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XXI CONGRESSO PROVINCIALE FABI TORINO “FABI INDISPENSABILE ALLA CATEGORIA”

di Redazione

Bossola: “Senza Sileoni oggi come sindacato non saremmo qui: a lui il mio sostegno e la mia riconoscenza indelebile”. Sileoni: “Con Mauro Bossola abbiamo iniziato insieme e insieme vogliamo finire”

“Noi siamo stati, come FABI, sostenitori e difensori della regolamentazione del sistema bancario, soprattutto dopo la crisi. Oggi siamo di fronte, tuttavia, ad una sorta di dirigismo di nuova natura, ma non meno pericoloso, una specie di supergestione vigilata del settore, che sconfina nel decisionismo; nel vuoto di potere, non si vuole solo controllare le banche, ma determinarne il futuro”.
 
Comincia così, Mauro Bossola, Segretario Generale Aggiunto della FABI e Segretario Coordinatore di Torino. Il riferimento fin troppo evidente è all’ossessione della BCE per il continuo aumento delle dotazioni di capitale nelle banche, la pluralità delle fonti normative, la sovrapposizione di discipline nazionali, europee e internazionali richiede una riflessione sull’alluvione indiscriminata di regole.
 
Certo, da più parti si ritiene doveroso avviare, in campo europeo, l’omogeneizzazione delle diverse giurisdizioni, dei criteri e dei metodi di vigilanza bancaria. L’addendum alle linee guida della BCE sui crediti deteriorati (NPL,) proposto dalla Presidente del Supervisory Board, Nouy, è un esempio lampante di quanto appena detto, ma “queste misure costerebbero miliardi – rammenta Bossola -e le banche sarebbero obbligate a coprire con ulteriori iniezioni di capitale il 100% di tali posizioni, con la conseguenza che si produrrebbe una ricaduta negativa su imprese e famiglie”.
 
Pare, quindi, irresponsabile non ragionare su come arginare e ordinare questa valanga di norme, senza ovviamente cedere sulle responsabilità di chi dirige una banca. La proposta di autoregolamentazione avanzata dal Segretario Generale FABI, Sileoni, che ha avuto una vasta eco sulla stampa, è giunta con tempestiva.
 
Poi, Mauro Bossola, passa ad affrontare un altro problema, quello della digitalizzazione che investe vari settori e, in particolare, le banche, dove anche l’Intelligenza Artificiale sta emergendo come nuovo paradigma tecnologico.
 
Di qui il rischio che la catena produttiva delle banche può oggi essere snaturata e ridotta a pezzi sempre più piccoli e disarticolati con poca o nessuna connessione con il settore bancario tradizionale.
 
Il responsabile della FABI torinese affronta poi la questione della riduzione degli sportelli bancari “Nel 2016 in Italia erano presenti 29.511 sportelli bancari con una riduzione del 13,8% rispetto al 2008 (anno di massimo picco, ma anche di inizio della crisi finanziaria) e il trend appare destinato a proseguire nei prossimi anni.
 
Ma la digitalizzazione in questo contesto non porta a miglioramento dei servizi, ma rivoluziona un mondo, smaterializzando sia i processi sia il prodotto, che – è bene ricordare – è il risparmio.
 
“Un bene costituzionalmente protetto rispetto al quale – come diceva Luigi Einaudi – val più un’oncia di fiducia che una tonnellata di regolamenti” – sottolinea Mauro Bossola – che continua con una domanda inquietante “E che dire in materia di sicurezza dei dati e dei risparmi stessi, affidati a catene di società anonime e sempre più frammentate e poco o per niente regolate?”
 
Non è ancora chiaro che effetto avrà tutto ciò sull’occupazione, ma la relazione tiene a rammentare che “oltre 40mila bancari sono usciti dal settore senza drammatici effetti sociali, solo grazie alla lungimiranza della FABI nel difendere l’utilizzo volontario del Fondo di sostegno al reddito”.
 
A maggior ragione, alla FABI risulta insopportabile la posizione di Federcasse di far pagare ai lavoratori l’utilizzo del Fondo esuberi.
 
“Per essere efficaci nella difesa degli interessi collettivi che rappresentiamo – come Sindacato di categoria – occorre che il cambiamento sia un cambiamento contrattato”, ammonisce Bossola.
 
Ecco perché la dura lotta intrapresa dalla FABI a difesa del Contratto Nazionale sarà fondamentale, anche in futuro e la sfida principale per la contrattazione collettiva nei prossimi anni sarà quella di mantenersi rilevante ed inclusiva, in un contesto del lavoro estremamente mutevole e frammentato.
 
