CORRIERE DELLA SERA, venerdì 22 novembre 2013
(cliccare sull’immagine per ingrandire)
IL MESSAGGERO, venerdì 22 novembre 2013
(cliccare sull’immagine per ingrandire)
MF-MILANO FINANZA, venerdì 22 novembre 2013
Bpm, ecco la lista dei professori – Numerose new entry e qualche conferma a partire dagli ex consiglieri Paoloni e Priori, che corrono per la vicepresidenza. Coppini ha declinato l’invito. Sindacati interni ancora divisi sul da farsi
di Luca Gualtieri
Ci sono tanti nomi nuovi e qualche conferma nella squadra che Piero Giarda ha messo a punto per la Banca Popolare di Milano. Ieri, con qualche giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale, è stato alzato il velo sulla lista «Giarda per la cooperativa Bpm».
Come previsto l’elenco comprende molti docenti universitari come Andrea Boitani (Cattolica), Angelo Busani (Bocconi) e Fabio Fortuna (Luiss), mentre la normativa sulle quote ha favorito la candidatura di Donata Gottardi (Università degli Studi di Verona), Lucia Vitali e Claudia Bugno (dirigente del ministero dello Sviluppo Economico). Tra molti nomi nuovi ci sono state però tre conferme del precedente consiglio di sorveglianza di Bpm. Mauro Paoloni e Marcello Priori sono stati infatti candidati alla carica di vicepresidenti, mentre Alberto Balestreri potrebbe essere confermato nella carica di consigliere. Tra gli altri nomi in lista ci sono anche Giampietro Giuseppe Omati, Alberto Montanari e Bruno Siracusano (ex direttore generale della Borsa Italiana).
Siccome i posti in palio per la lista di maggioranza sono 11 su 17, Luca Montebugnoli, Claudia Bugno, Fabio Fortuna e Mario Signani potrebbero essere destinati a restare in panchina. Sarebbe invece sfumata la candidatura di Giuseppe Coppini, attuale presidente del cds, che ha preferito declinare l’invito per fare spazio a volti nuovi. Così come non è pervenuto l’ex commissario Consob Salvatore Bragantini che nei giorni scorsi era dato come potenziale candidato in quota Giarda. Per il momento nulla è dato sapere sulla composizione del consiglio di gestione, che sarà probabilmente messo a punto solo dopo l’assemblea del 21 dicembre. In Piazza Meda circolano però i nomi di Dante Razzano e Davide Croff (attuale consigliere delegato ad interim dopo l’uscita di Piero Montani) come consiglieri e di Carlo Salvatori come presidente. Secondo fonti finanziarie, però, Salvatori potrebbe dare la sua disponibilità soltanto se l’incarico gli venisse offerto dall’intero corpo sociale e non da un sola fazione. Per la poltrona di consigliere delegato il favorito resta invece l’ex direttore generale di Intesa Sanpaolo, Giuseppe Castagna.
Tutto tace ancora sul fronte della lista avversaria, promossa da Raffaele Mincione e capitanata da Lamberto Dini. Ad esempio non è chiaro se la formazione sia riuscita a trovare una sponda all’interno di Bpm, dove la situazione resta ancora molto magmatica. Ieri sera alcuni ex esponenti di spicco dei dipendenti-soci e dei sindacati interni si sarebbero incontrati per definire la linea da tenere in assemblea, anche se per il momento non è uscito alcun orientamento definitivo. Certo è invece che i sindacati nazionali sono pronti a dare il pieno appoggio alla lista Giarda, in ragione dello «spessore umano e professionale dell’ex ministro, insieme alla certezza che resti sempre al di sopra delle parti e lontano da ogni tipo di influenza», ha spiegato la Fabi in una nota. (riproduzione riservata)
IL SOLE 24 ORE, venerdì 22 novembre 2013
Bpm, Giarda schiera la lista per il board – Le linee guida attese per oggi: al centro il mantenimento del modello cooperativo IL PROGETTO Giro di incontri con rappresentanti sindacali Attesi forse già in giornata i nomi dello schieramento avversario capeggiato da Dini
Luca Davi
Piero Giarda scende ufficialmente in campo con la sua formazione in vista dell’assemblea di Bpm, che si terrà il prossimo 21 dicembre. Con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza naturale per la presentazione delle liste – fissata per lunedì 25 alle ore 17 -, l’ex ministro per i rapporti con il Parlamento del governo Monti, che è candidato alla presidenza del Consiglio di Sorveglianza di Piazza Meda, ha reso noti i nomi che comporranno la «Lista Giarda per la Cooperativa Bpm».
