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CARIPARMA, SILEONI: “FINALMENTE UN PIANO CHE GUARDA ALLO SVILUPPO”

di Redazione

Il piano industriale presentato da Cariprama prevede 600 nuove assunzioni a fronte di 300 uscite volontarie. Sileoni: “Progetto socialmente responsabile che punta su nuova occupazione. Verificheremo che ristrutturazione avvenga nel pieno rispetto di contratto”

“Quello presentato oggi da Cariparma è un piano industriale di largo respiro, lungimirante e socialmente responsabile. La nuova banca delineata dall’Amministratore delegato Maioli guarda allo sviluppo: investe nella nuova occupazione giovanile, punta all’innovazione tecnologica senza compromettere il rapporto col territorio e promuove la parità di genere, favorendo l’accesso delle donne alle posizioni apicali. Ci sembra che il modello proposto ricalchi le caratteristiche di quella banca al servizio del Paese che, come FABI, da tempo auspichiamo.

Così Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, ha commentato il nuovo piano industriale illustrato oggi da Cariparma.

“Confidiamo che il piano industriale del Gruppo Cariparma possa essere d’esempio per gli altri istituti bancari italiani e stranieri, in un’ottica di sviluppo a lungo termine. Riteniamo, infatti, che l’unica strada per tornare a crescere sia rimettere al centro dell’industria bancaria lavoro e territorio.

Quanto alla gestione delle uscite previste dal piano, verificheremo che queste avvengano nel pieno rispetto del criterio di volontarietà e che la riorganizzazione sia attuata in conformità con le regole del contratto nazionale. È evidente che il Gruppo Cariparma rappresenta, pur in un omento di grande difficoltà del settore bancario, una positiva eccezione e una realtà che il sindacato deve preservare”.

 

CHE COSA PREVEDE IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE DEL GRUPPO CARIPARMA:

Secondo quanto comunicato oggi ai sindacati, il piano prevede nel dettaglio 600 assunzioni a fronte di 300/400 uscite volontarie attraverso il Fondo di solidarietà, con saldo occupazionale positivo.

Sarà quindi favorito il ricambio generazionale. Nello specifico, sulla rete saranno effettuate nuove assunzioni di consulenti finanziari e gestori private, che con nuove piattaforme digitali opereranno anche fuori sede.

Le assunzioni, in particolare, riguarderanno, oltre ai consulenti finanziari, anche figure specialistiche.

Sarà poi rivisto il modello di servizio, con l’accorpamento di 40 filiali di piccole dimensioni e 162 “ridisegnate” con il nuovo layout leggero.

Sono previsti, inoltre: un importante investimento da 625 milioni di euro per favorire la multicanalità dei servizi e la digitalizzazione dei processi interni a vantaggio del cliente e la formazione del personale all’utilizzo degli strumenti digitali.

La banca, che gode di un bilancio in salute, farà consistenti investimenti immobiliari a Parma, Milano e Roma.

Rafforzate anche le iniziative di welfare aziendale, con la creazione a Parma di un polo dotato di asilo nido, alloggi e parcheggi.

Quanto alle politiche di re-branding, sarà valorizzato il marchi Crédit Agricole mantenendo il modello di banca federale, senza fusioni interne.

Parma 6/5/16

 

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