Il leader della FABI plaude al Decreto del Governo che garantisce il salvataggio di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. “Non ci saranno impatti su settore bancario né traumi per i lavoratori. Ora Intesa convochi i sindacati
“Consideriamo positivo l’intervento del Governo perché è riuscito a risolvere un problema che avrebbe avuto pesanti impatti sull’intero settore bancario italiano. Non ci saranno traumi perché nessun lavoratore perderà il posto di lavoro e tutto sarà gestito attraverso uscite volontarie, un sistema che ha assicurato in questi 10 anni anche un importante ricambio generazionale all’interno dei gruppi bancari italiani”.
Questo il commento di Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, sindacato di maggioranza dei bancari, a proposito del Decreto varato poche ore fa dal Governo a sostegno delle popolari venete.
“È chiaro che ora ci aspettiamo una convocazione da parte di Intesa Sanpaolo per tutelare al meglio i lavoratori delle due banche venete. L’intervento del Gruppo guidato da Carlo Messina garantirà stabilità all’intero settore bancario, anche se siamo consapevoli che adesso ci attendono altre due importanti vertenze sindacali nel Gruppo MPS e in CARIGE”, ha concluso Sileoni.
Il decreto è stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri e prevede uno stanziamento di 4,7 miliardi di euro, a titolo di anticipo di cassa, a favore del Gruppo Intesa per consentirgli di rilevare le banche venete.
Parte della cifra potrà essere utilizzata anche per garantire una gestione morbida degli esuberi, evitando così i licenziamenti.
Una questione che era stata sollevata dal leader della FABI, Sileoni, proprio in questi ultimi due giorni.
Il Segretario Generale della FABI aveva, infatti, chiesto un intervento urgente del Governo per tutelare lavoratori e risparmiatori delle banche venete.