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MPS, LO SFOTTÒ DI SILEONI A ROSSI

di Redazione

Il Presidente della Regione Toscana, Rossi, s’improvvisa salvatore dei lavoratori del Gruppo MPS: “Subito un osservatorio a loro tutela”. Ma Sileoni lo smaschera “Dov’era negli ultimi 15 anni? Da adesso in poi trattativa su esuberi la faremo nel suo ufficio”


“Ora i lavoratori bancari di MPS stanno tutti più tranquilli. Finalmente è sceso in campo il Presidente della regione Toscana, Enrico Rossi. Chiederò personalmente alla banca, all’ABI, alla Commissione Europea e alla BCE di concedere l’autorizzazione per svolgere tutte le trattative nel suo ufficio, al primo piano di Piazza del Duomo 10, a Firenze, in forza anche del fatto che ha creato un osservatorio che, come tutti gli osservatori in Italia, ha funzionato sempre poco o niente.

Magari la sua proposta servirà a racimolare qualche voto per chi ancora abbocca all’amo. Piuttosto ci dica, Rossi, dove stava negli ultimi 15 anni, quando era consigliere e assessore alla Regione Toscana, e quanti osservatori è riuscito a creare quando il Gruppo MPS era gestito in maniera impropria e irresponsabile.

Caro Presidente, niente di personale né di politico- la FABI è stata sempre distante dai partiti- anzi: accetto con entusiasmo la sua proposta, così anche lei riuscirà ad assumersi le sue responsabilità. Tutte le trattative nel suo ufficio”.

Così Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il principale sindacato dei bancari, ha risposto in maniera ironica e provocatoria al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che, dalle colonne di un autorevole quotidiano, ha dichiarato oggi di aver costituito un osservatorio a tutela dei lavoratori del Gruppo MPS, in vista della presentazione del nuovo piano di ristrutturazione previsto a fine giugno e dei 5-6mila esuberi ipotizzati.

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