MF-MILANO FINANZA, giovedì 30 ottobre 2014
Profumo presenta ai sindacati il piano dei banchieri: stop agli aumenti di stipendio automatici – Contratto bancari, le controproposte Abi
di Antonio Satta
Nelle trattative sindacali spesso, proprio quando le posizioni arrivano al punto di maggior tensione, è allora che si comincia a cercare il compromesso finale. Potrebbe andare così anche per il contratto dei bancari. Le parti in campo infatti non sono mai sembrate così distanti come ieri, quando Alessandro Profumo, in qualità di capo delegazione dell’Abi, ha illustrato ai sindacati quella che in sostanza si può definire la contro piattaforma dei banchieri. Il pilastro del ragionamento di Profumo è che le banche si differenzieranno sempre di più fra loro per modelli organizzativi, profilo di business e performance e dunque il contratto nazionale non può che diventare una cornice generale di regole da definire poi nella contrattazione aziendale. Non solo: vista la crisi economica e le prospettive del sistema bancario, non si possono mantenere gli automatismi inerziali di aumento del costo del lavoro, a cominciare dagli scatti d’anzianità. Le banche inoltre vorrebbero un nuovo consolidamento del Tfr e rimettono in discussione il meccanismo delle indennità (a cominciare da quella di cassa) e gli altri istituti economici collegati all’anzianità. L’Abi chiede poi di trasformare l’area contrattuale, vista l’esigenza di abbattere i costi e confrontarsi con gli altri settori presenti sul mercato finanziario (le Poste, ma anche assicurazioni, promotori finanziari eccetera) che svolgono attività affini a costi molto più bassi. L’idea è avere nuovi contratti complementari, esternalizzare attività e cambiare il rapporto con gli addetti alla rete distributiva, i quali da lavoratori dipendenti dovrebbero trasformarsi in autonomi. Per Profumo anche gli inquadramenti attuali avrebbero fatto il loro tempo e da 13 livelli propone di scendere a 6, con il massimo della flessibilità per l’impiego dei quadri direttivi. Dura la replica dei sindacati: il segretario della Fabi Lando Sileoni ha respinto senza mezzi termini «il tentativo di Abi di utilizzare le difficoltà del momento del settore bancario italiano per tentare di smantellare l’attuale contratto nazionale, sostituendolo, di fatto, con contratti aziendali e di gruppo». Lo stesso hanno detto gli altri leader sindacali. Eppure qualche margine di trattativa sembra essersi aperto. Il sindacato, per esempio, potrebbe accettare che il contratto nazionale definisca i meccanismi per gli aumenti automatici facendoli scattare però solo al raggiungimento di predeterminati obiettivi di bilancio e di produttività. Nel frattempo riparte la mobilitazione e si minacciano gli scioperi. Si vis pacem para bellum. (riproduzione riservata)
IL SOLE 24 ORE, giovedì 30 ottobre 2014
Abi: aumenti non oltre l’1,85% – Secondo un primo calcolo la cifra offerta dalle banche sarebbe 50 euro medi
Cristina Casadei
I conti di Alessandro Profumo e dei sindacati dei bancari non tornano proprio sul senso politico più importante del rinnovo del contratto nazionale dei bancari, il riconoscimento dell’inflazione. A Profumo che guida la delegazione dei banchieri viene fuori 1,85%, ai sindacati (Fabi, Fiba, Fisac, Uilca, Ugl, Dircredito, Sinfub) circa il 5%, dopo aver rivisto il 6,05% della piattaforma alla luce della deflazione. Per Profumo l’inflazione di questo contratto che comprende il secondo semestre 2014 (0,1%), il 2015 (1,3%), il 2016 (1,5%) e il primo semestre del 2017 (0,8%) è pari al 3,70% da cui va sottratto il differenziale dell’inflazione per il triennio precedente, pari a 1,85%.
