Il Sole 24 Ore, sabato 09/07/2016
PATUELLI: IL BAIL-IN È INCOSTITUZIONALE –
Serafini Laura
Il presidente dell’Abi: «Normativa da rivedere al più presto – Non dovrà esistere una Basilea 4» Crediti deteriorati «All’Italia non è stato permesso di adottare strumenti di smaltimento prima introdotti in altre parti d’Europa»
ROMA — «Occorre che venga rivista al più presto la normativa sul bail-in che contrasta in parte con la Costituzione». II presidente dell’ Abi, Antonio Patuelli, ha l’onere di tenere la relazione annuale 2016 proprio nel mezzo della tempesta che sta travolgendo in Borsa Mps e del dibattito sulla necessità o meno dell’ingresso dello Stato nel capitale delle banche e sulla efficacia degli strumenti a disposizione di esse, normativi e finanziari, per cedere a prezzi accettabili i crediti deteriorati, la vera mina nei bilanci degli istituti italiani. Problemi che hanno un’origine antica, che la crisi ha acquisto e che ora il dopo Brexit rischia di portare all’esasperazione. Patuelli, consapevole dell’importanza di garantire «la solidità patrimoniale anche prospettica» sollecita una soluzione europea delle componenti esogene dell’uragano che sta nuovamente scuotendo il sistema del credito italiano sui mercati finanziari. Il banchiere chiede che sia garantita «la piena trasparenza e l’equilibrata ponderazione scientifica di tutti i rischi bancari relativi al credito e ai derivati»; chiede che la questione del “rischio sovrano” dei titoli di Stato sia risolto in sede del comitato di Basilea. Quanto alla crescita esponenziale delle norme prodotte da questo comitato da Basilea 2 a Basilea 3, che impone regole declinate in 4.5oo pagine, avverte che «non dovrà esistere una Basilea 4 che incrementi ancora le soglie patrimoniali e le burocrazie». E ancora: «Tutti debbono mantenere gli impegni sottoscritti: dopo l’entrata in vigore della vigilanza unica e del meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie è inammissibile che qualcuno metta il veto sulla realizzazione del “terzo pilastro” dell’Unione bancaria, l’assicurazione europea dei depositi. Altrimenti debbono essere ridiscusse tutte le altre basi su cui poggia l’Unione bancaria, come quelle che hanno creato problemi all’Italia». A livello nazionale Patuelli sollecita maggiori sforzi di modernizzazione normativa, soprattutto perchè «mancano Testi Unici europei», fatto che rende ancora più importante adeguare le regole italiane ai più efficienti standard europei. Il carbone ardente dei crediti deteriorati riemerge in più fasi. «All’Italia non è stato permesso dalle autorità europee di adottare strumenti di smaltimento dei crediti deteriorati prima introdotti in altre parti d’Europa». Atlante è uno strumento «innovativo», chiosa Patuelli, per incoraggiarne lo smaltimento. «La riduzione dei crediti deteriorati è un obiettivo strategico fondamentale per la ripresa» che però «non deve essere sottovalutato, nè sopravvalutato, come ha ben affermato il Governatore della Banca d’Italia», ha chiosato. Prima l’elogio alla “rivoluzione bancaria” che vede negli ultimi anni le banche italiane «all’avanguardia nei cambiamenti», con un’Abi che «è l’antitesi della corporazione», e la costruttiva «dialettica con le consapevoli e responsabili rappresentanze sindacali, con le quali abbiamo sottoscritto il nuovo innovativo contratto nazionale di lavoro». Dichiarazione che raccoglie il plauso del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, il quale si rammarica però che la visione sia del presidente più che essere «una strategia condivisa di tutti i banchieri». Poi la stoccata sui casi gravi di malagestione. «Gli scandali delle quattro banche hanno colpito quelle comunità e hanno gravato anche su tutte le altre banche concorrenti e i loro milioni di azionisti con l’esborso straordinario di quasi due miliardi e mezzo di euro. Condividiamo l’indignazione dei risparmiatori truffati e confida nella magistratura – ha detto -. Ma le svalutazioni effettuate sui crediti deteriorati delle quattro banche sono state un esercizio teorico estremo».
