MF-MILANO FINANZA, venerdì 11 luglio 2014
Ma per la Fabi l’Abi è come il Brasile
A la guerre comme à la guerre. Così se l’Abi rivendica i propri meriti, Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi, principale sindacato di categoria, gli risponde che sembrano il Brasile: i banchieri incassano gol, «ma si sentono ancora i migliori del mondo». I gol sarebbero le «sofferenze bancarie e crediti deteriorati a livelli record, 68 mila posti di lavoro in meno entro il 2020, un muro tutto ideologico sui rinnovi dei contratti nazionali Abi e Credito Cooperativo, stipendi dei manager esorbitanti e indecenti rispetto alla crisi economica e sociale e rispetto agli stessi stipendi dei lavoratori bancari, un nuovo modello di banca che l’Abi non vuole confrontare con il sindacato». «La relazione di Patuelli», ha concluso Sileoni «è tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Abi: Patuelli è conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione è che l’associazione dei banchieri navighi a vista sperando che la tempesta passi da sola».
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IL SOLE 24 ORE, venerdì 11 luglio 2014
Valeri tra i nuovi vicepresidenti
ROMA. Il Consiglio dell’Abi, che si è riunito ieri dopo l’Assemblea annuale, accogliendo l’indicazione unanime formulata a sensi di Statuto dal Comitato esecutivo uscente, ha rieletto per acclamazione Antonio Patuelli Presidente dell’Abi per il prossimo biennio. Il Consiglio ha anche eletto cinque Vice Presidenti e il nuovo Comitato esecutivo. Sono stati eletti Vice Presidenti, su indicazione dei grandi gruppi bancari, Roberto Nicastro, vicario, (Direttore Generale UniCredit), Gian Maria Gros-Pietro (Presidente del Consiglio di Gestione Intesa Sanpaolo); su indicazione delle banche medie e piccole, Miro Fiordi (Amministratore Delegato e Direttore Generale Credito Valtellinese), Giuseppe Ghisolfi (Presidente Cassa di Risparmio di Fossano) e Flavio Valeri (Presidente e Consigliere Delegato Deutsche Bank).
Il prossimo 23 luglio il comitato Abi nominerà invece il nuovo capo delegazione per la trattativa con i sindacati sul rinnovo del contratto in sostituzione di Francesco Micheli che non fa parte del nuovo comitato esecutivo rinnovato oggi. «Vedremo il 23 – ha spiegato il presidente Antonio Patuelli – ma nel comitato (di cui deve fare parte il capo delegazione, ndr) il nome prestigioso di Francesco Micheli non c’è». Le trattative con i sindacati registrano ancora forti differenze fra le parti e si sono fermate in attesa dei nuovi vertici Abi. Ieri non a caso i commenti dei sindacati alla relazione di Patuelli sono stati molto freddi: così Lando Sileoni, segretario della della Fabi ha parlato di una relazione «tutta incentrata sulla difesa corporativa dell’Abi», mentre Agostino Megale, segretario della Fisac Cgil ha dichiarato: «Mi sarei atteso un ringraziamento nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, che in questi anni hanno fatto tanti sacrifici e hanno visto ridurre dal 2000 di circa cinquantamila il numero degli occupati».