La nuova contropiattaforma di Abi che sarà consegnata brevi manu ai sindacati prima del prossimo incontro, il 5 novembre, smonta, in larga misura, la piattaforma dei sindacati, giustificando l’operazione con lo scenario difficile delle banche italiane. Relegando il contratto nazionale al ruolo di cornice e rafforzando il contratto aziendale, su molti temi, tra cui l’orario per esempio. In una nota Abi spiega che «per assecondare i profondi cambiamenti che interverranno nel settore del credito nei prossimi anni, è necessario dotarsi di nuovi strumenti all’interno di un nuovo perimetro fra il contratto nazionale, che rimane l’architrave fondamentale delle relazioni industriali, e i contratti aziendali, ove sarà possibile intercettare le esigenze diversificate delle banche quanto a dimensione, strategie e organizzazione. Poi sulla base della diversificazioneove sarà possibile intercettare le esigenze diversificate delle banche quanto a dimensione, strategie e organizzazione». Nel merito le banche hanno parlato di sterilizzazione degli scatti di anzianità e della decurtazione strutturale della base di calcolo del Tfr. Nelle rivendicazioni di Abi ci sono altri ritocchi su indennità di cassa, festività soppresse, ferie, permessi, comporto di malattia, riduzione degli inquadramenti da 13 a 6, fungibilità e flessibilità.
Una linea che ha creato tensioni sul fronte sindacale. Al punto che il segretario generale degli autonomi della Fabi, il sindacato di maggioranza del credito, Lando Maria Sileoni, dice: «Non accettiamo il tentativo di Abi di utilizzare le difficoltà del momento del settore bancario italiano per tentare di smantellare l’attuale contratto nazionale, sostituendolo, di fatto, con contratti aziendali e di gruppo che creerebbero inevitabilmente trattamenti economici differenti da banca a banca». Il tentativo dei sindacati di portare i banchieri a discutere del loro testo per ora non ha dato risultati. E Sileoni già ieri ha iniziato a dire che «o si entra nel merito dei problemi oppure ognuno prenderà la sua strada, che, per quanto ci riguarda, significa mobilitazione del personale ed azioni di lotta». Sulla stessa linea Agostino Megale: «Con le posizioni di merito espresse oggi da Abi il contratto non si fa e la categoria andrà alla mobilitazione. Per questo mi attendo un cambiamento nei prossimi incontri». Diversa la linea della Fiba, guidata da Giulio Romani che dice: «Siamo disposti ad allargare gli spazi di competenze della contrattazione aziendale ma vogliamo prima definire la cornice di tutele e garanzie relativamente ai livelli occupazionali, al salario, alle professionalità, che deve offrire il contratto nazionale». E della Uilca di Massimo Masi che considera «le rivendicazioni iniziali di Abi un libro dei sogni più che proposte concrete che consentano di arrivare ad una conclusione positiva del contratto».
IL MESSAGGERO, giovedì 30 ottobre 2014
BANCARI – Contratto: lite Abi-sindacati
(cliccare sull’immagine per ingrandire)
CORRIERE DELLA SERA.it, mercoledì 29 ottobre 2014 16:39
Banche: Fabi, non sostituire contratto nazionale con aziendale
ROMA (MF-DJ)–“Non accettiamo il tentativo di Abi di utilizzare le difficolta’ del momento del settore bancario italiano per tentare di smantellare l’attuale contratto nazionale, sostituendolo, di fatto, con contratti aziendali e di gruppo che creerebbero inevitabilmente trattamenti economici differenti da banca a banca”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza del comparto del credito, a margine dell’incontro che si e’ svolto oggi a Roma, nell’ambito della vertenza sul rinnovo del contratto degli oltre 309mila bancari italiani. “Se davvero l’Abi vuole, entro la fine dell’anno, condividere un nuovo contratto di lavoro – prosegue – non puo’ pensare che il confronto si svolga esclusivamente sulla sua piattaforma rivendicativa, presentata di fatto oggi alle organizzazioni sindacali”. “Ci auguriamo che dal prossimo incontro emerga la volonta’ di rispettare le richieste presentate dalle organizzazioni sindacali, a cominciare dal recupero dell’inflazione, quella pregressa, reale e attesa, per giungere, entro la fine dell’anno, a una sintesi politica tra le richieste dei lavoratori e quelle delle aziende. Oggi siamo stati estremamente chiari: o si entra nel merito dei problemi oppure ognuno prendera’ la sua strada, che, per quanto ci riguarda, significa mobilitazione del personale ed azioni di lotta”, conclude. com/alu (fine) MF-DJ NEWS 2916:38 ott 2014
