“Riteniamo provocatorie e irricevibili le proposte formulate dal Gruppo Intesa Sanpaolo, che intende licenziare 50 lavoratori di Banca Monte Parma o, in alternativa, imporre ai dipendenti della banca la riduzione delle retribuzioni, la cancellazione dei trattamenti aziendali, demansionamenti professionali con riduzione dei trattamenti economici e la sospensione dell’attività lavorativa senza la copertura del Fondo di Solidarietà e senza versamento della contribuzione previdenziale”.
Così Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, è intervenuto oggi personalmente nella vertenza di Banca Monte Parma, azienda del Gruppo intesa Sanpaolo.
La banca ha, infatti, avviato la settimana scorsa una nuova procedura sulle tensioni occupazionali.
“Consideriamo le misure delineate inaccettabili, soprattutto alla luce dei pesanti sacrifici affrontati negli ultimi due anni dai lavoratori della banca, a cui va tutta la nostra solidarietà”, ha detto Sileoni.
“Giudichiamo, infine, particolarmente grave e delicata la situazione di Banca Monte Parma, anche in vista del prossimo avvio delle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale di categoria in ABI.
Non possiamo permettere che le vicende dell’azienda siano strumentalmente utilizzate come grimaldello per tentare di scardinare l’intera contrattazione nazionale di settore.
La FABI, pertanto, sosterrà il percorso di mobilitazione che le rappresentanze aziendali unitarie hanno già avviato con il sostegno unanime dei lavoratori”, ha concluso il leader del sindacato.
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IL SOLE 24 ORE, venerdì 14 febbraio 2014
MONTE PARMA – Fabi: inaccettabili i 50 licenziamenti
I 50 esuberi annunciati da Banca Monte Parma (Intesa Sanpaolo) sono un «fatto inaccettabile». A sostenerlo il segretario generale della Fabi Lando Sileoni. Sulla stessa linea il segretario generale della Fisac-Cgil, Agostino Megale. Secondo quanto riferisce Sileoni, il Gruppo intende licenziare 50 lavoratori o, in alternativa, «imporre ai dipendenti della banca la riduzione delle retribuzioni, la cancellazione dei trattamenti aziendali, demansionamenti con riduzione dei trattamenti economici e la sospensione dell’attività lavorativa senza la copertura del Fondo di Solidarietà e senza versamento della contribuzione previdenziale». In vista del rinnovo del ccnl, dice Sileoni, «non possiamo permettere che le vicende dell’azienda siano strumentalmente utilizzate come grimaldello per tentare di scardinare la contrattazione nazionale».
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MF-MILANO FINANZA, venerdì 14 febbraio 2014
Dall’Emilia a Roma: Banca Monte Parma adesso diventa un caso nazionale
– “Segreti bancari” a cura di Claudia Cervini –
Dall’Emilia a Roma. La vicenda dei 50 possibili licenziamenti in Banca Monte Parma si scalda al punto da diventare caso nazionale. A intervenire sul dossier è il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni. «Riteniamo provocatorie e irricevibili le proposte formulate dal gruppo Intesa (che controlla l’istituto emiliano, ndr) che intende licenziare 50 lavoratori di Banca Monte Parma», ha affermato il segretario generale. «In alternativa ai dipendenti della banca sono prospettati la riduzione delle retribuzioni, la cancellazione dei trattamenti aziendali, demansionamenti professionali con riduzione dei trattamenti economici e la sospensione dell’attività lavorativa senza la copertura del Fondo di Solidarietà e senza versamento della contribuzione previdenziale».
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LA GAZZETTA DI PARMA, venerdì 14 febbraio 2014
BANCA MONTE PARMA Fabi: inaccettabili le proposte di Intesa
I possibili 50 esuberi a Banca Monte Parma annunciati da Intesa Sanpaolo sono un «fatto inaccettabile» per il segretario generale della Fabi Lando Sileoni che parla di «proposte provocatorie e irricevibili». Il sindacalista considera le misure proposte dal Gruppo che controlla Palazzo Sanvitale «inaccettabili soprattutto alla luce dei pesanti sacrifici affrontati negli ultimi due anni dai lavoratori». Per la Fabi la situazione è «particolarmente grave e delicata» anche in vista del prossimo avvio delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di categoria. «Non possiamo permettere – afferma Sileoni – che le vicende dell’ azienda siano strumentalmente utilizzate come grimaldello per tentare di scardinare l’ intera contrattazione nazionale di settore».
