Primo faccia a faccia tra il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, e la base per esaminare a approfondire l’ipotesi d’accordo sul Contratto Nazionale dei lavoratori bancari.
È partito oggi da Milano il tour sindacale della FABI per incontrare i dirigenti di base e discutere con loro del Contratto, in vista dell’inizio delle assemblee dei lavoratori.
Oggi, nel capoluogo lombardo, oltre 600 quadri sindacali di Lombardia ed Emila Romagna si sono confrontati con il leader della FABI, con il Segretario Nazionale Mauro Scarin nelle vesti di padrone di casa. Ben 45 gli interventi dei dirigenti in sala.
Tante le domande a cui Sileoni ha risposto puntualmente, più volte interrotto da scroscianti applausi. Numerose anche le parole di apprezzamento per il lavoro negoziale svolto dalla Segreteria, che ha portato a casa un accordo in grado di salvaguardare i diritti acquisiti dei lavoratori e al tempo stesso garantire aumenti economici pur in un momento di deflazione.
“Questo è stato il rinnovo contrattuale più difficile della nostra storia”, ha esordito Sileoni, tracciando un quadro dello scenario attuale dove “le banche non guadagnano più come prima e c’è una crisi senza precedenti”.
“Molti istituti volevano approfittare del momento per sostituire il Contratto Nazionale con contratti aziendali e di gruppo. Volevano giocare al ribasso e interrompere la dinamica crescita costo lavoro. Ma hanno perso la partita”.
Il miglior Contratto possibile, nel peggiore momento possibile. Così lo ha definito qualche dirigente sindacale intervenuto all’incontro.
Il leader della FABI ha passato in rassegna tutti i principali rischi scampati dalla categoria grazie alla firma di questo Contratto: dallo smantellamento dell’area contrattuale, che avrebbe dato il via libera ai licenziamenti collettivi e privato la categoria delle sue specificità contrattuali, all’azzeramento degli scatti d’anzianità e del TFR, pregiudiziale posta dalle banche all’inizio delle trattative e poi ritirata, e l’abbattimento dell’attuale sistemi d’inquadramento, che avrebbe inciso sulla retribuzione dei lavoratori.
“Inoltre, siamo riusciti ad evitare le compensazioni e a ottenere che gli aumenti economici, strappati pur in un momento di deflazione, non venissero inseriti in busta paga come elemento distinto della retribuzione”.
Infine un appello a tutti i dirigenti sindacali in previsione delle imminenti assemblee con i lavoratori. “Dobbiamo difendere questo Contratto perché questo Contratto difende la nostra categoria ormai sotto attacco”. Forte la stoccata ai comitati sindacali di base che boicottano l’accordo ma “che non ci sono mai quando ci sono da risolvere sul campo i problemi dei lavoratori”.
Votare no all’intesa sottoscritta dai sindacati- ha poi ammonito il leader della FABI- significherebbe andare verso la disapplicazione dell’attuale normativa contrattuale, azzerando tutti i diritti e le tutele dei lavoratori”.
Senza dimenticare che il Contratto rappresenta anche un’assicurazione sul futuro dei dipendenti bancari. “Quando in autunno partiranno le fusioni”, ha sottolineato Sileoni, “avremo un’area contrattuale che ci tutelerà”.
Da qui la “chiamata alle armi” dei dirigenti sindacali. “Siete la colonna portante di questa organizzazione. Dovrete continuare a difendere il grande risultato che abbiamo ottenuto e spendervi per i lavoratori con grinta e determinazione, senza inutili campanilismi”.
Come dire: il futuro della categoria è anche nelle vostre mani.
Milano 16/04/2015