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INTESA SANPAOLO, SILEONI: “GESTIRE IL CAMBIAMENTO MANTENENDO I POSTI DI LAVORO”

di Redazione

Presentato a Milano “10 Anni d’Intesa Sanpaolo. Organizzazione del lavoro per un modello di banca sostenibile” curato dalla FABI e dall’ Università di Milano. Tracciato l’identikit del nuovo bancario.

Sileoni: “Bisogna gestire il cambiamento mantenendo i posti di lavoro”

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Da impiegato, impegnato prevalentemente nelle attività di cassa, a consulente che orienta le scelte d’investimento della clientela. Così si sta evolvendo il lavoro del bancario nel principale Gruppo creditizio italiano, Intesa Sanpaolo, che impiega oltre 60mila addetti e che quest’anno festeggia i suoi primi 10 anni di attività.
 
È quanto emerge da “Dieci anni d’Intesa Sanpaolo. Organizzazione del lavoro per un modello di banca sostenibile”, studio presentato oggi a Milano e realizzato dal Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università degli studi di Milano in collaborazione con la FABI, il sindacato di maggioranza dei bancari.
 
Si tratta di un’indagine quantitativa condotta su un campione di 60 dipendenti del Gruppo appartenenti a ogni livello, comprese le figure apicali, che fotografa come viene percepito oggi il lavoro in banca dai lavoratori stessi e quali modelli organizzativi si sono andati recentemente affermando. Alla presentazione sono intervenuti oggi Eliano Omar Lodesani, Coo Intesa Sanpaolo, Lando Maria Sileoni, Segretario Generale FABI, Mauro Bossola, Segretario Generale aggiunto FABI, Luca Solari, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano, Luca Carollo, Assegnista di Ricerca in Organizzazione Aziendale Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche Università degli Studi di Milano.
 
Lo studio dimostra come la prima banca italiana stia attraversando una fase di cambiamento e di evoluzione nell’organizzazione del lavoro che si riflette nelle nuove rappresentazioni legate al lavoro bancario promosse dall’azienda e recepite dai lavoratori stessi e sottolinea come tutti i principali stakeholder dell’organizzazione -dipendenti, clienti, management, azionisti e sindacato- giochino un ruolo nel garantire il cambiamento sostenibile dell’organizzazione nel tempo.
 
“Saper gestire il cambiamento è un passaggio chiave di questa ricerca”, ha commentato Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, “ Intesa ha iniziato a farlo in maniera intelligente. L’Amministratore Delegato del gruppo Carlo Messina è uno dei pochi che cerca di portare un nuovo corso nel settore bancario, puntando sulla riconversione professionale e non sul taglio dei posti di lavoro, dissociandosi da un modello di banca che produce esuberi e manda a casa i lavoratori.
 
Condividiamo questa visione politica a da tempo come FABI chiediamo che s’imponga a livello di sistema un nuovo modello di banca che sostenga l’occupazione, valorizzi i lavoratori e le economie dei territori. A breve, con le banche che vedono diminuire i tradizionali margini di guadagno, ci dovremmo confrontare sulla digitalizzazione, sulle nuove tecnologia, sulla consulenza, sui nuovi mestieri, ma per fare questo ci vuole un management che sappia confrontarsi in maniera intelligente e costruttiva con le organizzazioni sindacali.
 
Intesa ha il merito di aver abbracciato il cambiamento e di volersi svincolare dai poteri forti, a differenza di altre che sono al centro di scandali gravissimi, dove gli Amministratori Delegati  se ne vanno col bottino in mano e i lavoratori bancari rischiano di pagare i costi pesantissimi della malagestione, frutto d’interessi trasversali”.
 
DA IMPIEGATO A CONSULENTE
 
La ricerca rivela che attualmente il modello di ruolo ideale promosso dall’azienda per i dipendenti è quello del consulente: professionista e partner del cliente. Per interpretare al meglio questo ruolo i lavoratori chiedono maggiori investimenti da parte dell’azienda nella formazione continua, che in passato è stata trascurata. Tra le immagini che meglio descrivono il lavoro del bancario d’Intesa Sanpaolo, secondo gli stessi dipendenti, c’è quella dell’angelo custode che assiste i clienti e li supporta nei momenti di difficoltà. Un’immagine che ben descrive il legame fiduciario che si istaura col cliente e il forte orientamento al servizio dei lavoratori.
 
RELAZIONI CON LA CLIENTELA E AUMENTO DEGLI ATTEGGIAMENTI AGGRESSIVI DA PARTE DEL CLIENTE
 
Gli intervistati sottolineano un aumento degli atteggiamenti aggressivi da parte della clientela, un fenomeno prima poco diffuso nel settore bancario e ribadiscono la necessità che si affronti il problema con adeguate strategie gestionali.
 
Il BANCARIO VENDITORE: UN RUOLO AMBIVALENTE
 
La relazione dei bancari con l’attività di vendita si conferma ambivalente: la maggioranza dei lavoratori si dissocia dall’immagine di bancario venditore e neanche l’azienda promuove più questa immagine, sebbene alcuni intervistati esprimano apprezzamento per l’attività commerciale.
 
VADE RETRO BACK OFFICE
 
L’azienda nel corso del tempo ha notevolmente alleggerito i dipendenti che lavorano in filiale dalle incombenze burocratiche attraverso processi come la smaterializzazione, la digitalizzazione e l’automazione. Parallelamente è intervenuto un cambiamento culturale che ha portato le persone a denigrare questo aspetto del lavoro bancario che continua a sussistere.
 
 
STRESS E PRESSIONI COMMERCIALI 
 
Sebbene si dichiarino tendenzialmente soddisfatti, i lavoratori d’Intesa lamentano una serie di fattori come fonte di stress lavorativo. Tra questi: le pressioni commerciali, l’imprevedibilità del comportamento dei clienti, gli eccessivi carichi lavorativi e relative responsabilità, gli orari di lavoro prolungati e il rapido cambiamento dei modelli organizzativi.
 
LE IDENTITÀ MULTIPLE D’INTESA SANPAOLO E IL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO
 
Attualmente nell’immaginario dei lavoratori  convivono più rappresentazioni dell’azienda a livello organizzativo. Cinque in particolare: la prima descrive il lavoro del bancario visto come opprimente e ripetitivo; la seconda identifica Intesa Sanpaolo come Banca domestica, banca di sistema ovvero banca al servizio della collettività; la terza come un supermercato, bottega, negozio dove si vendono prodotti, che evidenzia la centralità dell’attività di vendita; la quarta come un’azienda di consulenza che opera nel settore dei servizi finanziari; la quinta come una banca innovativa e proiettata verso il futuro, con forti investimenti nella tecnologia.
 
Milano 07/06/2017

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