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IL GIORNALE, sabato 09/07/2016
I BANCHIERI NELLA LORO TRINCEA: «NON C’È ALCUNA EMERGENZA» All’assemblea annuale dell’ABI volti distesi e tranquilli e nessuna autocritica in attesa dell’intervento pubblico
II mondo degli istituti fa quadrato anche con l’appoggio dei sindacati
Roma – Volti distesi, nessuna espressione di disappunto, ostentazioni di sicurezza. L’assemblea dell’Abi, la Confindustria delle banche, ieri avrebbe potuto essere caratterizzata dai toni del dramma visto che il sistema del credito è sul banco degli imputati nel tribunale della finanza globale. Invece no, tutto tranquillo. L’assenza prevista dei vertici del Monte dei Paschi ha anche stemperato il clamore. Le sofferenze? «C’è un’esagerazione», ha chiosato il Ceo di Intesa, Carlo Messina, sintetizzando così le parole dei tre protagonisti dell’assise: il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan e il padrone di casa, il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ieri confermato per un altro biennio. «Il sistema è in grado di coprire» gli squilibri dei non performing loans (Npl), ha aggiunto Messina sottolineando che si è «sulla giusta strada». Rischio sistemico? «Non siamo preoccupati», gli ha fatto eco l’ad di Ubi, Victor Massiah, mentre il suo omologo di Bper, Alessandro Vandelli (che sta per lanciare una cessione di Npl a impatto zero sui conti) s’è un po’ lamentato delle nuove regole: «Se si cedono sofferenze, i crediti che rimangono sono di migliore qualità, eppure si tende a chiedere sempre un’ulteriore copertura», cioè aumenti di capitale. Il resto lo ha fatto il numero uno di Via Nazionale. «Il problema dei crediti deteriorati non è un’emergenza per il sistema bancario» perché quegli oltre 200 miliardi, al netto delle svalutazioni, sono solo 87 e per altro ben coperti da garanzie. Ma soprattutto, «a fronte del rischio di un’elevata incertezza, un intervento pubblico non può essere escluso», ha rimarcato Visco, di fatto rassicurando la Borsa e anche la platea. Sereno il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, tranquillo il grande «creatore» di Intesa Giovanni Bazoli, quasi sorridente Roberto Nicastro, presidente delle quattro banche «risolte», che presto saranno vendute in blocco. Soddisfatti gli esponenti dei due istituti citati direttamente dal governatore. Lodato per la fusione con Bpm l’ad del Banco, Pier Francesco Saviotti («Abbiamo fatto da cavia», ha scherzato). L’arrivo di Mustier a Unicredit (rappresentata dal presidente Giuseppe Vita) è stato salutato da Palazzo Koch come «premessa per migliorare». La gelida compostezza del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, pareva quasi dissonante. «Il governo lavora per individuare tutti gli strumenti utili per gestire be criticità», «la flessibilità delle nuove norme Ue va sfruttata», «bisogna evitare di rispondere a nervosismo con nervosismo». Le sue frasi erano tutte misurate quasi a non voler irritare la Commissione Ue. Ma al Palazzo dei Congressi di Roma ieri l’Europa sembrava davvero lontana, se non nemica. «Occorre che venga rivisto il bail in per ciò che contrasta con la Costituzione italiana», ha ribadito Patuelli riferendosi alla tutela del risparmio prevista dall’articolo 47. Patuelli ha fatto di più, non solo rinfacciando alla Germania i suoi 247 miliardi di aiuti pubblici, ma dicendo che il sistema bancario va bene così com’è visto che il numero dei dipendenti e degli sportelli è inferiore a quello di Berlino e di Parigi. Le ristrutturazioni, a differenza di quanto auspica Visco, possono aspettare. Non a caso ieri il presidente Abi ha ottenuto il plauso di tutti i sindacati, Fabi in primis, circostanza strana quando si parla di relazioni industriali. La crisi bancaria nasce dalla recessione, è vero, ma vi sono stati anche comportamenti fraudolenti nell’amministrazione del credito, super stipendi non giustificati dai risultati e dividendi pagati per accontentare gli azionisti. Ieri, però, quasi nessuno l’ha ricordato.
