Home Articoli CONGRESSI PROVINCIALI FABI, SILEONI INCONTRA I DIRIGENTI SINDACALI DI MILANO

CONGRESSI PROVINCIALI FABI, SILEONI INCONTRA I DIRIGENTI SINDACALI DI MILANO

di Redazione

(da www.fabi.it)

SILEONI: “TENIAMO DURO PER I LAVORATORI”

Sileoni al Congresso provinciale di FABI Milano: “Vogliamo trattare con ABI, ma non siamo disposti a regalare nulla”. Il leader della FABI su Montanaro, Coordinatore uscente: “una persona per bene, onesta, capace e lungimirante, un esempio per tutti noi”

Si aprono oggi i lavori del XX Congresso provinciale di FABI Milano. Sileoni rivolge, all’inizio del suo intervento, parole di ringraziamento per i quadri sindacali di FABI Milano, per la segreteria provinciale, in modo particolare per Adriano Montanaro, che ha deciso di non ricandidarsi.

Sul tema del contratto nazionale esordisce: “La prossima settimana decideremo se ci saranno i margini per riaprire le trattative con l’Abi.

Nell’attesa, abbiamo proclamato un pacchetto di ulteriori 15 ore di sciopero da realizzare, se necessario, entro febbraio. Fino a qual momento sarà indispensabile proseguire con il blocco dei negoziati in tutti i gruppi bancari. Non dobbiamo regalare nulla alla controparte perché in gioco c’è la qualità della vita professionale dei lavoratori bancari. Dobbiamo restare uniti e compatti come una falange macedone. Vi chiediamo di tenere duro”.

Questo l’annuncio pronunciato con voce stentorea dal numero uno della FABI nella sala congressi dello Starhotel di Milano, dove sono in corso di lavori del XX Congresso della FABI milanese per il rinnovo dei vertici e la scelta dei delegati del Congresso nazionale di marzo 2014.

Un luogo simbolo Milano: qui infatti nel 1948 è stata fondata l’organizzazione e sempre qui è stato firmato, nel 1949, solo ed esclusivamente dalla FABI, il primo contratto nazionale dei bancari.

Sileoni lo dice chiaramente: “non siamo un sindacato antagonista, non ci piacciono le barricate ed è nostro interesse che a breve siano riaperte le trattative in Abi. Sappiamo che lo sciopero è un costo per il lavoratore, ma non possiamo fare un passo indietro senza ottenere prima precise garanzie dalla controparte, altrimenti viene giù tutto il sistema”.

Un applauso fragoroso quello che si leva dagli oltre 400 dirigenti sindacali presenti in sala.

Il leader della FABI spiega che la preoccupazione più grande per il sindacato non è tanto rappresentata dalla disdetta del contratto nazionale in sé, ma dalla sospensione della clausola di ultrattività che essa comporta.

Il contratto dei bancari decadrà infatti al 30 giugno e se fino a quel giorno non ne verrà sottoscritto uno nuovo, verranno meno tutte le garanzie e le tutele attualmente vigenti.

Una mossa, quella dei banchieri, che mira a ricattare le organizzazioni sindacali per spingerle a firmare un contratto al ribasso, o peggio ancora, a sostituire alla contrattazione nazionale quella aziendale, più vantaggiosa per le banche ma un vero e proprio capestro per i bancari.

Sileoni cita poi tutte le battaglie condotte in prima linea in questi ultimi anni e la campagna mediatica, recentemente orchestrata, che ha finalmente portato l’opinione pubblica dalla parte dei lavoratori bancari.

È stata proprio la FABI a scoperchiare il pentolone: a dire pubblicamente che i 140 miliardi di sofferenze delle banche italiane sono figlie di una cattiva gestione del credito, spesso clientelare, e che con lo stipendio spropositato di un banchiere si potrebbero assumere 400 giovani.

Infine un accenno all’ultimo accordo sulle agibilità sindacali, che ha messo la FABI, primo sindacato di categoria, nelle condizioni di potere esercitare effettivamente la propria rappresentatività nell’esclusivo interesse dei propri iscritti.

Parole di elogio vengono spese anche nei confronti del quadro sindacale FABI di Milano, la piazza finanziaria più importante d’Italia che raccoglie il maggior numero di lavoratori bancari.

Il riferimento è alla banca Popolare di Milano, “dove”, sottolinea Sileoni, “abbiamo fatto un’operazione di pulizia, che sarebbe stata impossibile senza il vostro aiuto”, dice rivolgendosi alla platea dei quadri sindacali milanesi.

Un tributo al lavoro del Coordinatore uscente di FABI Milano, Adriano Montanaro, che nel suo intervento ricorda i suoi esordi nel sindacato e la voglia di mettersi al servizio dei lavoratori e il coraggio di combattere.

Le stesse virtù che riconosce pubblicamente al Segretario generale Sileoni: un uomo coraggioso, di spessore, con una visione politica avanti anni luce.

A parlare del quotidiano lavoro e dei costanti progressi della FABI di Milano è il Segretario nazionale Mauro Scarin.

“Abbiamo aumentato i servizi di assistenza ai nostri iscritti. Siamo una realtà forte presente sul territorio in ben 160 aziende con i nostri rappresentanti sindacali aziendali.”

Una falange macedone- come le altre organizzazioni sindacali definiscono la FABI- che non molla mai, merito soprattutto, scandisce Scarin, di Lando Maria Sileoni, al quale lo stesso Scarin rivolge un sentito grazie.

“Un grazie per tutto quello che hai fatto e che continui a fare, insieme alla segreteria nazionale, per questa organizzazione. Una capacità politica rara, un impegno e una dedizione fuori dal comune. E se ve lo dico io che ci lavoro a fianco, come gli altri colleghi della segreteria, potete credermi. Grazie Lando”

Milano  15/11/13

You may also like

Lascia un Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.