Il leader della FABI al consigliere della Bpm Piero Lonardi: “Prestigio della Bpm merito dei dipendenti. Se fosse dipeso solo dalla conflittualità di alcuni consiglieri, non sarebbe così. Chiediamo di appoggiare la lista n.2 per una Bpm spa autonoma”
Botta e risposta tra il leader della FABI, Lando Maria Sileoni, e il consigliere della Bpm Piero Lonardi.
Il Segretario generale della FABI ha risposto a brutto muso a Lonardi, che in vista dell’assemblea dei soci Bpm di domani, l’ultima con voto capitario prima della fusione, ha dichiarato: “questa è l’occasione per conservare il prestigio e la posizione della banca e delle proprie persone”, sperando d’incassare anche i voti dei lavoratori con la sua lista che, però, rappresenta gli interessi dei soci non dipendenti.
Immediata la replica di Sileoni. “Le lavoratrici e i lavoratori hanno il merito di aver portato la Bpm a essere una delle eccellenze del settore bancario, la più ambita, la più corteggiata e, a, tal proposito, sarà compito della FABI e delle altre organizzazioni sindacali vigilare affinché nella prossima fusione col Banco Popolare non ci siano politiche aggressive e invasive nei confronti dei costi di tutto il personale e anche di tutto il gruppo dirigente della stessa Bpm. Agiremo in modo tale che la storia della Bpm, scritta dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’istituto, sia valorizzata”, ha chiarito il leader della FABI.
“Se fosse dipeso solo dalla conflittualità invasiva e arrogante di alcuni membri del Consiglio di sorveglianza”, ha aggiunto, “ora la stessa Bpm non avrebbe alcun prestigio. Lonardi è una persona leale, che, però, non può giocare sulla pelle dei dipendenti dell’istituto. Chiediamo pertanto di appoggiare la lista n.2, che candida alla presidenza del Consiglio di sorveglianza Nicola Rossi. Al nuovo presidente chiederemo il mantenimento della Bpm spa autonoma per almeno per tre anni”.
Milano 29/4/16