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Corriere.it, sabato 08/07/2016
ABI: SILEONI (FABI), DA PATUELLI UNA RELAZIONE DI AMPIO RESPIRO
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 08 lug – ‘La relazione del presidente Patuelli ha avuto come fili conduttori tre temi: l’Europa, l’etica e la tutela del risparmio. E’ stato il discorso di ampio respiro di un uomo che sembra mettere i principi morali al di sopra di tutto’. E’ il commento di Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, alla relazione del presidente dell Abi, Antonio Patuelli, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione bancaria in corso a Roma. ‘L’analisi degli scenari – ha osservato Sileoni – è stata approfondita e corretta. Abbiamo apprezzato una relazione finalmente ‘politica’ da parte dell’Abi , che esprime una visione di cui ci faremo sostenitori nelle aziende e nei gruppi bancari. Questa visione è legata però, a nostro parere, più alla figura del presidente Patuelli che a una strategia condivisa di tutti i banchieri, sebbene segnali positivi di cambiamento ci siano anche tra gli alti dirigenti bancari’
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Borsa Italiana 08/07/2016
ABI: SILEONI (FABI), DA PATUELLI UNA RELAZIONE DI AMPIO RESPIRO
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 08 lug – ‘La relazione del presidente Patuelli ha avuto come fili conduttori tre temi: l’Europa, l’etica e la tutela del risparmio. E’ stato il discorso di ampio respiro di un uomo che sembra mettere i principi morali al di sopra di tutto’. E’ il commento di Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, alla relazione del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione bancaria in corso a Roma. ‘L’analisi degli scenari – ha osservato Sileoni – è stata approfondita e corretta. Abbiamo apprezzato una relazione finalmente ‘politica’ da parte dell’Abi , che esprime una visione di cui ci faremo sostenitori nelle aziende e nei gruppi bancari. Questa visione è legata però, a nostro parere, più alla figura del presidente Patuelli che a una strategia condivisa di tutti i banchieri, sebbene segnali positivi di cambiamento ci siano anche tra gli alti dirigenti bancari’.
BANCHE: SILEONI; BENE PATUELLI, VISIONE NON DI TUTTI BANCHIERI
(ANSA) – 8 LUG – “La relazione del Presidente Patuelli ha avuto come fili conduttori tre temi: l ‘Europa, l ‘etica e la tutela del risparmio. E ‘ stato il discorso di ampio respiro di un uomo che sembra mettere i principi morali al di sopra di tutto”. Così Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari, ha commentato la relazione del Presidente di Abi, Antonio Patuelli, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione bancaria in corso oggi a Roma. “L’analisi degli scenari è stata approfondita e corretta. Abbiamo apprezzato una relazione finalmente “politica” da parte dell’Abi , che esprime una visione di cui ci faremo sostenitori nelle aziende e nei gruppi bancari. Questa visione e ‘ legata però, a nostro parere, più alla figura del Presidente Patuelli che a una strategia condivisa di tutti i banchieri, sebbene segnali positivi di cambiamento ci siano anche tra gli alti dirigenti bancari. Una sintesi politica, quella di Patuelli, fotografia perfetta della sua gestione”. (ANSA).
