Al Centro Congressi dell’Hotel Savoia Country, il Segretario Generale della FABI incontra i quadri sindacali dell’Emilia Romagna.
Bologna, martedì 4 giugno.
È, oggi, la “Dotta” ad ospitare la nuova tappa di “FABI On The Road”.
Alle 10 in punto, presso il Centro Congressi dell’Hotel Savoia Country, oltre 100 dirigenti sindacali, provenienti da molti SAB della regione Emilia Romagna, attendono di incontrare Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI.
È Mike Naldi, Coordinatore del SAB bolognese, a dare il via ai lavori, ricordando gli ottimi risultati raggiunti dalla FABI negli ultimi mesi, nonostante il difficile periodo del settore bancario, e ringraziando Sileoni per aver riportato la FABI, finalmente, al centro della scena, protagonista indiscussa nella difesa dei lavoratori bancari.
Il Segretario Generale ringrazia i numerosi e attenti quadri sindacali presenti, passando immediatamente, come sua abitudine, agli argomenti concreti.
Gli alti stipendi dei top manager, la nuova occupazione, le pressioni commerciali, la lotta al precariato, le onerose consulenze esterne: questi gli argomenti affrontati.
E, naturalmente, i decisivi passi in avanti dell’Organizzazione, nonostante la peggiore crisi di settore dell’ultimo ventennio: uno fra tutti, la conquista di un Contratto Nazionale ABI e, recentemente, quello delle BCC.
Risultati eccezionali, in un periodo di crisi grave come quello attuale.
“Stiamo contrastando questo difficile momento senza eccessivi danni, nonostante il settore bancario sia, da oltre 12 anni, un cantiere perennemente aperto.
È fondamentale tenere sempre a mente, però, che non possiamo dare per scontati risultati ed obiettivi che non sono più né automatici né scontati”.
“Le banche avrebbero preferito, chiaramente, farsi un loro contratto nazionale di gruppo” continua il leader FABI “e se fosse passato questo disegno, saremmo giunti alla balcanizzazione della categoria”.
“Noi siamo riusciti a mantenere, invece, le garanzie contrattuali e quelle economiche, tenendo insieme la categoria ed operando esclusivamente per il bene comune”.
Altro argomento affrontato, la lotta contro i prepensionamenti obbligatori, che avrebbero causato la “rottamazione” di 35mila lavoratori bancari, che sarebbero stati liquidati dalle aziende con il 60% dell’ultimo stipendio.
La FABI si è opposta fermamente a questa minaccia, bloccandone i nefasti intenti, ed è pronta a contrastare questo argomento sin dall’inizio, se l’ABI dovesse riproporlo.
“Opporremo sempre un fermo NO alla rottamazione dei 55enni: la nostra risposta è un deciso SÌ all’occupazione giovanile e alla stabilizzazione dei precari”, assicura Sileoni.
Altro concetto fondamentale, affrontato nel dibattito, la necessità di un ritorno al ruolo sociale delle banche, un preciso dovere a cui le banche non possono sottrarsi.
Sileoni conferma l’aspirazione della FABI a questo modello di banca, una banca che abbia una strategia creditizia, che raccolga il risparmio e lo investa in credito alle famiglie, alle imprese, alle economie di riferimento.
“Su questo argomento scateneremo un dibattito senza precedenti, perché crediamo che sia indispensabile un ritorno alla funzione sociale che la banca aveva un tempo”.
Dalla platea, interventi che riconoscono a Sileoni la chiarezza, la trasparenza comunicativa, dimostrata anche al recente Consiglio Nazionale di Rimini con l’innovativa scelta di aver portato, per la prima volta, la diretta streaming all’interno di un Consiglio Nazionale.
Così come l’ottima iniziativa di aver portato sul palco del Teatro Novelli, sempre all’interno del 119° Consiglio Nazionale, un economista di spessore come il Prof. Giulio Sapelli.
La comunicazione, l’informazione, l’utilizzo dei media, riconosciuti, perciò, come elementi fondamentali per la crescita e la tutela dei lavoratori bancari.
Non meno importante, la capacità di ascolto, virtù fondamentale del sindacalista FABI: solo questa capacità permette di capire i problemi dei lavoratori bancari e dare loro risposte concrete.
Dal Segretario Generale, un appello al sindacalista FABI affinché mantenga sempre la necessaria autorevolezza e, soprattutto, affinché continui a fare informazione vera, trasparente, spiegando ai lavoratori come stanno effettivamente le cose.
La conclusione di Sileoni: “Siamo sotto attacco. Siamo in guerra. Ma, non mi stancherò mai di ripeterlo, il destino sta solamente nelle nostre mani.
Le nostre scelte devono, però, tenere sempre presente la situazione complessiva, l’importanza di agire per il bene comune, l’indispensabilità di essere solidali.
E, soprattutto, non dobbiamo mai dimenticare che manterremo la nostra forza solo se rimarremo insieme”.
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Prossimo appuntamento: VERONA, lunedì 10 giugno