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IL MESSAGGERO, venerdì 11 luglio 2014
Abi al giro di boa vertici giovani e più paletti etici
ROMA «Assoluta intransigenza morale senza eccezione alcuna». Si capisce da queste parole la svolta che intende imprimere Antonio Patuelli al nuovo corso dell’ Abi nel giorno del rinnovo dei vertici. Rimescolate le carte sulla plancia di comando con tanto di cambio generazionale tra i vicepresidente e la conferma dello stesso Patuelli alla presidenza, l’ Abi è decisa a cambiare le regole alzando l’ asticella sull’ etica. Troppi gli scandali che hanno colpito negli ultimi anni i vertici di molte banche presenti negli organi dell’ associazione, dall’ ex numero uno Giuseppe Mussari a Giovanni Berneschi di Carige. Il nuovo schema di statuto è già tracciato e, una volta approvate, le nuove regole avranno il merito di alzare i requisiti di onorabilità «collegandoli ancor più direttamente alle regole costituzionali, di legge e di vigilanza riguardanti gli amministratori delle banche». Non solo. Entro l’ autunno verrà anche abrogato l’ emendamento ad personam che ha consentito a Mussari di continuare a guidare l’ associazione pur non ricoprendo alcun incarico bancario dopo l’ uscita dal gruppo Mps. È una questione di «austerità morale», di «alti ideali e forte determinazione come i volontari del Risorgimento» per il presidente Patuelli. Tutti requisiti che dovrebbe avere «chi ha il compito di guidare una banca». Intanto a segnare la svolta generazionale nell’ associazione è l’ ingresso in massa di cinque nuovi vicepresidenti: due dei grandi gruppi, Roberto Nicastro (Unicredit) vicario, Gian Maria Gros- Pietro (Intesa Sanpaolo), e tre delle medio piccole: Miro Fiordi (Creval), Flavio Valeri (Deutsche) e Giuseppe Ghisolfi (Cari Fossano). A chiudere il cerchio, potrebbe essere poi il nuovo comitato esecutivo dell’ Associazione fissato per il 23. In quest’ occasione potrebbe essere ufficializzata la nomina del sostituto di Francesco Micheli a capo delegazione (Casl) per la trattativa. Si è parlato finora di Camillo Venesio, ma l’ amministratore delegato della Banca del Piemonte non sarebbe intenzionato ad accettare l’ incarico. Un’ altra questione spinosa per l’ associazione bancaria è poi il rinnovo del contratto che vede palazzo Altieri ancora distante anni luce dai sindacati, che anche ieri non hanno perso l’ occasione di attaccare la mancanza di un modello si settore che non conti soltanto sui tagli. “L’Abi scimiotta il Brasile: incassa goal, ma si sentono ancora i migliori del modo”, è il commento di Lando Sileoni, segretario nazionale della Fabi. R. Amo.
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ITALIA OGGI, venerdì 11 luglio 2014
Abi: troppe tasse sulle banche Il cahier de doléances del presidente Antonio Patuelli
«S ulle banche in Italia, negli ultimi cinque anni, sono piovuti più di 670 provvedimenti normativi (circa due e mezzo a settimana!)». È questo il grido di dolore lanciato ieri dal presidente dell’ Abi, Antonio Patuelli, nel corso dell’ assemblea annuale. Si tratta di norme «sia di natura burocratica e regolamentare (con effetti sui sistemi informatici, sulle procedure e quindi «non a costo zero»), sia con impatti economici importanti come riduzioni e limitazioni alle commissioni e ai tassi di interesse, imposizioni di clausole contrattuali, revisioni alle basi imponibili Ires e Irap, alterazioni di pre- esistenti assetti negoziali in contratti di durata, imposte variamente definite di bollo, correzioni di normative sul calcolo degli interessi, sempre più gravosi anticipi di pagamenti di imposte. Il tutto», ha proseguito, «in modo non organico, spesso senza proporzionalità, senza un disegno economico di lungo periodo, creando incertezza del diritto e nel diritto, senza valutare appieno gli effetti distorsivi che alcune scelte regolamentari generano sui comportamenti e sulle offerte di servizi e prodotti». Il numero uno dell’ Abi ha quindi chiesto «alle istituzioni della Repubblica un forte ripensamento di queste normative avverse». Alle lamentele dei banchieri ha replicato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, non tenero nei confronti del sistema creditizio nazionale. Visco ha ricordato che, con le nuove misure della Bce, le banche italiane beneficeranno di una liquidità che potrebbe superare i 200 miliardi, a patto che essi siano utilizzati per il finanziamento alle imprese. Inoltre, via Nazionale «sta per ampliare la gamma dei prestiti utilizzabili a garanzia del rifinanziamento presso l’ Eurosistema, con modalità tali da incentivare il