Il Segretario Generale della FABI analizza i dati dal 2008 al 2014 ed evidenzia: “Nonostante la crisi abbiamo sostenuto la nuova occupazione”.
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IL MESSAGGERO (ED. NAZIONALE E SU 13 EDIZIONI LOCALI)
domenica 24 aprile 2016
Banche, boom del lavoro assunti 40 mila giovani – MA IL SINDACATO DELLA FABI: DAL 2008 AL 2014 GLI ORGANICI SONO STATI RIDOTTI DELL’8%
I NUMERI
ROMA Nel periodo di massima crisi finanziaria, e cioè dal 2008 al 2014, nelle banche italiane sono stati assunti a tempo indeterminato 40.106 giovani. Il dato emerge dai calcoli del sindacato della Fabi, che, tenendosi a ben vedere un po’ alto, considera giovani tutti coloro che hanno meno di 40 anni. Secondo il segretario della Fabi Lando Maria Sileoni, risultato è stato ottenuto «grazie soprattutto ad accordi raggiunti dalle organizzazioni sindacali di categoria con le aziende di credito e i gruppi bancari». E questo nonostante la congiuntura sfavorevole, che in generale ha condotto a un calo delle assunzioni nel credito. Basti pensare che dal 2008 al 2014 gli organici delle banche sono diminuiti da 343.400 a 313.200 unità. USCITE FUTURE – Non solo: per il periodo dal 2015 al 2020, sulla base degli accordi già sottoscritti tra le organizzazioni sindacali (tra le principali, oltre alla Fabi, ci sono la Uilca, Dircredito, Fiba/ Fisac/ e le banche, sono previste nei principali gruppi del credito italiani ulteriori 18.500 uscite volontarie, fronte di circa 3.900 assunzioni. L’unica a muoversi in controtendenza, segnala la Fabi, è Intesa Sanpaolo, «che nell’ultimo piano industriale non ha dichiarato esuberi, ma solo 4.500 riconversioni professionali». Il generale calo delle assunzioni, secondo Sileoni, è legato principalmente «alla crisi che ha colpito il settore e ai continui aggiornamenti dei piani industriali, rivisitati in media ogni due anni, che hanno ridimensionato i numeri degli ingressi». Al dato di 40.106 under 40 entrati dal 2008 al 2014 vanno poi sommati i giovani assunti con contratto di apprendistato professionalizzante: 10.130 in sei anni, di cui il 90% stabilizzato a scadenza. Inoltre, vanno aggiunti al dato dei 40.106 assunti in parte i 12.240 entrati in banca a partire dal 2012 fino a oggi, attraverso il Fondo per l’occupazione giovanile, che era stato ottenuto dai sindacati insieme con il rinnovo contrattuale del 2012. Costituito con il contributo dei top manager e dei lavoratori, il fondo prevede agevolazioni economiche per quelle banche che assumono giovani disoccupati di età non superiore a 32 anni, donne nelle aree geografiche svantaggiate, disoccupati di lungo periodo di ogni età, disabili, precari in organico e lavoratori delle Regioni del Mezzogiorno. Carlotta Scozzari © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA REPUBBLICA/NAZIONALE domenica 24 aprile 2016
RICERCA FABI – IN BANCA ASSUNTI 40.000 GIOVANI DAL 2008
Per la Fabi, malgrado la crisi dal 2008 al 2014 sono stati assunti a tempo fisso nelle banche italiane 40.106 giovani, grazie ad accordi sindacali con le aziende. questi si aggiungono 10.130 contratti di apprendistato e i 12.240 entrati dal 2012 tramite il Fondo per l’occupazione giovanile
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CORRIERE DELLA SERA.IT 23 aprile 2016
Banche, Sileoni (Fabi): «In 7 anni assunti oltre 40mila giovani»
Il segretario del maggiore sindacato dei bancari: «Ciò grazie ad accordi raggiunti dalle organizzazioni sindacali con le aziende di credito e i gruppi bancari»
di Redazione Economia
«Dal 2008 al 2014 i giovani sono entrati in banca prevalentemente con contratto a tempo indeterminato, come dimostrano i nostri dati riguardanti gli istituti associati all’Abi, banche di credito cooperativo escluse». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari. «In questi anni si è registrato un parziale calo delle assunzioni, dovuto a due fattori: la crisi che ha colpito il settore e i continui aggiornamenti dei piani industriali, rivisitati in media ogni due anni, che hanno ridimensionato i numeri degli ingressi. Mediamente, a livello di sistema, i piani industriali triennali vengono aggiornati alla fine del secondo anno e, quindi, nell’arco di quattro anni praticamente vengono discussi nelle aziende e nei gruppi due piani industriali. Tuttavia, nonostante la congiuntura sfavorevole, dal 2008 al 2014 sono stati assunti a tempo indeterminato nelle banche 40.106 giovani, grazie soprattutto ad accordi raggiunti dalle organizzazioni sindacali di categoria con le aziende di credito e i gruppi bancari».