“Il prossimo anno scade quel Contratto difeso e conquistato con le unghie e con i denti; prepariamoci, perché dovremo difenderlo ancora ed ancora, contro tutto e contro tutti se necessario”, avverte a chiare lettere Bossola.
 
Sulla situazione della FABI torinese, Bossola fornisce dati incoraggianti, essendo gli iscritti aumentati da 3.479 a 3.846 e, considerata la grave crisi degli ultimi anni, è un risultato lusinghiero, frutto di un intenso di lavoro soprattutto sui servizi offerti ai soci.
 
Il Segretario Generale della FABI, nel suo intervento, ha nuovamente avvertito che la questione su Bankitalia risponde solo ad esigenze elettorali: “Bankitalia è intervenuta in ritardo, ma prima non aveva potere d’intervenire ed ora, nel giro di pochi mesi, le sue competenze si ridurranno al 10%, perché tutto dipenderà dalla BCE. Quindi attacchiamo un’istituzione nazionale per che cosa?”.
 
Alla FABI stanno a cuore solo i bancari e le sorti del settore: “Non vogliamo fare matrimoni d’interesse, vogliamo lavorare per mantenere il primato numerico e politico, all’unico scopo di produrre nuovi modelli di sviluppo e di lavoro, come è stato fatto con il nuovo modello di banca, che è scaturito da una intuizione solo della nostra organizzazione”.
 
Autentiche ovazioni hanno sottolineato i passaggi più significativi dell’intervento di Lando Maria Sileoni, soprattutto alla fine, quando il grande leader ha rivolto un affettuoso e sincero saluto a Mauro Bossola, “con cui – ha detto – abbiamo avuto anche confronti accesi per diversità di vedute su fatti concreti, ma sempre nell’assoluta lealtà, perché siamo sempre stati legati da stima ed affetto reciproci”.
 
Bossola aveva anche accennato al futuro dell’Organizzazione e al suo utile “approdo confederale, che non deve più rappresentare un tabù, purché si continui ad essere fedeli i principi di autonomia ed indipendenza che hanno informato la nostra azione sindacale nei suoi quasi 70 anni di vita”.
 
Al Congresso di Torino erano presenti anche i Segretari Nazionali Luca Bertinotti, Giuseppe Milazzo, Franco Casini (chiamato a presiedere i lavori) e Attilio Granelli.
 
La Sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha voluto indirizzare alla FABI una lunga lettera, in cui ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal maggior sindacato dei bancari e dal suo leader, Sileoni.
 
“Il testimone idealmente passerà a Cosimo Torraco”, ha detto il Coordinatore della FABI sabauda, “sapendo di poter contare sulla sua lealtà alla FABI e sulle sue ben note qualità”.
 
“Oggi la FABI è indispensabile alla categoria come la categoria lo è per l’esistenza stessa della FABI, ha concluso Mauro Bossola, esprimendo un endorcement per il Segretario Generale della FABI: “A Lando Maria Sileoni, senza il quale – come Organizzazione – non saremmo oggi qui, va il mio abbraccio fraterno e tutto il mio sostegno oltre la riconoscenza indelebile per quanto ha fatto e saprà ancora fare”.
Torino, 27/10/2017
 
 
LA NUOVA SEGRETERIA
 
Mauro Bossola                Segretario Coordinatore
Cosimo Torraco                               Segretario Amministrativo
Carlo Armeni 
Roberto Aschiero 
Paola Cogli Ciccartelli 
Susanna Ponti 
Paolo Quaglia 
 
 
COMITATO DIRETTIVO PROVINCIALE
 
ALABISO Alba
ARLERI Valeria
ARMENI Carlo
ASCHIERO Roberto
BALDINI Fabio
BELDI’ Stefano
BELTRAME Elena
BERTARINI Massimo
BERUTO Fausto
BOSSOLA Mauro
CAVIGLI Matteo
COGLI CICCARELLI Paola
COSTELLA Paolo
D’ANDREA Alberto
DE SANTIS Maria
FILOTTO Maria Vittoria
GAUTIER Roberto
GHIONE Lorenzo
LA ROSA Felice
MARINO Enrico
MARINONI Ezio
MARRAS Roberto
MISTICONI Simona
MOLINO Fabrizio
PICOLLO Lorenza
PINNERI Salvatore
PIROMALLI Roberto
PONTI Susanna
QUAGLIA Paolo
SARTORE Fiorenzo
SCANU Dario
SCORSIROLI Mauro
SEGRE Marcello
TANCORRA Daniele
TOMASI Carla
TORRACO Cosimo Damiano
VICECONTI Pasquale
VICINI Corrado
VOGHERA Claudio

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