credito alle piccole e medie imprese. Le attività potenzialmente interessate da questa iniziativa sono stimabili in circa 120 miliardi al netto degli scarti di garanzia». Non ultima, per le banche italiane «la riduzione dei prestiti deteriorati è indispensabile per la ripresa del credito». Durissimo invece il commento della Fabi, il maggior sindacato dei bancari, secondo cui l’ associazione bancaria «scimmiotta il Brasile: incassa goal, ma si sente ancora la migliore del mondo», ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, che ha invece elogiato l’ analisi di Visco, «che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema. Dopo l’ assemblea, il consiglio ha rieletto Antonio Patuelli presidente per il prossimo biennio e i cinque vicepresidenti: Roberto Nicastro (d. g. Unicredit), Gian Maria Gros Pietro (Intesa Sanpaolo), Miro Fiordi (a. d. e d. g. Credito valtellinese), Giuseppe Ghisolfi (presidente Cassa risparmio Fossano) e Flavio Valeri (presidente e consigliere delegato Deutsche bank). © Riproduzione riservata
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ABI: SILEONI (FABI), COME IL BRASILE INCASSA GOAL, MA SI SENTONO I MIGLIORI
Roma, 10 lug – “L’Abi scimmiotta il Brasile: incassa goal, ma si sentono ancora i migliori del mondo”. E’ il parere espresso da Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, sui lavori dell’assemblea dell’associazione bancaria. “Sessantottomila posti di lavoro in meno entro il 2020 – rileva il sindacalista – sofferenze bancarie e crediti deteriorati a livelli record, un muro tutto ideologico sui rinnovi dei contratti nazionali Abi e Credito Cooperativo, stipendi dei manager esorbitanti ed indecenti rispetto alla crisi economica e sociale attuale e rispetto agli stessi stipendi dei lavoratori bancari, un nuovo modello di banca che Abi non vuole confrontare con il sindacato: ecco tutti i goal incassati dall’Abi. La relazione di Patuelli e’ tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Abi: Patuelli e’ conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione e’ che l’Associazione dei Banchieri navighi a vista sperando che la tempesta passi da sola. Storica, innovativa e profonda – giudica, invece, Sileoni – l’analisi di Ignazio Visco, Governatore della Banca D’Italia, che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema”.
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ASCA, giovedì 10 luglio 2014 – 15:57
Abi: Sileoni, banchieri come il Brasile, ma Visco li riporta sulla terra
(ASCA) – Roma, 10 lug 2014 – ”Sessantottomila posti di lavoro in meno entro il 2020, sofferenze bancarie e crediti deteriorati a livelli record, un muro tutto ideologico sui rinnovi dei contratti nazionali Abi e Credito Cooperativo, stipendi dei manager esorbitanti ed indecenti rispetto alla crisi economica e sociale attuale e rispetto agli stessi stipendi dei lavoratori bancari, un nuovo modello di banca che Abi non vuole confrontare con il sindacato: ecco tutti i goal incassati dall’Abi” cosi’ Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggiore sindacato del credito, commenta la 54* assemblea dell’Abi. ”La relazione di Patuelli (presidente Abi,Ndr) tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Abi: Patuelli e’ conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione e’ che l’Associazione dei Banchieri navighi a vista sperando che la tempesta passi da sola. Storica, innovativa e profonda l’analisi di Ignazio Visco, Governatore della Banca D’Italia, che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema”, prosegue il numero della Fabi. ”Insomma, l’Abi scimmiotta il Brasile: incassa goal, ma si sentono ancora i migliori del mondo”, chiosa Sileoni. red/men
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ADNKRONOS, giovedì 10 luglio 2014
Abi: Fabi, relazione Patuelli tutta incentrata in difesa corporativa Roma, 10 lug.
(Adnkronos) – “La relazione di Patuelli tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Abi”. Il commento e’ della Fabi che paragona l’Associazione bancaria alla Selecao brasiliana, “l’Abi come il Brasile: prendono goal ma si sentono i migliori del mondo”.
E tra i “goal” subiti il sindacato annovera: “sessantottomila posti di lavoro in meno entro il 2020, sofferenze bancarie e crediti deteriorati a livelli record, un muro tutto ideologico sui rinnovi dei contratti nazionali Abi e Credito Cooperativo, stipendi dei manager esorbitanti ed indecenti rispetto alla crisi economica e sociale attuale e rispetto agli stessi stipendi dei lavoratori bancari, un nuovo modello di banca che Abi non vuole confrontare con il sindacato”.