APCOM, mercoledì 29 ottobre 2014 16:29
Sileoni, Abi tenta di smantellare contratto dei bancari
Sileoni, Abi tenta di smantellare contratto dei bancari Sileoni, Abi tenta di smantellare contratto dei bancari Fabi pronta alla mobilitazione ed azioni di lotta Roma, 29 ott. (TMNews) – “Non accettiamo il tentativo di Abi di utilizzare le difficoltà del momento del settore bancario italiano per tentare di smantellare l`attuale contratto nazionale”, così Lando Sileoni, Segretario generale della FABI, sindacato di maggioranza del comparto del credito, a margine dell`incontro che si è svolto oggi a Roma, nell`ambito della vertenza sul rinnovo del contratto degli oltre 309mila bancari italiani. “I problemi gestionali rimarcati dalle banche non possono essere attribuiti né al contratto nazionale né alla relazioni sindacali del settore, che spesso hanno dato invece risposte concrete alla crisi”, sottolinea il numero uno della Fabi. “Oggi siamo stati estremamente chiari: o si entra nel merito dei problemi oppure ognuno prenderà la sua strada, che, per quanto ci riguarda, significa mobilitazione del personale ed azioni di lotta”, conclude Sileoni. Men 29-OTT-14 16:29
RADIOCOR, mercoledì 29 ottobre 2014 16:25:46
16:25 – Banche: Sileoni (Fabi), non si può smontare il contratto nazionale
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 29 ott – ‘Non accettiamo il tentativo di Abi di utilizzare le difficolta’ del momento del settore bancario italiano per tentare di smantellare l’attuale contratto nazionale, sostituendolo, di fatto, con contratti aziendali e di gruppo che creerebbero inevitabilmente trattamenti economici differenti da banca a banca’. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi al termine dell’incontro con i banchieri al tavolo per il rinnovo del contratto degli oltre 309mila bancari italiani. ‘Se davvero l’Abi vuole, entro la fine dell’anno, condividere un nuovo contratto di lavoro, non puo’ pensare che il confronto si svolga esclusivamente sulla sua piattaforma rivendicativa, presentata di fatto oggi alle organizzazioni sindacali. I problemi gestionali rimarcati dalle banche non possono essere attribuiti ne’ al contratto nazionale ne’ alla relazioni sindacali del settore, che spesso hanno dato invece risposte concrete alla crisi”. com-Ggz (RADIOCOR) 29-10-14 16:25:46
ASCA, mercoledì 29 ottobre 2014
Sileoni, Abi tenta di smantellare contratto dei bancari
Sileoni, Abi tenta di smantellare contratto dei bancari Fabi pronta alla mobilitazione ed azioni di lotta (ASCA) – Roma, 29 ott 2014 – “Non accettiamo il tentativo di Abi di utilizzare le difficolta’ del momento del settore bancario italiano per tentare di smantellare l’attuale contratto nazionale”, cosi’ Lando Sileoni, Segretario generale della FABI, sindacato di maggioranza del comparto del credito, a margine dell’incontro che si e’ svolto oggi a Roma, nell’ambito della vertenza sul rinnovo del contratto degli oltre 309mila bancari italiani. “I problemi gestionali rimarcati dalle banche non possono essere attribuiti né al contratto nazionale né alla relazioni sindacali del settore, che spesso hanno dato invece risposte concrete alla crisi”, sottolinea il numero uno della Fabi. “Oggi siamo stati estremamente chiari: o si entra nel merito dei problemi oppure ognuno prendera’ la sua strada, che, per quanto ci riguarda, significa mobilitazione del personale ed azioni di lotta”, conclude Sileoni.
MILANO FINANZA, mercoledì 29 ottobre 2014 18:55
Banche: Fabi, non sostituire contratto nazionale con aziendale
(cliccare sull’immagine per ingrandire)