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IX CONGRESSO FABI RIMINI TUTTI INSIEME VERSO IL FUTURO

di Redazione

Mattia Pari: “Noi non abbassiamo mai lo sguardo davanti all’arroganza di banchieri e manager. Il nostro è lo sguardo dei 70 anni della nostra storia”. Sileoni: “Ringrazio Giuseppe Taddia e faccio affidamento su Mattia a cui è passato il testimone”

“Nella nostra struttura, siamo riusciti ad andare oltre i riti. Siamo riusciti a costruire un gruppo che si fa giudicare dai colleghi quotidianamente, che si autovaluta quotidianamente. Ci mettiamo in discussione non soltanto una volta ogni quattro anni, ma tutti i giorni. E questa è una conquista che deve continuare a caratterizzarci. Perché le organizzazioni sindacali non possono prescindere dal consenso e dalla partecipazione”.
 
Il giovane Mattia Pari, che si è assunto l’onere di guidare la FABI riminese, apre la sua riflessione introduttiva con un forte richiamo alla partecipazione ed alla condivisione continua degli obiettivi con i lavoratori, che danno al sindacato la forza di lottare e poi di sottoscrivere gli accordi.
 
In una situazione di crisi economica e politica, e con il tasso di sindacalizzazione che è calato in tutta Europa, anche a causa della diffusione di contratti precari, “la buona notizia è che la FABI continua ad essere il primo sindacato dei bancari in Italia e che oltre il 50% dei bancari di Rimini continuano ad essere iscritti alla FABI. Siamo la sigla di maggioranza assoluta”.
 
Il sindacato è riuscito ad arginare i contraccolpi della crisi con lo sviluppo di forme di contrattazione inclusiva e con la creazione del fondo per l’occupazione (che vale già più di 16.000 assunzioni) e le stabilizzazioni negli accordi sottoscritti sui piani industriali.
 
“Questo è un risultato importante – afferma Mattia Pari -per chi entra nel settore (per i giovani), ma anche per chi è già nel comparto e per la clientela. Perché i lavoratori assunti a tempo indeterminato sono meno ricattabili e possono rifiutare con più garanzie gli ordini magari opachi di qualche top manager”.
 
Poi aggiunge: “A Rimini, siamo all’avanguardia. Il Coordinamento della Valconca ha firmato un accordo storico che consente ai giovani di entrare con tutte le prerogative dell’Art. 18 ancora in essere. Un accordo probabilmente unico nel panorama del nostro settore”.
 
Una rondine che non fa primavera, purtroppo, visto che anche in questa parte della Romagna solatia si sono addensate le nubi che hanno caratterizzato il settore a livello nazionale.
 
Pari informa i delegati che sono stati persi: 240 posti di lavoro e 52 filiali negli ultimi 5 anni. E il 2017 non si chiuderà meglio. “La notizia – assicura – è che dei 240 posti di lavoro in meno, nessuno è stato licenziato”.
 
A differenza di quello che accade nel resto d’Europa, in Italia, infatti, la FABI e le altre Organizzazioni Sindacali sono riuscite a mettere in piedi un sistema che ha consentito di gestire le ristrutturazioni senza traumi. “Un risultato importantissimo che dovrà essere sempre presidiato con attenzione – avverte il giovane Mattia Pari – perché il progressivo abbassamento dell’assegno di uscita per il calcolo della pensione potrebbe minare il principio per noi inviolabile della volontarietà”.
 
Nei prossimi quattro anni il panorama bancario nella provincia romagnola cambierà nuovamente. Veneto Banca in Intesa, Banca Marche e Etruria in UBI, Cassa di Rimini e Cesena andranno in Cariparma e si deve ancora scoprire che cosa potrebbe accadere alla Valconca e con qualche altra fusione tra le BCC.
 
Rammentiamo che negli ultimi 9 mesi in Europa hanno cessato l’attività autonoma più di 140 istituti di credito: 15 banche in meno al mese.
 
“Questo cambierà il nostro modo di fare sindacato in banche che non saranno più del territorio. Dovremo quindi sopperire al dialogo costante che abbiamo avuto con le Direzioni, con una ancora maggiore presenza nelle filiali e valorizzando ulteriormente le nostre professionalità per l’assistenza dei colleghi” – continua il Segretario Provinciale di Rimini.
 
Dovremo affrontare con più incisività il problema delle pressioni commerciali e pretendere l’esigibilità dell’importante accordo nazionale di febbraio anche a livello territoriale” – ammonisce Pari.
 