Vertenza Banca Monte, Fabi contro Intesa
“Riteniamo provocatorie e irricevibili le proposte formulate dal Gruppo Intesa Sanpaolo, che intende licenziare 50 lavoratori di Banca Monte Parma o, in alternativa, imporre ai dipendenti della banca la riduzione delle retribuzioni, la cancellazione dei trattamenti aziendali, demansionamenti professionali con riduzione dei trattamenti economici e la sospensione dell’attività lavorativa senza la copertura del Fondo di Solidarietà e senza versamento della contribuzione previdenziale”. Così Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, interviene nella vertenza di Banca Monte Parma, azienda del Gruppo Intesa Sanpaolo. ”
“Consideriamo queste misure inaccettabili, soprattutto alla luce dei pesanti sacrifici affrontati negli ultimi due anni dai lavoratori della banca, a cui va tutta la nostra solidarietà.
Giudichiamo, infine, – prosegue – particolarmente grave e delicata la situazione di Banca Monte Parma, anche in vista del prossimo avvio delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di categoria in Abi”.
“Non possiamo permettere che le vicende dell’azienda siano strumentalmente utilizzate come grimaldello per tentare di scardinare l’intera contrattazione nazionale di settore. La Fabi, pertanto, sosterrà il percorso di mobilitazione che le rappresentanze aziendali unitarie hanno già avviato con il sostegno unanime dei lavoratori”.
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da Il Mattino di Parma.it, giovedì 13 febbraio 2014
50 TAGLI O MENO RETRIBUZIONE E DIRITTI PER I DIPENDENTI
Vertenza Banca Monte, Fabi: “Da Intesa proposte provocatorie e irricevibili”
“Riteniamo provocatorie e irricevibili le proposte formulate dal Gruppo Intesa Sanpaolo, che intendelicenziare 50 lavoratori di Banca Monte Parma o, in alternativa, imporre ai dipendenti della banca lariduzione delle retribuzioni, la cancellazione dei trattamenti aziendali, demansionamenti professionali con riduzione dei trattamenti economici e la sospensione dell’attività lavorativa senza la copertura del Fondo di Solidarietà e senza versamento della contribuzione previdenziale”.
Così Lando Maria Sileoni, Segretario generale dellaFabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, interviene personalmente nella vertenza di Banca Monte Parma, azienda del Gruppo intesa Sanpaolo (leggi).
“Consideriamo queste misure inaccettabili, soprattutto alla luce dei pesanti sacrifici affrontati negli ultimi due anni dai lavoratori della banca, a cui va tutta la nostra solidarietà.
Giudichiamo, infine, particolarmente grave e delicata la situazione di Banca Monte Parma, anche in vista del prossimo avvio delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di categoria in ABI.
Non possiamo permettere che le vicende dell’azienda siano strumentalmente utilizzate come grimaldello per tentare di scardinare l’intera contrattazione nazionale di settore.
La Fabi, pertanto, sosterrà il percorso di mobilitazione che le rappresentanze aziendali unitarie hanno già avviato con il sostegno unanime dei lavoratori”.
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da DailyParma.it, giovedì 13 febbraio 2014
Banca Monte, “irricevibili le proposte di Intesa Sanpaolo”
Il segretario generale della FABI Lando Maria Sileoni: “Vogliono licenziare 50 lavoratori”.
13/02/2014
h.17.50
“Riteniamo provocatorie e irricevibili le proposte formulate dal Gruppo Intesa Sanpaolo, che intende licenziare 50 lavoratori di Banca Monte Parma o, in alternativa, imporre ai dipendenti della banca la riduzione delle retribuzioni, la cancellazione dei trattamenti aziendali, demansionamenti professionali con riduzione dei trattamenti economici e la sospensione dell’attività lavorativa senza la copertura del Fondo di Solidarietà e senza versamento della contribuzione previdenziale”.
Così Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, interviene personalmente nella vertenza di Banca Monte Parma, azienda del Gruppo intesa Sanpaolo.
“Consideriamo queste misure inaccettabili, soprattutto alla luce dei pesanti sacrifici affrontati negli ultimi due anni dai lavoratori della banca, a cui va tutta la nostra solidarietà.
Giudichiamo, infine, particolarmente grave e delicata la situazione di Banca Monte Parma, anche in vista del prossimo avvio delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di categoria in ABI.
Non possiamo permettere che le vicende dell’azienda siano strumentalmente utilizzate come grimaldello per tentare di scardinare l’intera contrattazione nazionale di settore.
La FABI, pertanto, sosterrà il percorso di mobilitazione che le rappresentanze aziendali unitarie hanno già avviato con il sostegno unanime dei lavoratori”.
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