Non solo.”Patuelli è conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione è che l’Associazione dei Banchieri navighi a vista sperando che la tempesta passi da sola”, prosegue la Fabi che invece promuove la relazione del Governatore di Bankitalia. “Storica, innovativa e profonda che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema”, commenta ancora il sindacato. (Sec-Tes/Zn/Adnkronos)
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Sileoni giudica invece “storica, innovativa e profonda l’analisi di Ignazio Visco, Governatore della Banca D’Italia, che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema”.(ANSA). DOA 10-LUG-14 13:43
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ABI: SILEONI (FABI), COME IL BRASILE INCASSA GOAL, MA SI SENTONO I MIGLIORI
(www.borsaitaliana.it tramite Il Sole 24 Ore Radiocor, giovedì 10 luglio 2014)
Roma, 10 lug – “L’Abi scimmiotta il Brasile: incassa goal, ma si sentono ancora i migliori del mondo”. E’ il parere espresso da Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, sui lavori dell’assemblea dell’associazione bancaria. “Sessantottomila posti di lavoro in meno entro il 2020 – rileva il sindacalista – sofferenze bancarie e crediti deteriorati a livelli record, un muro tutto ideologico sui rinnovi dei contratti nazionali Abi e Credito Cooperativo, stipendi dei manager esorbitanti ed indecenti rispetto alla crisi economica e sociale attuale e rispetto agli stessi stipendi dei lavoratori bancari, un nuovo modello di banca che Abi non vuole confrontare con il sindacato: ecco tutti i goal incassati dall’Abi. La relazione di Patuelli e’ tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Abi: Patuelli e’ conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione e’ che l’Associazione dei Banchieri navighi a vista sperando che la tempesta passi da sola. Storica, innovativa e profonda – giudica, invece, Sileoni – l’analisi di Ignazio Visco, Governatore della Banca D’Italia, che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema”.
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DAGOSPIA, giovedì 10 luglio 2014 – 15.34
PATUELLI COME SCOLARI – SINDACATI CONTRO I BANCHIERI CHE CONFERMANO IL PRESIDENTE DELL’ABI: “SI SENTONO I MIGLIORI DEL MONDO, MA STANNO FACENDO LA FINE DEL BRASILE”
Fabi contro Abi: 68mila posti di lavoro in meno, record di sofferenze e crediti deteriorati, ma la Confindustria delle banche non propone soluzioni e aspetta che passi la tempesta – Patuelli confermato per acclamazione, cinque i vice…
1. ABI: PATUELLI CONFERMATO PRESIDENTE, NICASTRO E GROS-PIETRO TRA I VICE
Radiocor – Il consiglio dell’Abi che si e’ riunito al termine dell’assemblea annuale ha rieletto ‘per acclamazione’ Antonio Patuelli alla presidenza dell’associazione. Cinque i vice presidenti: Roberto Nicastro (dg UniCredit), Gian Maria Gros-Pietro (presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo), Miro Fiordi (a.d. Credito Valtellinese), Giuseppe Ghisolfi (presidente Cassa di Risparmio di Fossano) e Flavio Valeri (presidente e consigliere delegato di Deutsche Bank).
ROBERTO NICASTRO DIRETTORE GENERALE UNICREDIT
2. SINDACATI CONTRO PATUELLI
(Ansa) – “L’Abi scimmiotta il Brasile: incassa goal, ma si sentono ancora i migliori del mondo”. Questo l’attacco del segretario generale Fabi Lando Sileoni commentando l’assemblea dell’associazione bancaria.
“Sessantottomila posti di lavoro in meno entro il 2020,-spiega Sileoni- sofferenze bancarie e crediti deteriorati a livelli record, un muro tutto ideologico sui rinnovi dei contratti nazionali ABI e Credito Cooperativo, stipendi dei manager esorbitanti ed indecenti rispetto alla crisi economica e sociale attuale e rispetto agli stessi stipendi dei lavoratori bancari, un nuovo modello di banca che ABI non vuole confrontare con il sindacato: ecco tutti i goal incassati dall’Abi”.
GIAN MARIA GROSS PIETRO – COPYRIGHT PIZZI
“La relazione di Patuelli tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Abi – aggiunge – Patuelli è conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione è che l’Associazione dei Banchieri navighi a vista sperando che la tempesta passi da sola”. Sileoni giudica invece “storica, innovativa e profonda l’analisi di Ignazio Visco, Governatore della Banca D’Italia, che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema”.