“Come sindacato territoriale dobbiamo anche continuare a mantenere un rapporto con la collettività e con i clienti delle banche. Dobbiamo insistere sul far passare il messaggio della differenza enorme che c’è tra bancari e banchieri. Banchieri che continuano a percepire compensi altissimi a fronte di piani industriali costruiti troppo spesso solo sul taglio del costo del lavoro. Piani industriali senza innovazione”.
 
Intanto, la FABI di Rimini è in buona salute e difende la categoria, senza corporativismi. Attivissima in tutti i settori, da quello “sul campo” dei coordinamenti, a quello del gruppo pensionati a quello che segue il Caaf ed i servizi per gli iscritti.
 
Accolto da un caloroso applauso, è giunto anche a Rimini il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, che ha subito voluto tessere gli elogi del ‘vecchio leone’, Giuseppe Taddia e del suo pupillo, Mattia Pari, che molti, apprezzandone le capacità e l’umiltà di imparare, vorrebbero destinato a sempre più alti incarichi.
 
Passando alla situazione delle banche italiane e, in particolare, del territorio, Sileoni ha assicurato d’aver sempre seguito da vicino e con successo le vicende delle Cassa di Risparmio di Rimini.
 
Sulle situazioni di crisi, è chiaro che ci sono responsabilità di Bankitalia e della Consob per i ritardi, così come ci sono state responsabilità trasversali nei territori.
 
“Ciò è dovuto alla mancanza di anticorpi, ha ripetuto Sileoni, perché è stato lasciato un uomo solo al comando, cosa che non deve più avvenire”.
 
Rispondendo alla sollecitazione di un delegato, Sileoni torna sul problema delle nuove tecnologie e della digitalizzazione. “L’avanzata della digitalizzazione viene utilizzata come un’arma di ricatto nei confronti dei lavoratori. È chiaro che la rivoluzione digitale produrrà una contrazione delle mansioni esecutive. Ma la verità è che alcuni banchieri stanno in realtà rallentando alcuni processi per mantenere il loro potere personale verso i clienti, che non vogliono lasciare a programmi digitali e algoritmi”.
 
Per quanto concerne la FABI Nazionale, il Segretario Generale, assicura che l’Organizzazione viaggia col vento in poppa, consolidando ulteriormente la sua posizione di leadership non solo del movimento sindacale, ma dell’intero settore bancario.
 
“Il Congresso Nazionale del prossimo marzo vedrà un profondo ricambio generazionale del Comitato Direttivo Centrale e nuovi inserimenti in Segreteria Nazionale. Subito dopo ci saranno i rinnovi dei Coordinamenti nazionali e di Gruppo ed anche qui vedrete cambiamenti che assicureranno un futuro alla nostra Organizzazione – ha concluso Lando Maria Sileoni”.
 
“La formazione di questo gruppo bellissimo è soprattutto merito dello spirito di iniziativa di Giuseppe Taddia” – ha detto Mattia Pari chiudendo i lavori e ricevendo il testimone. “Giuseppe è per questa struttura un punto di riferimento fondamentale. Ha sempre messo la sua esperienza a disposizione di tutti noi e si è sempre battuto con decisione per le cose che ritiene giuste. Un esempio straordinario per noi tutti. Un esempio che vogliamo seguire”.
 
Riccione 30/10/2017

 

I NUOVI ELETTI
 
SEGRETERIA PROVINCIALE
PARI MATTIACOORDINATORE
TADDIA GIUSEPPEAMMINISTRATIVO
MAGNANI MARIA CRISTINA
URBINATI GIORGIO
PROIETTI GIANFRANCO
DIRETTIVO PROVINCIALE
BACCHINI RENATO
BRUZZICHES MASSIMO
CANALINI ALESSANDRO
CARDONE ADOLFO
CASANOVA RICCARDO
CIAVATTI ANGELA
CORBELLI MARCO
FIORINI GUIDO
GIACOMINI GIORDANO
GIROTTI GIOVANNI
GOBBI GIORGIO
MASINELLI ENRICO
MELANI MICHELA
MENGHI PAMELA
MICHINI MARIO
PARI CARLO ALBERTO
POLINI DOMENICO
TONINI ALESSANDRO
VALLONI ROBERTO
VANDI MASSIMO
VILLA ALFREDO
ZUCCHI DELIO

 

Giuseppe Taddia fa omaggio a Lando Maria Sileoni di un’incisione ‘acquaforte’ di un famoso artista riminese del 1700, Francesco Rosaspina.

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