La rosa comprende tre nomi del Cds uscente: si tratta di Mauro Paoloni (in quota Fabi, docente di economia aziendale a Roma Tre), il commercialista Marcello Priori (Uilca) – entrambi candidati per i posti di vicepresidenti – e di Alberto Balestreri, professionista candidato come consigliere in quota Fisac. Tutte new entry sono invece le altre personalità scelte da Giarda, che ha curato personalmente la lista. Nel dettaglio, l’elenco è composto da: Andrea Boitani (docente di Economia politica alla Cattolica di Milano), il notaio milanese Angelo Busani, Donata Gottardi (ordinaria di diritto del lavoro alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Verona), Alberto Montanari (avvocato civilista milanese), Giampietro Giuseppe Omati (coordinatore delle attività di segreteria generale di Confartigianato), Bruno Siracusano (consulente ed ex manager di Borsa Italiana, oltre che ex direttore generale della Meda Sim del gruppo Bipiemme), Lucia Vitali (docente alla Sapienza di Roma). A chiudere la lista sono Luca Montebugnoli (ceo di Best Union), Claudia Bugno (dirigente del ministero dello Sviluppo), Fabio Fortuna (rettore di UniCusano) e Mario Signani (commercialista).
Mentre appare forte la componente di nomi provenienti dal mondo universitario, non ha trovato fondamento l’ipotesi della possibile candidatura di Salvatore Bragantini, ex commissario Consob. Nè, tanto meno, ha fatto il suo ingresso in lista il presidente uscente del Cds Giuseppe Coppini, che ha lasciato il posto ad Alberto Balestreri, anch’egli in quota Uilca. Fuori dall’elenco anche Umberto Bocchino, ex componente del comitato remunerazione, che molti davano in lizza. Negli ambienti vicini a Giarda la rosa di nomi rappresenta il «giusto mix tra la memoria storica della banca e nomi nuovi, che rappresentano un importante segnale di discontinuità rispetto al passato».
Nei giorni scorsi (e anche ieri, in una giornata intensa che ha visto gli ultimi ritocchi alla rosa), Giarda ha incontrato i vertici dei sindacati nazionali e locali oltre che le organizzazioni di commercianti, artigiani e agricoltori, che hanno garantito il loro pieno appoggio in vista del voto del prossimo mese.
Anche nei direttivi della Uilca come della Fiba si è registrata l’unanimità rispetto alla proposta dell’ex ministro. E proprio nei giorni scorsi è arrivato l’appoggio pieno da parte della Fabi. Sulla carta il consenso attorno a Giarda pare insomma essere ampio e tale da consentire di agguantare la maggioranza dei posti in consiglio (11 posti su 19), benchè i colpi di scena in Piazza Meda siano sempre possibili.
Oggi Giarda dovrebbe fornire qualche dettaglio in più sulle linee ispiratrici della lista che, come dice il nome, non mette in discussione il modello cooperativo della banca. Da definire tuttavia rimane il nodo della guida del consiglio di Gestione e dell’ad, per cui si fa sempre il nome di Giuseppe Castagna. Sul fronte opposto, non è escluso che oggi ad alzare il velo sulla propria lista siano anche Raffaele Mincione e Lamberto Dini. luca.davi@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA STAMPA, venerdì 22 novembre 2013
Bpm, Giarda lancia la sua lista anti-Spa
L’ex ministro Piero Giarda vara una squadra anti-Spa per il consiglio di sorveglianza della Bpm, con i sindacati bancari che già sognano la vittoria. Il professore della Cattolica ha presentato sotto il nome di «Lista Giarda per la Cooperativa Bpm» la sua rosa di candidati per l’assemblea del 21 dicembre chiamata a rinnovare i vertici della Banca Popolare di Milano. Adesso, quindi, la palla passa all’altro potenziale candidato, l’ex premier Lamberto Dini, che sta lavorando al fianco del finanziere italo-britannico, Raffaele Mincione, alla propria formazione.
Oltre al suo nome di Giarda, indicato per la presidenza, vengono proposti come vicepresidenti Mauro Paoloni (già consigliere della Bpm e vicino al sindacato Fabi) e Marcello Priori, uomo della vecchia guardia che è stato nel consiglio di Bpm fin dai tempi dell’associazione dei dipendenti-soci Amici della Bipiemme, che poi è stata sciolta. Tra il quarto e l’undicesimo candidato vengono inserite poi le quote rosa: figurano nell’ordine Alberto Balestreri, Andrea Boitani, Angelo Busani, Donata Gottardi, Alberto Montanari, Giampietro Giuseppe Omati, Bruno Siracusano e Lucia Vitali (chiudono Luca Montebugnoli, Claudia Bagno, Fabio Fortuna e Mario Signani).
