Assemblea annuale dell’Abi. La Segreteria nazionale della FABI difende i lavoratori bancari
FABI – FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI
– COMUNICATO STAMPA –
CAMBIO DI ROTTA IN ABI, AVALLATO DA BANKITALIA.
UN ATTACCO CHIARO AI DIRITTI DEI LAVORATORI
FABI: “ORA SI APRE NUOVA FASE DI CONTRAPPOSIZIONE”
“Solo un anno fa avevamo ascoltato, durante l’assemblea Abi del 2012, una relazione del presidente che esprimeva rispetto per le organizzazioni sindacali e riteneva necessario un lavoro comune per superare le difficoltà in cui versava il settore del credito”.
“Oggi invece abbiamo assistito all’apoteosi del progetto di creare un’Italia, un’Europa, un mondo, governati dalle banche e dalla finanza, in sostanza dal capitalismo più spinto”.
“L’attenzione di questo progetto alle persone, ai bisognosi, al mondo del lavoro, ai popoli in generale è risultata praticamente inesistente. Quelle che per noi sono persone, nel settore bancario, vengono definite oggi “risorse umane”.
“È paradossale poi che l’equazione per la soluzione dei problemi del settore si concretizzi in: “rafforzamento del patrimonio e aumento della redditività= riduzione del costo del lavoro”.
“È stato un attacco chiaro e voluto ai diritti dei lavoratori e a un sistema di relazioni industriali che ha governato il settore negli ultimi anni, ormai ritenuto solo un fastidioso vincolo da eliminare da parte dei banchieri”.
“Insomma sia nella relazione di Patuelli sia nella controrelazione di Visco è emerso un unico obiettivo: ridurre i costi a scapito dei lavoratori”.
“L’ulteriore equazione che la riduzione dei costi garantirebbe il mantenimento dei livelli occupazionali è da rispedire al mittente, in quanto nei 12 principali gruppi bancari sono stati raggiunti accordi sui piani industriali validi fino al 2020”.
“È sintomatico, inoltre, che nel settore delle banche popolari italiane il Governatore Visco rimetta in discussione il principio mutualistico previsto dalla Costituzione e percepito come un vincolo alla possibilità di gestire a proprio piacimento un’azienda bancaria”.
“Secondo noi, invece, la trasformazione delle popolari in spa renderebbe soltanto queste banche più appetibili alla speculazione, rendendole vulnerabili all’assalto dei capitali stranieri”.
“Ci saremmo aspettati, invece, da parte del Governatore anche una riflessione critica sugli ancora troppo alti stipendi dei manager, sul business delle consulenze incrociate e sull’adeguatezza dell’attività di vigilanza esercitata da Bankitalia”.
“Di fronte a questo repentino e controproducente cambiamento di rotta si apre conseguentemente una nuova fase di contrapposizione da parte delle organizzazioni sindacali, che sarà condivisa con tutti i lavoratori del settore”.
La Segreteria nazionale FABI:
Lando Maria Sileoni
Mauro Bossola
Giuliano De Filippis
Luca Bertinotti
Mauro Morelli
Attilio Granelli
Franco Casini
Mauro Scarin
2 commenti
E’ triste constatare che ancora una volta coloro che stanno bene, che sono agiati, che non hanno mai vissuto la crisi e non hanno rinunciato mai a nulla guardano ai più deboli al fine di colpirli, di massacrarli e d’impoverirli sempre di più. Alcuni di questi personaggi, che si sentono illustri ma che meritano di essere illustrati per bene, si definiscono “cristiani” e poi nei comportamenti pratici si comportano solo ed esclusivamente seguaci e discepoli del “vile denaro”. Non si illudano costoro troveranno ed hanno trovato pane per i loro denti. La firma di Lando Maria Sileoni, seguita dalla firma di tutti i componenti della Segreteria Nazionale della Fabi è la risposta che se i cosiddetti banchieri cercano la guerra troveranno pane duro per i loro denti: Nessuno sconto sarà disponibile la Fabi a concedere a questi idolatrici del Dio danaro e sicuramente con darà alcun contributo per massacrare e fare ulteriormente arretrare la categoria.
Carmelo Raffa
C e’ da rimanere esterefatti. Mi riferisco ovviamente a quanto successo oggi in abi. E’ venuto fuori in modo esplicito che non c e’ nessun rispetto per i lavoratori e per chi li rappresenta. Si pensa soltanto a fare profitti avendo come obbiettivo la riduzione dei costi. Cioe’ tagliare in tutti i modi il salario dei lavoratori. Condivido in pieno quanto scritto da carmelo raffa. Sono certo che la grande squadra della fabi capeggiata brillantemente da lando sileoni sapra’ insieme alle altre oo.ss. Rispondere in modo adeguato all attacco dell abi. La categoria e’ consapevole e pronta. Ci siamo veramente rotti dell arroganza di questi signori. E’ bene ricordarlo che i sacrifici che siamo costretti a fare spesso e’ colpa delle scelte infelici ed inadeguate di manager che paghiamo a peso d oro. Vergognosoooo