A questi bisogna sommare i giovani assunti con contratto di apprendistato professionalizzante: 10.130 in sei anni, di cui il 90% stabilizzato alla scadenza naturale del proprio contratto. Inoltre, ai 40.106 giovani assunti a tempo indeterminato vanno aggiunti in parte i 12.240 entrati in banca a partire dal 2012 fino a oggi, attraverso il Fondo per l’occupazione giovanile, ottenuto dai sindacati nel rinnovo contrattuale del 2012. Costituito con il contributo dei top manager e dei lavoratori bancari, il Fondo prevede agevolazioni economiche per quelle banche che assumono giovani disoccupati di età non superiore ai 32 anni, donne nelle aree geografiche svantaggiate, disoccupati di lungo periodo di qualsiasi età, disabili, precari già in organico, lavoratori delle Regioni del Mezzogiorno dove più alto è il tasso di disoccupazione. Dai dati si evince che il saldo negativo tra uscite ed entrate, nei sei anni in esame, è stato pari a 44.659 unità e che per ogni due lavoratori pensionati o prepensionati volontariamente è stato assunto un giovane. In totale dal 2008 al 2014 gli organici delle banche sono, dunque, diminuiti dell’8,8%, passando da 343.400 a 313.200 unità. Dal 2015 al 2020, infine, sono previste nelle principali banche italiane 18.500 uscite volontarie a fronte di circa 3900 assunzioni, così come stabilito dagli accordi sottoscritti da organizzazioni sindacali e gruppi bancari. Va in controtendenza il gruppo Intesa che nell’ultimo piano industriale non ha dichiarato esuberi, ma solo 4500 riconversioni professionali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA PREALPINA domenica 24 aprile 2016
Credito, giovani assunti
ROMA – Le banche tornano ad assumere giovani. «Dal 2008 al 2014 i giovani sono entrati in banca prevalentemente con contratto a tempo indeterminato, come dimostrano i nostri dati riguardanti gli istituti associati all’Abi banche di credito cooperativo escluse». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari. «In questi anni si è registrato un parziale calo delle assunzioni, dovuto a due fattori: la crisi che ha colpito il settore e i continui aggiornamenti dei piani industriali, rivisitati in media ogni due anni, che hanno ridimensionato i numeri degli ingressi. Mediamente, a livello di sistema, piani industriali triennali vengono aggiornati alla fine del secondo anno e, quindi, nell’arco di quattro anni praticamente vengono discussi nelle aziende e nei gruppi due piani industriali. Tuttavia, nonostante la congiuntura sfavorevole, dal 2008 al 2014 sono stati assunti a tempo indeterminato nelle banche 40.106 giovani, grazie soprattutto ad accordi raggiunti dalle organizzazioni sindacali di categoria con le aziende di credito e i gruppi bancari». A questi bisogna sommare i giovani assunti con contratto di apprendistato professionalizzante: 10.130 in sei anni, di cui il 90% stabilizzato alla scadenza naturale del proprio contratto. Inoltre, ai 40.106 giovani assunti a tempo indeterminato vanno aggiunti in parte i 12.240 entrati in banca a partire dal 2012 fino a oggi, attraverso il Fondo per l’occupazione giovanile, ottenuto dai sindacati nel rinnovo contrattuale del 2012.
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IL SECOLO XIX (ED. GENOVA E SU ALTRE 4 EDIZIONI LOCALI)
domenica 24 aprile 2016
I DATI DELLA FABI Banche, in sei anni assunti 40 mila lavoratori under 35
ROMA. Dal 2008 al 2014 nelle banche sono stati assunti a tempo indeterminato 40.106 giovani, grazie soprattutto ad accordi sindacali. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari. Alle 40 mila assunzioni a tempo indeterminato dei giovani bisogna sommare i giovani assunti con contratto di apprendistato professionalizzante: 10.130 in sei anni, di cui il 90% stabilizzato alla scadenza naturale del proprio contratto. Inoltre, ai 40.106 giovani assunti a tempo indeterminato vanno aggiunti in parte i 12.240 entrati in banca a partire dal 2012 fino a oggi, attraverso il Fondo per l’occupazione giovanile, ottenuto dai sindacati nel rinnovo contrattuale del 2012.
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IL SOLE 24 ORE.com 23/04/2016
Banche, assunti 40mila giovani in 7 anni, nonostante la crisi
di Laura Cavestri
«Dal 2008 al 2014, nonostante la congiuntura sfavorevole, sono stati assunti a tempo indeterminato nelle banche 40.106 giovani, grazie soprattutto ad accordi raggiunti dalle organizzazioni sindacali di categoria con le aziende di credito e i gruppi bancari». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari. In sette anni, aggiunge, «i giovani sono entrati in banca prevalentemente con contratto a tempo indeterminato, come dimostrano i nostri dati riguardanti gli istituti associati all’Abi, banche di credito cooperativo escluse».
«In questi anni si è registrato un parziale calo delle assunzioni, dovuto principalmente a due fattori: la crisi che ha colpito il settore e i continui aggiornamenti dei piani industriali, rivisitati in media ogni due anni, che hanno ridimensionato i numeri degli ingressi», ha sottolineato ancora Sileoni.
Alle 40mila assunzioni a tempo indeterminato dei giovani bisogna sommare i giovani assunti con contratto di apprendistato professionalizzante: 10.130 in sei anni, di cui il 90% stabilizzato alla scadenza naturale del proprio contratto. Inoltre, ai 40.106 giovani assunti a tempo indeterminato vanno aggiunti in parte i 12.240 entrati in banca a partire dal 2012 fino a oggi, attraverso il Fondo per l’occupazione giovanile, ottenuto dai sindacati nel rinnovo contrattuale del 2012.Costituito con il contributo dei top manager e dei lavoratori bancari, il Fondo prevede agevolazioni economiche per quelle banche che assumono giovani disoccupati di età non superiore ai 32 anni, donne nelle aree geografiche svantaggiate, disoccupati di lungo periodo di qualsiasi età, disabili, precari già in organico, lavoratori delle Regioni del Mezzogiorno dove più alto è il tasso di disoccupazione.
Per la Fabi, dai dati si evince che il saldo negativo tra uscite ed entrate, nei sei anni in esame, è stato pari a 44.659 unità e che per ogni due lavoratori pensionati o prepensionati volontariamente è stato assunto un giovane. ©RIPRODUZIONE RISERVATA