QUATTRO GOOD BANK, SILEONI: “NO A OPERAZIONI DI MACELLERIA SOCIALE”
A poche settimane dalla scadenza del termine di vendita di Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e Carichieti, il leader della FABI ribadisce: “Auspichiamo una soluzione italiana. No a ulteriori tagli di personale tramite licenziamenti”
“Auspichiamo una soluzione italiana e a breve termine per Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e Carichieti e ribadiamo che non accetteremo nessuna operazione di macelleria sociale.
I lavoratori delle quattro banche hanno già pagato in termini di prepensionamenti e giornate di solidarietà. Non avalleremo mai acquisizioni che partano dal presupposto di un taglio drastico del personale tramite licenziamenti”.
Questa la dichiarazione di Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, sindacato di maggioranza dei bancari, a poche settimane dalla scadenza del termine per la vendita di Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e Carichieti, fissata il 30 settembre.
“L’idea di mettere in liquidazione le quattro banche rappresenta il fallimento della politica governativa nel settore bancario.
Auspichiamo, quindi, una soluzione italiana per i quattro istituti e l’attenzione concreta del governo sul problema.
Invitiamo poi il Presidente Roberto Nicastro, che fino a oggi ha ben operato, a imprimere forti segnali di cambiamento in quelle banche, come banca Marche, dove ai vertici operano ancora personaggi legati alla vecchia gestione.
Anche per Veneto banca e Popolare di Vicenza è impensabile un ulteriore taglio di posti di lavoro attraverso i licenziamenti, che contrasteremo con ogni mezzo a nostra disposizione”.
Roma 31/8/16