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Rassegna Stampa, giovedì 14 aprile 2016

di Redazione

IL MESSAGGERO (ED. NAZIONALE E ALTRE 13 LOCALI) giovedì 14 aprile 2016

Nel fondo anche 100 milioni da Mps e Carige – Tra le finalità l’acquisto dei quattro istituti

R O M A Ritorno dell’investimento del 3,4% sulla Popolare di Vicenza e del 5,7% su Veneto banca le cui ricapitalizzazioni potrebbero avvenire con un discount (sconto sul prezzo teorico dell’azione dopo lo stacco del diritto di opzione) tra il 25-40%- più o meno in linea con le ultime 13 operazioni sul capitale avvenute dal 2014. «Questa sarà la soluzione», ha detto Matteo Renzi a proposito di Atlante, il progetto ancora aperto, concepito da governo e Bankitalia. Obiettivo è supportare i rafforzamenti di capitale dei due istituti e le dismissioni di npl attraverso Quaestio sgr e una Special purpose vehicle (Spv), cioè un soggetto ad hoc per i crediti deteriorati. tra le strategie di investimento dilatate nelle ultime ore, c’è la possibilità di intervenire della gara sulle quattro banche salvate i cui tempi sono slittati a settembre. Il cantiere di Atlante è talmente aperto che, sempre nelle ultime ore, sarebbero stati coinvolti anche Mps e Carige, le due banche che sembravano potessero loro beneficiare del paracadute: per dare il timbro di “sistema” all’operazione entrambe dovrebbero diventare sottoscrittori della sgr versando 50 milioni a testa. mentre affluiscono le delibere di tutti i soggetti coinvolti (ieri i cda di Cdp e fondazione Crt hanno deliberato rispettivamente 500 e 50 milioni), l’ultima versione del documento informativo e del piano industriale recapitato ieri assieme al regolamento di Quaestio sgr, contiene ulteriori aggiustamenti. Va ricordato che advisor sono Bofa Merrill Lynch e studio BonelliErede per il governo, Pedersoli & associati per Intesa Sanpaolo e Ubi: la prima staccherà un assegno da 800 milioni, più o meno la stessa cifra di Unicredit, l’altra di 200. Quaestio, che ieri ha presentato a Bankitalia e Bce, istanza per acquisire il controllo delle banche, avrebbe anche chiesto alla platea di sottoscrittori, per la serata di oggi, un impegno a partecipare. La «durata del fondo è di 5 anni dalla data del primo closing, rinnovabile per un massimo di 3 periodi di un anno ciascuno da parte della sgr, previo parere favorevole dell’assemblea degli investitori espresso con una maggioranza del 60%». Cambia di nuovo l’ammontare 4- miliardi che può essere alzato collocando quote presso altri investitori con l’assenso del 60% dell’assemblea questo nella prospettiva di acquisizioni. Nelle carte è previsto il quorum del 66,6% per sostituire la sgr. Della dotazione del fondo, il 30% va investito nell’acquisto di tranche mezzanine e junior della spv (le senior possono essere collocate sul mercato grazie alle Gacs), mentre il 70% va utilizzato per sostenere le ricapitalizzazioni. CINQUE ANNI DI DURATA La redditività complessiva di portafoglio e al netto delle spese di gestione è pari al 6%. Il ritorno medio dell’investimento su Vicenza e Veneto banca si attesta al 4,3% secondo alcune sensitive, cioè ipotesi di rendimento parametrate su alcune analisi statistiche di regressione, mentre sempre in funzione di queste analisi, la Vicenza dovrebbe valere 0,44% del book (patrimonio netto) Montebelluna 0,43% E’ fissato in 3- anni il target di durata di ogni singolo investimento con una strategia allargata a istituti caratterizzati «da valutazioni a forte sconto sul patrimonio netto con un’ottica di lungo periodo». Il fondo potrà cogliere «opportunità di turnaround commerciale e crescita sopra la media», riduzione del costo della raccolta su tutte le fonti di funding per le banche target», «possibilità di riaccedere al mercato dei capitali sulla base di una rafforzata posizione patrimoniale e una migliore market perception». Inoltre, ed è un’altra novità saliente, la strategia di investimento potrà cogliere un «significativo potenziale di creazione di valore tramite operazioni di vendita o aggregazione con altre banche italiane risultante dal conseguimento di sinergie». Dietro l’enunciazione di principio si può individuare l’obiettivo di entrare nel risiko, partecipando alla procedura di vendita della Cassa di Ferrara, Etruria, Marche e Chieti salvate dalla risoluzione del 22 novembre 2015, tramite lo scorporo delle sofferenze. Atlante dovrà accelerare al massimo. Nella nuova tempistica, il 29 aprile dovrà intervenire sulla prima banca target, previo ok della Bce: Popolare di Vicenza.

IL SINDACATO

Sileoni (Fabi): «Non vanno sacrificati posti di lavoro»

Chiediamo al premier Matteo Renzi di difendere, insieme alle organizzazioni sindacali, posti di lavoro nelle banche e siamo sicuri che i lavoratori bancari se lo ricorderanno». É quanto dice in una nota Lando Sileoni, leader Fabi, sul Piano Atlante che «rappresenta una risposta per sostenere gli aumenti di alcune banche e affrontare il problema delle sofferenze, liberando risorse dai bilanci».

Rosario Dimito

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