Un sindacato, ancora una volta, leader e di primo piano ai tavoli delle trattative quello che emerge dal Coordinamento FABI Banco Popolare che si è tenuto a Verona alla presenza del Segretario Generale, Lando Maria Sileoni.
I lavori sono stati aperti dal Segretario Coordinatore Piero Marioli che ha fatto una lucida analisi del settore, della crisi e degli ultimi anni della banca tra vertenze e ruolo dei rappresentanti dei lavoratori. “Abbiamo portato a casa tanti risultati – ha detto Marioli – tutti all’avanguardia e a tutela dei colleghi. Dall’accordo quadro 2012 a quello sugli inquadramenti delle aree leggere, il rinnovo del contratto integrativo aziendale dell’ex CREBERG, quello sulla previdenza fondi interni ed esterni o sugli sportelli in chiusura in Sicilia e a Roma, fino all’armonizzazione delle fusioni e all’accordo su tensioni occupazionali e relative ricadute o al nuovo modello di rete e al social hour. Oltre alle garanzie in termini di mobilità e di processi formativi – ha continuato il padrone di casa – ci siamo posti il problema di individuare una soluzione per quelle centinaia di quadri direttivi demansionati diretta conseguenza dell’introduzione del nuovo modello basato su filiali capofila e sportelli satellite che doveva ridurre i costi e portare maggiore efficienza”. Poi le armonizzazioni contrattuali conseguenti all’incorporazione del Credito Bergamasco nel Banco Popolare. “Individuare soluzioni – ha detto Marioli – che garantissero il mantenimento dell’esistente per i colleghi del Credito Bergamasco era l’imperativo che ci siamo posti come organizzazione. Un altro banco di prova per la FABI che ha dimostrato, anche in questa occasione, lungimiranza, grande maturità e compattezza nell’interesse primario dei lavoratori”. E tutto questo, secondo il Coordinatore Banco Popolare, grazie alla guida di una Segreteria Nazionale capace e attenta ad ogni realtà e di un leader, Sileoni, che ha portato la FABI ad essere determinante su tutti i tavoli di confronto. Siamo stati e siamo tuttora – ha concluso Marioli – il sindacato di maggioranza e di riferimento non solo per il numero di iscritti, ma soprattutto per la forza che in ogni accordo abbiamo dimostrato sia alla controparte aziendale ma anche ai nostri partner sindacali”.
Parole di affetto e gratitudine ricambiate dal Segretario Generale. “Il Coordinamento del Banco Popolare – ha detto Sileoni – ha fatto un ottimo lavoro. Si tratta di persone preparate che ogni giorno, vivendo le difficoltà dei colleghi, sono in grado di rappresentarle al meglio e raggiungere obiettivi importanti. Voglio ringraziare per questo Piero Marioli e tutta la sua squadra”.
Poi l’analisi del momento storico e le difficoltà del credito. Le incongruenze dei banchieri, scelte manageriali discutibili, i ricatti dell’ABI e l’opinione pubblica che non fa differenza tra dipendenti e vertici aziendali. In tutto questo il rinnovo del Contratto degli oltre 309 mila bancari.
“Prima di tutto serve chiarezza e conoscenza delle dinamiche che stiamo vivendo – ha detto Sileoni – e per evitare strumentalizzazioni e demagogia è necessario che la categoria abbia percezione del momento storico. Non sarà una passeggiata perché abbiamo di fronte una controparte ostinata a destrutturare il Contratto, svilire il lavoro, livellare ruoli, mansioni e stipendi. Noi vogliamo mantenere gli attuali livelli occupazionali e recuperare l’inflazione, ma per farlo abbiamo bisogno di essere uniti e compatti. Il confronto con ABI parte da punti di vista diversi: per loro il menù propone recupero della redditività a discapito dei bancari e in maniera non concordata con i sindacati. Per noi bisogna ragionare sulla piattaforma approvata dai lavoratori che prevede il recupero di professionalità esistenti e perse nel tempo come le consulenze, il contatto con il territorio, le imprese e le famiglie, la formazione del personale”.
Infine, nelle parole di Sileoni, la sintesi del confronto con l’Associazione Bancaria. “Siamo riusciti a mantenere per i lavoratori del settore gli accordi pregressi sull’elemento distinto di retribuzione – ha concluso il Segretario Generale – e dal 1 gennaio i dipendenti avranno in busta paga tutto quanto stabilito dal vecchio contratto. Ora si volta pagina e si guarda avanti. Agli incontri del 20, 27 e 29 ottobre ABI ci troverà pronti”.