All’indomani dello stop del Consiglio di Stato alla Riforma delle Banche Popolari e viste le continue incertezze nel settore del credito, Sileoni torna a chiedere con forza un cambio di rotta
“In un quadro di continue incertezze del settore bancario italiano come la decisione del Consiglio di Stato di ieri rispetto alla riforma delle Banche Popolari in Spa, alla situazione critica delle due banche Venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, delle quattro Good bank, come Carichieti, Cariferrara, Banca Marche e Banca Etruria oltre alla difficilissima situazione del Monte dei Paschi di Siena è indispensabile che le Organizzazioni Sindacali del credito arrivino, quanto prima, ad un accordo con l’ABI del Presidente Antonio Patuelli rispetto alla condivisione di un codice etico per la vendita dei prodotti finanziari alla clientela e rispetto alle tutele da garantire ai lavoratori bancari sulle “pressioni commerciali” impartite quotidianamente dai vertici degli istituti di credito per vendere prodotti di ogni genere”.
È quanto espresso dal numero uno della FABI che insiste: “Il settore, sia quello sano sia quello malato, ha la necessità che non si ripeta più il tema del “risparmio tradito” e come FABI siamo convinti che la prevenzione, sancita da regole intransigenti, sia l’unico vero deterrente per tutelare sia lavoratori bancari sia la stessa clientela.
Se le banche che aderiscono all’ABI andranno ognuno per la sua strada rispetto ad un accordo che condivideremo con l’ABI denunceremo ogni inadempienza e ogni illecito alla Procura della Repubblica di ogni provincia.
Non è più tempo di chiacchiere ma è tempo di un serio progetto che sia condiviso anche dalle Associazioni dei Consumatori”.
Roma 03/12/2016