.29

BANCHE: FABI, NEL 2018 PREVISTI UTILI PER 10 MLD DA PRIME 10 REALTA’

17/05/2018 13:29
MILANO (MF-DJ)–I risultati di bilancio delle banche italiane hanno dimostrato come nei primi tre mesi dell’anno il settore si sia avviato ad una fortissima ripresa, grazie, soprattutto, al grande calo sia dello stock sia delle rettifiche sui crediti deteriorati oltre a un aumento dei prestiti ai privati, all’incremento dei ricavi da commissione e a una riduzione dei costi. Se il trend proseguira’ nel corso dei prossimi trimestri, e’ prevedibile che i primi dieci gruppi realizzino i migliori utili post crisi. Secondo una previsione della Fabi, contenuta in una nota, si puo’ stimare che nel corso del 2018 le prime 10 banche italiane potrebbero realizzare un monte utili di circa 10 miliardi di euro. Un risultato storico dopo gli anni della grande crisi. “Con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore, basta piagnistei. Chiediamo, se ci saranno dividendi importanti per gli azionisti, che ci siano anche aumenti importanti nelle retribuzioni dei lavoratori”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Il taglio del costo del lavoro e’ stato centrale finora ma oggi e’ superato con la sterzata a livello di gestione”, aggiunge Sileoni, secondo cui “e’ positivo il ritorno ai profitti delle banche in un settore che non ha risolto tutti i suoi problemi, ma sta sicuramente andando nella giusta direzione”. Il risveglio degli utili, secondo le valutazioni della Fabi, deriva da piu’ fattori: i prestiti a imprese e famiglie a marzo del 2018 sono in crescita del 2,1% su base annua, trainati dai mutui e da una ripresa del credito anche alle imprese. Piu’ volumi vorra’ dire piu’ margine d’interesse. I ricavi da commissione sono aumentati molto e continueranno a farlo per l’intero 2018. Sul fronte patrimoniale si registra una discesa molto forte delle sofferenze nette che da dicembre 2016 sono calate da 87 miliardi ai 54 miliardi marzo 2018 (-37%). Secondo Banca d’Italia i flussi di nuovi prestiti deteriorati sono tornati ai livelli precedenti la crisi, i tassi di copertura dei crediti malati sono ormai al 66% per le sofferenze e in media al 52% per l’intero universo dei deteriorati. E i requisiti di capitale sono nettamente migliorati con un Cet1 medio al 12,7%. Secondo i dati della Commissione Europea, tra giugno 2016 e giugno 2017 la riduzione dei crediti deteriorati e’ risultata tra le piu’ elevate (-24,6%). La riduzione dei costi, ambito nel quale le banche italiane mostrano un’efficienza che le rende tra le piu’ virtuose in Europa. Nel Vecchio continente, tra i gruppi piu’ significativi, il cost/income (uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: minore e’ il valore espresso di tale indicatore, maggiore e’ l’efficienza della banca e quindi la redditivita’) e’ in media al 65,7%; l’Italia e’ sotto questo livello con il 65%; meno efficienti risultano paesi come la Germania (86%), la Francia (70%), la Svizzera (80%); solo le banche inglesi fanno meglio delle Italiane con un rapporto al 61% (i dati si riferiscono al 2017 e al 2018). “Il tema dei costi quindi non e’ solo un problema italiano come si crede e come i luoghi comuni lo dipingono. Al contrario, le banche italiane hanno dimostrato un’efficienza sulla struttura dei costi tra le migliori in Europa. Quando si parla di troppi sportelli e troppi bancari si compie un clamoroso errore storico. Quei rapporti tra costi e ricavi visti in chiave europea dicono che l’Italia non e’ la Cenerentola. Al contrario siamo su livelli virtuosi”, conclude Sileoni. com/cce (fine) MF-DJ NEWS 

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