BANCHE: FABI, BENE PATUELLI MA VISIONE CONDIVISA NON DA TUTTI BANCHIERI
ADN ECO NAZ Roma, 8 lug. (AdnKronos) – “La relazione del Presidente Patuelli ha avuto come fili conduttori tre temi: l ‘Europa, l ‘etica e la tutela del risparmio. È stato il discorso di ampio respiro di un uomo che sembra mettere i principi morali al di sopra di tutto”. Così Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari, ha commentato la relazione del presidente di Abi, Antonio Patuelli, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione bancaria in corso oggi a Roma. “L’analisi degli scenari è stata approfondita e corretta. Abbiamo apprezzato una relazione finalmente ‘politica ‘ da parte dell’Abi, che esprime una visione di cui ci faremo sostenitori nelle aziende e nei gruppi bancari. Questa visione è legata però, a nostro parere, più alla figura del Presidente Patuelli che a una strategia condivisa di tutti i banchieri, sebbene segnali positivi di cambiamento ci siano anche tra gli alti dirigenti bancari. Una sintesi politica, quella di Patuelli, fotografia perfetta della sua gestione”.
BANCHE, FABI: VISIONE PATUELLI CONDIVISA NON DA TUTTI I BANCHIERI FINALMENTE RELAZIONE “POLITICA”
Roma, 8 lug. (askanews) – “La relazione del Presidente Patuelli ha avuto come fili conduttori tre temi: l ‘Europa, l ‘etica e la tutela del risparmio. È stato il discorso di ampio respiro di un uomo che sembra mettere i principi morali al di sopra di tutto”. Così Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari, ha commentato la relazione del Presidente di Abi, Antonio Patuelli, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione bancaria in corso oggi a Roma. “L ‘analisi degli scenari è stata approfondita e corretta. Abbiamo apprezzato una relazione finalmente “politica” da parte dell’Abi, che esprime una visione di cui ci faremo sostenitori nelle aziende e nei gruppi bancari. Questa visione è legata però, a nostro parere, più alla figura del presidente Patuelli che a una strategia condivisa di tutti i banchieri, sebbene segnali positivi di cambiamento ci siano anche tra gli alti dirigenti bancari. Una sintesi politica, quella di Patuelli, fotografia perfetta della sua gestione”.
ESPRIME VISIONE CONDIVISA NON DA TUTTI I BANCHIERI (DIRE)
Roma, 8 lug. – “La relazione del Presidente Patuelli ha avuto come fili conduttori tre temi: l ‘Europa, l ‘etica e la tutela del risparmio. È stato il discorso di ampio respiro di un uomo che sembra mettere i principi morali al di sopra di tutto”. Così Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari, ha commentato la relazione del Presidente di Abi, Antonio Patuelli, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione bancaria in corso oggi a Roma. “L ‘analisi degli scenari- ha aggiunto- e ‘ stata approfondita e corretta. Abbiamo apprezzato una relazione finalmente ‘politica’ da parte dell’Abi , che esprime una visione di cui ci faremo sostenitori nelle aziende e nei gruppi bancari. Questa visione è legata però, a nostro parere, più alla figura del Presidente Patuelli che a una strategia condivisa di tutti i banchieri, sebbene segnali positivi di cambiamento ci siano anche tra gli alti dirigenti bancari. Una sintesi politica, quella di Patuelli, fotografia perfetta della sua gestione”. (Com/Vid/ Dire) 12:01 08-07-16 NNNN
ABI: FABI, BENE PATUELLI MA ESPRIME VISIONE NON CONDIVISA DA TUTTI
(AGI) – Roma, 8 lug. – “La relazione del Presidente Patuelli ha avuto come fili conduttori tre temi: l ‘Europa, l ‘etica e la tutela del risparmio. E’ stato il discorso di ampio respiro di un uomo che sembra mettere i principi morali al di sopra di tutto”. Così Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari, ha commentato la relazione del Presidente di Abi, Antonio Patuelli, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione bancaria in corso oggi a Roma. “L ‘analisi degli scenari e ‘ stata approfondita e corretta. Abbiamo apprezzato una relazione finalmente “politica” da parte dell’Abi , che esprime una visione di cui ci faremo sostenitori nelle aziende e nei gruppi bancari. Questa visione è legata però, a nostro parere, più alla figura del Presidente Patuelli che a una strategia condivisa di tutti i banchieri, sebbene segnali positivi di cambiamento ci siano anche tra gli alti dirigenti bancari. Una sintesi politica, quella di Patuelli, fotografia perfetta della sua gestione”.