Il leader della FABI e il Segretario nazionale alzano la voce: “Governo intervenga per risolvere la situazione. No a soluzioni pasticciate. Servono garanzie soprattutto sui livelli occupazionali”
“Prima di ritrovarci con il solito pasticcio all’italiana, vorremmo chiarire alcuni aspetti rispetto alla vicenda Mps, sulla quale continuano a circolare troppe voci. Le soluzioni di mercato che sembrano affacciarsi non possono essere accettate a scatola chiusa e non dando alcuna garanzia, soprattutto per ciò che concerne i livelli occupazionali”.
Così Lando Maria Sileoni e Giuliano De Filippis, rispettivamente Segretario generale e Segretario nazionale di riferimento del Gruppo Mps della FABI, sono intervenuti sulla vicenda Mps, a pochissimi giorni dai risultati degli stress test, in attesa che emergano novità su come sarà gestito il nodo dei crediti deteriorati.
“È necessario, così come d’altronde è previsto anche dalla legislazione europea, che lo Stato (azionista di maggioranza di Mps) intervenga per solvere la situazione una volta per tutte, senza tanti calcoli di carattere politico-partitico”, hanno sottolineato i segretari.
“Gli unici che finora hanno pagato per colpe altrui sono i dipendenti e noi non siamo assolutamente disponibili ad andare avanti con questa logica. Pertanto auspichiamo che il presidente del consiglio Matteo Renzi dimostri coraggio e lungimiranza anche in questa situazione, come ha già fatto in passato nelle circostanze più complicate”, hanno concluso Sileoni e De Filippis.
Roma 26/7/16