Come previsto dallo statuto, alla maggioranza andranno 11 dei 19 posti, inclusi quelli riservati al Credit Mutuel e alla Fondazione Cari Alessandria. E se per alcune fonti sindacali «la partita di Giarda sarà in discesa», essendo candidato unico delle quattro segreterie nazionali dei bancari (Fabi, Fiba, Fisac e Uilca), allora la battaglia vera si sposterà sui posti per le minoranze: da una parte l’eventuale lista-Dini e dall’altra quella di Piero Lonardi, consigliere storico della banca che rappresenta i soci non dipendenti. Queste due formazioni potrebbero finire a giocare per la conquista dei quattro posti espressi col voto popolare. Restano, infine, i due riservati agli investitori istituzionali, che andranno invece con facilità alla Investindustrial di Andrea Bonomi. [r.e.]
LA REPUBBLICA, venerdì 22 novembre 2013
Nella lista undici nomi di professori e tecnici tra cui Boitani, Busani, Gottardi, Montanari, Omati, Siracusano, Vitali – Pronta la squadra di Giarda per il consiglio Bpm
VITTORIA PULEDDA
MILANO — Il primo tassello è andato al suo posto: ieri, rispettando le attese, la lista “Giarda per la cooperativa Bpm” è stata completata. Quindici i nomi, undici i candidati veri (gli altri restano in “panchina”, in caso di defezioni subito o durante il mandato) per la lista che si presenta con le ambizioni di ottenere la maggioranza essendo supportata da tutti i sindacati nazionali e da ampie fette di quelli interni. Capolista ovviamente Piero Giarda, due vice Mauro Paoloni (Fabi) e Marcello Priori (Uilca) e in entrambi i casi una riconferma rispetto al vecchio consiglio di sorveglianza; presente nel vecchio cds anche Alberto Balestreri (riconfermato dalla Fisac) mentre non compare nella lista Giarda il presidente uscente Giuseppe Coppini, che pur essendo proposto pare abbia preferito fare un passo indietro. Per il resto, sono tutti nomi nuovi quelli che figurano nella lista messa a punto dall’ex ministro Giarda: molti professori universitari e persone che hanno vissuto esperienze di governo magari con ruoli di consigliere giuridico; tecnici prestati alla politica, nella media: Andrea Boitani (tra l’altro economista della voce.info), Angelo Busani, Donata Gottardi, Alberto Montanari, Giampetro Omati, Bruno Siracusano (un passato in Borsa e tesoriere per l’elezione di Giuliano Pisapia prima e di Umberto Ambrosoli poi ) e Lucia Vitali.
Ancora nessuna novità ufficiale invece dal fronte Dini-Mincione. Quest’ultimo in un’intervista al Corriere della Sera si è detto deluso della gestione Bonomi e convinto che occorra «qualche ritocco » alla governance ma dopo aver fatto marciare la banca. Che, ha aggiunto, vede appunto in Lamberto Dini la persona giusta. Per la presentazione della lista Dini (e di tutte le altre) c’è tempo fino a lunedì alle 17.30, corredata dalle firme dei soci. Solo a quel punto saranno chiariti tutti i punti ancora oscuri: la lista Dini, in primis, ma anche dello stesso Mincione, che potrebbe concorrere per uno dei due posti riservati agli investitori istituzionali. Scontato che concorra Investindustrial (Andrea Bonomi) mentre fino all’altro giorno sembrava più difficile la partecipazione di Raffaele Mincione, che aveva spacchettato la sua quota in tante società facenti capo alla fine ad un Trust. Ora ha annunciato la riunificazione in un fondo lussemburghese ed è possibile che questo abbia le caratteristiche di un Oicvm. Quei due posti riservati ai fondi sono strategici perché il consiglio di gestione può essere eletto solo con il voto a favore di uno dei due posti riservati agli investitori istituzionali: se viene presentata una sola lista, quest’ultima ha dunque il potere di veto su un cdg non di suo gradimento.
Infine ci sarà la lista Lonardi, in rappresentanza dei soci non dipendenti. Ha sempre avuto un suo spazio all’interno del mondo Bpm, mentre resta un’incognita come si posizioneranno i pensionati- soci, che possono contare ognuno su cinque deleghe. Un bacino di voti che ha sempre pesato molto e che nelle sue file ora vede anche molti ex Amici, andati in quiescenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA