(da www.fabi.it)
Ancora una tappa verso il rinnovamento del sindacato dei bancari che oggi, a Catania, elegge i nuovi organismi provinciali, chiamati a traghettare la categoria fuori dalla crisi che sta vivendo il settore del credito. Presenti oltre cento sindacalisti
“Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse. ‘Spacco pietre’ rispose il primo. ‘Mi guadagno da vivere’ rispose il secondo. ‘Partecipo alla costruzione di una cattedrale’ disse il terzo”.
Con questa frase di Peter Schultz, Cetty Di Benedetto, Segretario Coordinatore FABI Catania, delinea i caratteri della sua FABI.
“Ecco, noi, qui, tutti insieme vogliamo incarnare il terzo operaio”, ha detto la padrona di casa. Un discorso sentito, il suo, in cui sono state ripercorse le tappe fondamentali del sindacato provinciale degli ultimi quattro anni e presentate le nuove sfide.
“Abbiamo lavorato perché il nostro sindacato crescesse nel numero degli iscritti e nella qualità della squadra. Abbiamo puntato sulla formazione dei nostri dirigenti sindacali, convinti della necessità di dover sfidare i tempi e le difficoltà con la preparazione dei quadri sindacali, pronti a dare risposte certe ai lavoratori bancari. Siamo stati capaci di essere vicini ai nostri pensionati e soprattutto agli esodati, cui abbiamo cercato di dare risposte, consulenze e forse soluzioni”, ha spiegato Di Benedetto.
Qui, al Sud, dove la crisi morde più che in altre realtà d’Italia e dove la disoccupazione cresce, la FABI sta costantemente combattendo a difesa dei lavoratori.
“Oggi, le banche, vorrebbero ottenere utili puntando solo sulla riduzione dei costi del personale e senza tener in debito conto la responsabilità di chi ha creato la situazione che sta attraversando il mondo del credito. Oggi i bancari sono attaccati dall’ABI che ha disdettato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. E noi, consapevoli del fatto che senza il CCNL la categoria sarebbe spazzata via, ci opporremo e scenderemo in campo accanto al nostro leader” ha chiuso la Coordinatrice.
Leader che, presente in sala, ha riconosciuto al sindacato di Catania il merito di essere stata una realtà cresciuta nel tempo, sia in termini di iscritti che di battaglie vinte. Sempre nell’interesse dei lavoratori.
“Noi siamo stati i primi a dire che il provvedimento contenuto nella Legge di Stabilità riguardo le agevolazioni fiscali per le banche è importante e sicuramente giusto. Quello che non capisco è come sia possibile non dire una parola su un fatto grave come la disdetta del Contratto Nazionale da parte dell’ABI”. Sileoni si rivolge così al sottosegretario al Ministero della Giustizia, Giuseppe Berretta, presente in sala.
“Andiamo allo sciopero perché vogliamo un Contratto, o saremo allo sbando – ha spiegato il numero uno della FABI, Lando Maria Sileoni – Dev’essere chiaro a tutti: lo sciopero del 31 ottobre deve riuscire ad ogni costo perché possiamo sederci al tavolo delle trattative forti dell’appoggio di tutta la categoria, altrimenti le nostre armi saranno spuntate. Il Contratto è l’unico strumento per difenderla. Ai lavoratori va detto chiaramente che il Contratto non cade dal cielo e ce lo dobbiamo conquistare. I tempi sono cambiati e se non facciamo un Contratto Nazionale si aprirà la stagione dei contratti aziendali”, ha tuonato il Segretario Generale.
Ancora una volta l’intervento di Sileoni è stato in grado di trascinare la platea, oltre cento i sindacalisti presenti, che non ha mancato di far sentire la propria approvazione.
Quindi l’intervento della politica con il deputato regionale Antonio Malafarina , che ha lanciato il problema della crisi sul territorio e le dinamiche che stanno trascinando la Sicilia. Un intervento dal quale non si sottrae il Segretario Generale Sileoni che condivide il pensiero di un lavoro comune, sindacato politica, per far emergere le problematiche del Sud. Molto diverse da quelle del resto d’Italia.
Alla fine della giornata, le votazioni e l’elezione dei nuovi organismi dirigenti provinciali, Comitato Direttivo e Segreteria.