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CONTRATTO, DISCO VERDE DEL COMITATO DIRETTIVO CENTRALE

di Redazione

Il Comitato Direttivo Centrale della FABI approva all’unanimità l’ipotesi d’accordo sul Contratto Nazionale dei bancari, siglato dalla Segreteria Nazionale. L’intesa sarà adesso sottoposta al vaglio dei lavoratori nelle assemblee fino al 15 giugno

Dopo un lungo e approfondito dibattito, il Comitato Direttivo Centrale della FABI, il Parlamentino del sindacato di maggioranza dei bancari, riunito oggi a Roma, ha approvato all’unanimità l’ipotesi d’accordo sul Contratto Nazionale dei lavoratori del credito, siglato dalle Segreterie Nazionali dei sindacati di settore lo scorso primo aprile.
 
Il testo dell’accordo sarà ora sottoposto al vaglio dei lavoratori, nelle assemblee che si svolgeranno in tutta Italia dai primi di maggio fino al 15 giugno.
 
Il nuovo Contratto, valido fino al 31 dicembre 2018, prevede un aumento medio di 85 euro a regime, mantenimento dell’attuale normativa sull’area contrattuale, rafforzamento degli ammortizzatori sociali di categoria, maggiori tutele per i lavoratori esternalizzati, incentivi per l’occupazione giovanile e aumento dell’8% del salario dei neoassunti.
 
Durante la riunione, il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, ha puntualmente illustrato tutti i passaggi politici più significativi dell’accordo di rinnovo del Contratto di categoria, rispondendo alla numerose domande dei dirigenti sindacali presenti, che hanno manifestato grande apprezzamento per i risultati ottenuti dalla Segreteria Nazionale nella trattativa.
 
Al termine della seduta, il Segretario Generale della FABI ha poi annunciato la convocazione del Consiglio Nazionale dal 28 al 30 aprile a Roma.
 
“La nostra è stata una battaglia vera, che ci ha visto impegnati per oltre un anno e mezzo. Con questo Contratto, adesso abbiamo strumenti che ci permettono di gestire le emergenze senza scossoni alla categoria”, ha detto Sileoni, alludendo al risiko delle fusioni bancarie che partirà a breve, “il tutto senza toccare niente in termini di area contrattuale, aumenti economici, inquadramenti”.
 
Il leader della FABI ha poi ricordato i grossi rischi a cui sarebbe stata esposta la categoria nel caso in cui non fosse stato rinnovato il Contratto. “Ci sarebbe stata la disapplicazione dell’intera normativa contrattuale, con danni gravissimi per i lavoratori. Tutte le proposte di ABI, finalizzate al blocco della dinamica di crescita del costo del lavoro, sono state rispedite al mittente: dal taglio degli inquadramenti, al blocco strutturale degli scatti d’anzianità e del TFR fino allo smantellamento della contrattazione nazionale a favore dei contratti aziendali economicamente più leggeri. Se la categoria adesso ha un Contratto che la difende è merito della nostra tenacia”.
 
Roma 09/04/2015

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