Dopo aver votato l’azione di responsabilità contro gli ex amministratori, ora la banca si avvia alle eventuali fusioni. Il Segretario Generale FABI: “Al primo licenziamento scenderemo in piazza”
Il Coordinamento FABI Veneto Banca a confronto con il Segretario Generale Lando Maria Sileoni. Dopo che l’istituto ha deciso di far causa agli ex amministratori considerati responsabili del crac che ha polverizzato grandi e piccoli capitali, adesso si guarda al futuro con preoccupazione. All’orizzonte la possibilità di eventuali fusioni.
Il primo a prendere la parola è stato il padrone di casa Giuseppe Algeri, coordinatore FABI Gruppo Veneto Banca, che ha salutato con riconoscenza la Segreteria Nazionale presente con il Segretario Generale Sileoni e il Segretario Nazionale Luca Bertinotti. Una partecipazione e una vicinanza gradita in questo momento critico e delicato per l’intero settore e soprattutto per Veneto Banca che ha visto anche le dimissioni del suo presidente Beniamino Anselmi. Situazione, quella dell’istituto veneto e della sua controllata Banca Intermobiliare, descritta nelle relazioni presentate da Giulia Nini della Segreteria FABI Veneto Banca e Fabio Baldini, coordinatore FABI Bim.
Quindi la parola a Sileoni. “La FABI è il sindacato più rappresentativo e ha ottenuto questo ruolo con la lungimiranza e la consapevolezza necessarie per affrontare adeguatamente la controparte in un periodo storico così delicato e complesso”. Dopo aver fatto il punto dell’intero settore, il Segretario Generale ha quindi tracciato la strada da seguire per Veneto Banca. “Ci vuole coscienza e realismo. Se non si presenteranno investitori locali, le eventuali fusioni sono un progetto che prenderemo in considerazione, ma solo quando avremo in mano il piano industriale e ci sarà la garanzia dei finanziamenti necessari all’operazione. Sicuramente non consentiremo che la malagestione degli ex amministratori ricada sui lavoratori e al primo licenziamento, come comunicato anche alla stampa, proclameremo lo sciopero generale”. Per la FABI infatti, la questione non è solo locale, ma nazionale. È importante sottolineare che non si possono far passare precedenti simili che sarebbero pericolosissimi per l’intera categoria.
“Quando saremo convocati cercheremo di portare a casa prepensionamenti volontari – ha continuato Sileoni – ma parallelamente sarà necessario valutare e monitorare affinché sia presentato un progetto serio per convincere la Bce”.
Seguito e applaudito, Sileoni ha poi risposto alle domande e osservazioni dei presenti. Tanti i dubbi e le domande senza risposta per chi ogni giorno si confronta con i lavoratori. “Tenete sempre presente – ha concluso Sileoni – che mai come oggi siamo noi artefici del nostro destino. Bisogna saper prendere anche posizioni scomode, educare i lavoratori e renderli consapevoli, denunciare le situazioni di malagestione, le pressioni commerciali, gli sprechi e non piegarsi a compromessi. Serve coraggio, competenza e una visione realistica della situazione e dei passi da compiere per non farsi prendere in giro da chi fa solo i suoi interessi”.