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LINKSICILIA, giovedì 10 luglio 2014
Sileoni (Fabi): “I banchieri dell’Abi sono come il Brasile: prendeno goal, ma si sentono i migliori del mondo…” I SIGNORI DELLA BANCHE HANNO RICONFERMATO DUE COSE: PATUELLI PRESIDENTE E LA LORO ARROGANZA
Sessantottomila posti di lavoro in meno entro il 2020, sofferenze bancarie e crediti deteriorati a livelli record, un muro tutto ideologico sui rinnovi dei Contratti Nazionali, ABI e Credito Cooperativo, stipendi dei manager esorbitanti ed indecenti rispetto alla crisi economica e sociale attuale e rispetto agli stessi stipendi dei lavoratori bancari, un nuovo modello di banca che ABI non vuole confrontare con il sindacato: questi, secondo la Fabi – il sindacato dei lavoratori bancari più rappresentativo del nostro Paese – sono “tutti i goal incassati dall’ABI”.
Per la Fabi, l’assemblea dell’ABI, che oggi ha riconfermato Antonio Patuelli come presidente, somiglia tanto al Brasile: “Come il Brasile – sottolinea il segretario nazionale della Fabi, Lando Maria Sileoni, prendono goal, ma si sentono i migliori del mondo!”.
La relazione di Patuelli – aggiunge Lando Maria Sileoni – è stata tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Associazione Bancaria Italiana. Patuelli è conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione è che l’Associazione dei banchieri navighi a vista, sperando che la tempesta passi da sola”.
Come LinkSicilia abbiamo rilevato che, dopo tanti piagnistei emersi nel corso dell’assemblea dell’ABI su sofferenze bancarie e troppe tasse a carico delle Banche italiane, il Consiglio dell’ABI, come già accennato, ha riconfermato quale presidente Patuelli ed ha ha eletto anche cinque vicepresidenti: Roberto Nicastro (Vicario), Gian Maria Gros-Pietro (Intesa Sanpaolo), Miro Fiordi (Credito Valtellinese), Giuseppe Ghisolfi (Cassa Risparmio Fossano) e Flavio Valeri (Deutsche Bank).
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Banche, la furia del sindacato: l’Abi incassa goal su goal come il Brasile
Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, fa il punto in concomitanza con i lavori dell’assemblea dell’Associazione bancaria italiana a Roma
(www.bluerating.com, giovedì 10 luglio 2014)
“DIFESA CORPORATIVA” – La relazione di Patuelli “è tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Abi: Patuelli è conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione è che l’Associazione bancaria italiana navighi a vista sperando che la tempesta passi da sola. Storica, innovativa e profonda”, dice, invece, Sileoni, “l’analisi diIgnazio Visco, governatore della Banca d’Italia, che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema”.
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Abi: Sileoni, banchieri come il Brasile, ma Visco li riporta sulla terra
(finance.yahoo.com tramite asca, giovedì 10 luglio 2014)
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ABI: SILEONI (FABI), COME IL BRASILE INCASSA GOAL, MA SI SENTONO I MIGLIORI
(Libero.it tramite borsaitaliana.it, giovedì 10 luglio 2014)
Roma, 10 lug – “L’Abi scimmiotta il Brasile: incassa goal, ma si sentono ancora i migliori del mondo”. E’ il parere espresso da Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, sui lavori dell’assemblea dell’associazione bancaria. “Sessantottomila posti di lavoro in meno entro il 2020 – rileva il sindacalista – sofferenze bancarie e crediti deteriorati a livelli record, un muro tutto ideologico sui rinnovi dei contratti nazionali Abi e Credito Cooperativo, stipendi dei manager esorbitanti ed indecenti rispetto alla crisi economica e sociale attuale e rispetto agli stessi stipendi dei lavoratori bancari, un nuovo modello di banca che Abi non vuole confrontare con il sindacato: ecco tutti i goal incassati dall’Abi. La relazione di Patuelli e’ tutta incentrata in una difesa corporativa dell’Abi: Patuelli e’ conscio dei problemi che gravano sul settore, ma non ha proposto soluzioni per invertire la fase attuale. La nostra sensazione e’ che l’Associazione dei Banchieri navighi a vista sperando che la tempesta passi da sola. Storica, innovativa e profonda – giudica, invece, Sileoni – l’analisi di Ignazio Visco, Governatore della Banca D’Italia, che ha messo politicamente in luce le carenze del sistema”.